Guida di Londra


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« When a man is tired of London, he is tired of life, for there is in London all that life can afford! »
« Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita, perché a Londra c’è tutto ciò che la vita può offrire! »

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Londra
Non è facile riassumere Londra in una guida, anzi direi che è impossibile. Si possono dare suggestioni, spunti, qualche consiglio, ma la capitale del Regno Unito và vista, vissuta, respirata…. e con tutta probabilità vi conquisterà. Se non la si conosce Londra potrebbe apparire come una città chiusa, buia e malinconica, soprattutto per via del clima caratterizzato da pioggia ed una nebbiolina quasi perenne. Non dico che arriverete ad amare la pioggia ma scoprirete una metropoli “verde”, vivace, aperta e cosmopolita, luogo di culture, religioni ed etnie diverse, una città in cui è impossibile annoiarsi. Le attrattive e i divertimenti offerti sono tanti e tali da suscitare l’interesse di chiunque e soddisfarlo: cultura, spettacoli, shopping, passeggiate nei parchi, mercatini all’aperto, vita notturna e molto altro ancora. Si possono visitare splendide Chiese, musei di ogni tipo ed epoca, ammirare la vista da maestosi ponti, passeggiare lungo il Tamigi, rilassarsi nei magnifici parchi, fare compere da Harrod’s o nei numerosissimi mercatini, sbizzarrirsi nell’animata Covent Garden e sorseggiare della birra o dell’ottimo whisky in un pub; ma anche solo percorrere le vie di questa metropoli, o i corridoi dell’underground vi riserverà la possibilità di fare incontri bizzarri ed emozionanti: da eleganti e seri uomini d’affari incravattati che marciano rapidamente per la City a stravaganti artisti di strada che improvvisano spettacoli o piccoli concerti con i più svariati strumenti, sino ad arrivare ad eccentrici personaggi che indossano vestiti di giovani stilisti emergenti o con futuristiche e coloratissime creazioni personali. Anche dal punto di vista architettonico Londra è una città che ama stupire. Un rinnovamento iniziato negli anni ’80 continua ad arricchire la città, ampie zone sono state rimodernate, abbellite, migliorate urbanisticamente, senza necessariamente stravolgerne l’aspetto. In centro città, il Piccadilly Circus è stato restaurato, Covent Garden, da zona di mercato ortofrutticolo è divenuto un palcoscenico urbano per artisti e musicanti che si esibiscono nelle numerose piazzette, tra graziosi negozi, ristoranti e caffè. Sulla riva meridionale del Tamigi, l’area del South Bank Center è rinata quale fulcro delle Arti. La City stupisce poiché accanto ad edifici tradizionali ed antichi sono sorti avveniristici edifici come la sede dei Lloyd’s in acciaio e vetro. Anche a Waterloo è stata costruita una stazione proiettata verso il futuro che accoglie i treni in arrivo dal Tunnel sotto la Manica. Ma il maggiore sviluppo edilizio si è operato nella vecchia zona dei magazzini portuali, il Docklands, un esteso quartiere divenuto ormai una città nella città. Ha un suo aeroporto, una metropolitana automatica che lo percorre, edifici high-tech, e una gran quantità di uffici e appartamenti.
Infine, con l’avvento a Londra dei Giochi Olimpici 2012 la città si è sviluppata e si svilupperà ulteriormente, soprattutto nella parte est. Questa continua tendenza al futuro, il rinnovamento continuo che poggia però su solide basi storiche e su una tradizione ricca, la multiculturalità e la vivacità di Londra fanno si che per molti la capitale britannica sia considerata anche una delle più importanti metropoli del mondo. Capitale del Regno Unito e dell’Inghilterra, Londra è una delle città più grandi d’Europa, nonché la più popolata dell’Unione europea, con oltre 7,5 milioni di abitanti. E’ situata nella parte sud della Gran Bretagna, sulla riva destra del fiume Tamigi a poche ore dal Passo di Calais, che separa il Regno Unito dalla Francia. È la seconda piazza borsistica al mondo, dopo Tokyo e prima di New York.

Storia di Londra
Secondo la leggendaria Historia Regum Britanniae, di Geoffrey of Monmouth, Londra venne fondata da Bruto di Troia dopo che questo ebbe ucciso i giganti Gog e Magog; essa venne chiamata Nuova Troia), che secondo una pseudo etimologia venne corrotto in Trinovantum e Trinovantes dove abitarono le tribù dell’età del ferro prima della conquista romana della Britannia. Secondo Geoffrey, Londra ebbe una lunga serie di leggendari re come Lud che, a quanto egli scrisse, cambiò il nome della città in CaerLudein, da cui discenderebbe il nome Londra.
In ogni caso, nonostante i numerosi scavi archeologici, non è mai stata trovata evidenza di un insediamento precedente a quello dei romani. Si sono trovati resti di abitazioni e di tombe ma niente che lasci immaginare un insediamento di una grande città. Si può pensare che sia esistita una città pre-romana di cui non sono ancora state trovate tracce ma questa è comunque una illazione.
Durante la preistoria Londra fu molto probabilmente un’area rurale con scarsi insediamenti umani. Importanti ritrovamenti, che si sono fatti nel letto del Tamigi vicino Chelsea, suggeriscono che l’area fu molto importante; possono esserci stati importanti insediamenti a Egham e Brentford, ed una fortificazione a Uppall, ma nessuna città nell’area della Londra romana, l’attuale City of London.
Numerosi ritrovamenti di lance e armi risalenti all’età del bronzo e del ferro, fanno pensare che le rive del Tamigi fossero dei confini tra aree tribali.
Nel 2002 durante degli scavi nel Tamigi, presso Vauxhall, vennero trovati dei pali di legno conficcati nella riva del fiume ad indicare la presenza di un ponte o forse un molo risalente a quasi 3.000 anni fa.

Londra romana
Londinium venne fondata come accampamento dai romani circa sette anni dopo la conquista della Britannia. Il primo insediamento romano copriva una piccola area grossomodo equivalente alla superficie di Hyde Park. Intorno al 60, esso venne saccheggiato dagli Iceni guidati dalla loro regina Boudica.    Boudicca Successivamente la città venne presto ricostruita, secondo il progetto delle città romane, e nel volgere di un decennio incrementò moltissimo la sua popolazione. Nel corso del II secolo Londinium fu al massimo del suo splendore e sostituì Colchester come capitale della Britannia romana. In quel tempo la sua popolazione era intorno ai 60.000 abitanti. Essa disponeva di una serie di edifici pubblici quali la più grande basilica esistente a nord delle Alpi, il Palazzo del Governatore, templi, terme, anfiteatro e un grande forte che ospitava la guarnigione a difesa della città. A partire dal III secolo, instabilità politica e recessione portarono la città ad un lento quanto inesorabile declino.
Fra il 190 ed il 225, i romani costruirono il London Wall attorno alla città. Le mura erano lunghe circa 3 chilometri (1,9 miglia circa), alte 6 metri (20 ft.) e spesse 2,50 metri (8 ft.).
Nel tardo III secolo, Londinium venne attaccata e razziata diverse volte dai pirati Sassoni. Questo fatto determinò la decisione, risalente al 255 circa, di costruire delle altre mura presso la riva del Tamigi. Le mura sopravvissero per 1.600 anni e definirono i confini della città per i secoli a venire. Sei delle tradizionali sette porte di Londra sono di origine romana e portano il nome di Ludgate, Newgate, Aldersgate, Cripplegate, Bishopsgate e Aldgate. (Moorgate è una eccezione essendo stata costruita in epoca medioevale).
Dal V secolo, l’Impero romano subì un rapido declino e nel 410 l’occupazione romana della Britannia ebbe termine. A seguito di questo evento la città andò incontro ad un periodo di lenta decadenza e prima della fine del secolo venne pressoché abbandonata.

Londra anglosassone
A seguito del virtuale abbandono da parte dei romani, l’area strategica sulle rive del Tamigi non rimase a lungo deserta. Dal VI secolo venne abitata dagli anglosassoni.
Anche se i primi insediamenti anglosassoni evitarono l’area immediatamente adiacente alla romana Londinium, vi furono dei piccoli insediamenti su entrambe le rive del Tamigi. Non vi sono evidenze scritte dell’epoca ma si ha ragione di ritenere che l’area sia stata per diverso tempo una frontiera fra britanni e sassoni. Dalla metà del VI secolo, l’area di Londra venne incorporata nel Regno dell’Essex, che si estendeva dal lontano ovest a St Albans e comprendeva completamente l’attuale Middlesex e probabilmente il Surrey. Nel 604 Saeberht, re dell’Essex, si convertì al Cristianesimo, ed a Londra arrivò Mellito, il suo primo vescovo dopo l’era romana. In quel tempo gli Essex avevano dei debiti nei confronti di Bretwalda, Ethelbert del Kent, e così fu che sotto Ethelbert, Mellito fondò la prima Old St Paul’s Cathedral, tradizionalmente costruita sul sito di un antico tempio romano dedicato a Diana (anche se Christopher Wren non trovò evidenza di questo fatto). Questa fu una modesta chiesa che venne poi distrutta dopo che Mellito venne espulso dal successore pagano di Saeberht.
Nella seconda metà del VII secolo, un villaggio e centro commerciale Sassone chiamato Lundenwic (“insediamento nella zona di Londra”) venne fondato in una zona a circa due chilometri dalla romana Londinium. Il nuovo centro passò sotto il controllo del Regno di Mercia, intorno al 730, visto che il Regno d’Essex, del quale faceva parte, andò perdendo importanza e territorio. La città passò poi sotto il dominio Wessex dopo l’825.DR_337_Vallebergastenen
Gli attacchi vichinghi si protrassero per tutto il IX secolo e andarono progressivamente crescendo dall’830 in poi. Vi furono attacchi su Londra nell’842, nell’851 e nell’865 quando la “Grande armata danese” lanciò un’invasione su larga scala dell’East Anglia. Nell’871 essi raggiunsero Londra e si pensa abbiano trascorso l’inverno dentro le mura romane. Anche se non è molto noto ciò che accadde in questo periodo, si pensa che Londra sia rimasta sotto il dominio vichingo per un certo numero di anni. Nell’878 comunque, truppe inglesi guidate dal re Alfredo il Grande sconfissero i vichinghi nella battaglia di Ethandun e costrinsero il capo vichingo Guthrum a trattare una pace. Venne così ripristinata la sovranità inglese su Londra e nel giro di un decennio venne ripristinata la città entro le mura romane con il nome di Lundenburgh. Le mura romane vennero riparate e ripristinato il sistema difensivo della città. Poiché l’insediamento venne spostato dentro le mura romane, il vecchio insediamento di Lundenwic venne chiamato ealdwic (vecchio insediamento). Il nome è sopravvissuto fino ai nostri giorni e riguarda il quartiere londinese di Aldwych.
Alfredo nominò suo genero Æthelred Governatore di Londra, al quale affidò l’incarico di distruggere il Regno di Mercia. Egli creò due Borough per difendere il ponte che venne probabilmente ricostruito in quel tempo. Al terminale sud del ponte venne dato il nome di Borough di Southwark o Suthringa Geworc (lavoro difensivo degli uomini del Surrey) come era originalmente conosciuto. Da questo punto, la City of London iniziò a sviluppare un suo unitario governo locale.
Dopo la morte di Aethelred, Londra passò sotto il diretto controllo dei re inglesi. Dai primi anni del X secolo Londra divenne un importante centro di commercio. Anche se la capitale del Regno d’Inghilterra era a Winchester, Londra divenne sempre più importante anche come centro politico. Re Atelstano d’Inghilterra tenne molti Consigli Reali a Londra e vi proclamò leggi. Re Etelredo II d’Inghilterra scelse Londra come sua capitale e vi proclamò le Laws of London (Leggi di Londra) nel 978.
Fu durante il regno di Etelredo che gli attacchi vichinghi vennero reiterati sotto la guida di re Sweyn I di Danimarca. Londra venne attaccata senza successo nel 994, ma gli attacchi vennero replicati per molti anni. Nel 1013 Londra venne assediata ed Etelredo riparò all’estero. Il re Sven morì ma suo figlio Canuto I d’Inghilterra continuò l’assedio ed invase la città.
Una saga nordica narra di una battaglia, durante l’occupazione vichinga, nella quale Aethelred riuscì a rioccupare Londra in mano ai vichinghi. Secondo la saga, i danesi, schierati sul London Bridge, scagliarono una gragnuola di lance sugli assalitori. Questi, riparandosi con delle tegole tolte dai tetti delle case, riuscirono ad avvicinarsi al ponte su delle imbarcazioni e legati i piloni di sostegno riuscirono a tirarli facendo così crollare il ponte e ponendo fine alla dominazione vichinga di Londra.
I vichinghi ritornarono ed il figlio di Aethelred, Edmondo II d’Inghilterra tentò di respingere gli invasori, ma fu poi obbligato a spartire il regno con Canuto. Alla morte di Edmondo, Canuto divenne l’unico re d’Inghilterra. Dopo due brevi regni di monarchi danesi, la linea dei sovrani anglosassoni venne restaurata quando Edoardo il Confessore salì al trono nel 1042.
Alla morte di re Edoardo il Confessore non emerse alcun erede legittimo e suo cugino il duca Guglielmo I d’Inghilterra, rivendicò il trono. Il Consiglio Reale, riunito in città, elesse come re il cognato Aroldo II d’Inghilterra. Questi venne incoronato nella Abbazia di Westminster. Guglielmo, oltraggiato da questa decisione, approntò un esercito per invadere l’Inghilterra.
Normanni e Londra medioevale
La conquista normanna dell’Inghilterra del 1066 è normalmente considerata l’inizio dell’era medioevale. Guglielmo I d’Inghilterra, duca di Normandia, uccise il re Aroldo I d’Inghilterra nella Battaglia di Hastings. Nonostante avesse messo a ferro e fuoco Southwark, al di là del ponte, egli evitò Londra attendendo a Berkhamsted che i londinesi lo riconoscessero come loro re. Il riconoscimento non tardò ad arrivare ed il re ricompensò la città con alcune concessioni.
Sotto Guglielmo (ora noto come Guglielmo il Conquistatore) vennero costruite diverse fortificazioni a difesa della città: la Tower of London, Baynard’s Castle e Montfichet’s Castle). Esse dovevano servire per difendersi da attacchi portati dal mare, attraverso il Tamigi, e per prevenire eventuali ribellioni popolari. Guglielmo concesse alla città, nel 1067, dei privilegi abolendo alcune leggi emanate dai precedenti sovrani sassoni. Egli concesse l’autogoverno alla città con diritto di elezione del suo amministratore, diritto che poi venne reso definitivo da re Giovanni d’Inghilterra nel 1199 e nel 1215.

Nel 1097 Guglielmo II d’Inghilterra, figlio di Guglielmo il Conquistatore, iniziò la costruzione di ‘Westminster Hall’. L’edificio divenne poi la base per la costruzione del Palazzo di Westminster che, durante il medioevo, fu la prima residenza reale londinese.
Nel 1176 iniziò la costruzione del famoso London Bridge (completato nel 1209) che venne costruito nel sito in cui erano già esistiti altri ponti in legno. Questo fu l’ultimo ponte per circa 600 anni e rimase l’unico ponte di Londra fino al 1739.
Nel maggio del 1216 Londra venne occupata per l’ultima volta da un’armata continentale durante la prima guerra baronale. Ciò avvenne quando il giovane principe, che diverrà poi re Luigi VIII di Francia, marciò per le strade di Londra fino a Old St Paul’s Cathedral. Egli fu acclamato lungo il percorso e nella Cattedrale come nuovo re.
Il popolo credeva che il nuovo re liberasse gli inglesi dalla tirannia di re Giovanni. Ciò fu vero solo temporaneamente. I baroni che avevano sostenuto il giovane principe di Francia, decisero di riavere un re inglese alla morte di Giovanni e ritirarono il loro supporto a Luigi. Nel corso dei secoli successivi, Londra cercò di scrollarsi di dosso la pesante influenza culturale e linguistica francese che aveva subito sin dalla conquista normanna.
Con la rivolta dei contadini del 1381, guidata da Wat Tyler, Londra venne invasa da una massa di rivoltosi provenienti dalle campagne. Un gruppo di contadini portò lo scompiglio nella Torre di Londra e uccise il Lord Cancelliere, arcivescovo Simon Sudbury ed il Lord Tesoriere. I contadini depredarono la città ed incendiarono numerosi edifici. Tyler venne ucciso con la spada dal Lord Mayor William Walworth in un incontro a Smithfield, al quale Tyler si era recato solo e disarmato, e ciò mise fine alla rivolta.
Durante l’epoca medioevale Londra si sviluppò in due zone. La zona vicina a Westminster divenne il centro del potere politico con la residenza del re ed i palazzi del Parlamento e del Governo, e l’altra il centro degli affari in quanto Londra divenne uno dei maggiori centri del commercio europeo. L’area fra queste due zone divenne poi totalmente urbanizzata a partire del 1600.
Il commercio si sviluppò molto velocemente durante il medioevo e Londra si sviluppò conseguentemente. Nel 1100 la popolazione della città era costituita da poco più di 15.000 abitanti e nel 1300 aveva già raggiunto gli 80.000. Il commercio era organizzato dalle diverse corporazioni che controllavano la città mediante l’elezione del Lord Mayor of the City of London.
La Londra medioevale era costituita da un insieme di strade strette e tortuose, molti degli edifici erano costruiti con materiale combustibile, come il legno e la paglia, ed erano soggetti a continui incendi. Le condizioni igieniche erano molto precarie e anche grazie a ciò a metà del XIV secolo, la morte nera, uccise circa metà della popolazione. Fra il 1348 e la Grande peste di Londra del 1665 vi furono in città ben sedici epidemie di peste bubbonica.

Londra dei Tudor (1485-1603)

Sovrani della dinastia Tudor
1485 – 1509 Enrico VII
1509 – 1547 Enrico VIII
1547 – 1553 Edoardo VI
1553 – 1553 Jane Grey (per 13 giorni)
1553 – 1558 Maria I
1558 – 1603 Elisabetta I

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Le vite dei sovrani Tudor colpiscono per la loro unicità e hanno ispirato non poche biografie, film, drammaturgie e un fortunato serial della universal pictures “I Tudor. Scandali a corte”.
Il periodo Tudor, dal 1485 fino al 1603, fu uno dei periodi più drammatici della storia dell’Inghilterra. Tre dei monarchi della dinastia Tudor (Enrico VII, Enrico VIII ed Elisabetta I) giocarono un importante ruolo nel trasformare l’Inghilterra da un paese debole, fra le grandi monarchie europee, in una nazione che nei secoli seguenti avrebbe dominato gran parte del mondo. Il periodo vide la fine della guerra delle due rose, lo scisma anglicano ed il fiorire dell’età elisabettiana.
Lo scisma produsse soltanto piccoli spargimenti di sangue, per via della decisione delle classi più elevate di passare gradualmente al protestantesimo. Prima dello scisma, più della metà dell’area di Londra era coperta da conventi, badie e monasteri ed altri edifici religiosi, e circa un terzo della popolazione della città era costituito da monaci e monache. La legge di Enrico VIII sulla “dissoluzione dei monasteri” ebbe un profondo effetto sulla città ed i suoi dintorni. Pressoché la totalità degli edifici appartenuti agli ordini religiosi passarono di mano. Il processo iniziò intorno al 1535 ed entro il 1538 la maggior parte dei grandi edifici religiosi erano stati espropriati e ceduti alla nobiltà. La Holy Trinity Aldgate andò a Lord Audley, ed il marchese di Winchester fece costruire un palazzo in parte del terreno circostante. La Charterhouse andò a Lord North, i Blackfriars a Lord Cobham, l’hospital of St Giles a Lord Dudley, mentre il re tenne per se l’hospital of St James, che venne demolito ed al suo posto edificato St James’s Palace.
Durante questo periodo Londra andò incontro ad un rapido sviluppo dei suoi commerci nei confronti dei maggiori centri europei e le sue piccole industrie crearono un vero e proprio boom. Il commercio si espandette verso l’Europa dell’est, il Levante e le Americhe. Questo fu il periodo del mercantilismo e del monopolio di compagnie come la Russia Company (1555) e la Compagnia Inglese delle Indie Orientali (1600) che vennero create a Londra per decreto reale. La seconda, che negli ultimi tempi finì per comandare su quasi tutta l’India, fu una delle istituzioni fondamentali di Londra per due secoli e mezzo. Nel 1572 gli spagnoli distrussero il grande porto di Anversa, dando così a Londra il primo posto fra i porti del nord Europa. Gli immigrati arrivavano in massa oltre che da tutta l’Inghilterra e dal Galles anche dall’estero come ad esempio gli ugonotti dalla Francia. La popolazione crebbe da circa 50.000 abitanti del 1530 ai quasi 225.000 del 1605. La crescita della popolazione e la ricchezza di Londra vennero alimentate da una grande espansione del trasporto via mare del carbone dal porto di Newcastle upon Tyne.
Nel tardo XVI secolo, quando William Shakespeare ed i suoi contemporanei vivevano e lavoravano a Londra, si ebbe nella città uno dei più brillanti periodi per la sua cultura. Vi fu comunque grande ostilità verso lo sviluppo del teatro elisabettiano. I divertimenti pubblici produssero folle, e le folle furono temute dalle autorità perché era probabile che potessero trasformarsi in tumulti e perché si pensava che grandi adunanze potessero favorire la diffusione di pestilenze. Lo stesso teatro fu condizionato in modo crescente dallo sviluppo del movimento dei Puritani. Comunque, la regina Elisabetta amò particolarmente il teatro e fece organizzare degli spettacoli privati a Corte, approvando anche le recite pubbliche.
Nel corso dei più tranquilli ultimi anni del regno di Elisabetta, molti nobili di corte ed alcuni dei più facoltosi londinesi fecero costruire delle residenze di campagna nel Middlesex, Essex e Surrey. Questo fu l’inizio della moda della villa, che non era la sontuosa residenza di città e nemmeno la fattoria di campagna. Quando nel 1603, morì l’ultimo dei Tudor, Londra era completamente popolata.
I Tudor, vincitori della lotta dinastica, furono eredi di questa situazione.Essi svilupparono ulteriormente la stabilizzazione iniziata sotto gli ultimi re della casa di York e portarono la nazione in salvo attraverso la Riforma, la Controriforma e la minaccia di un’invasione spagnola. La politica Tudor, sebbene fosse ideologicamente assolutistica e spesso dura e corrotta nella pratica, coincise nelle grandi linee con le aspirazioni più profonde degli inglesi sino quasi alla fine del sedicesimo secolo. Enrico VII fu ligio me tenace, astuto e prudente in materia finanziaria tanto da apparire addirittura avaro. Il primo re Tudor dovette dedicarsi non solo al compito di restaurare la monarchia ma anche a quello di guardarsi le spalle dall’attivissima cospirazione yorkista. Il suo fiore all’occhiello fu la capacità di imporre il rispetto degli obblighi politici e finanziari verso la Corona, oltre che della legge e dell’ordine.

ENRICO VIII TUDOR nasce a Greenwich (Inghilterra) il 28 giugno 1491.HenryVIII_418x500 I suoi genitori sono Enrico VII Tudor, re d’Inghilterra e la regina Elisabetta di York. Nel 1501 partecipa alla cerimonia di nozze del fratello Arturo, erede al trono d’Inghilterra, con Caterina d’Aragona. Poco tempo dopo però Arturo muore a causa di un’infezione ed Enrico, che ha solo undici anni, diventa l’erede al trono d’Inghilterra. Alla morte del figlio Arturo, il padre decide di far sposare Enrico con Caterina d’Aragona, rimasta vedova. Prima di far unire in matrimonio i due, il re Enrico VII vuole chiedere al papa Giulio II una dispensa in modo tale da dimostrare fino all’ultimo che il precedente matrimonio tra Caterina e il figlio defunto non è stato consumato.
Giulio II consegna la bolla, consentendo così la celebrazione del matrimonio reale. Nel 1509 muore il padre e diventa re d’Inghilterra con il nome di Enrico VIII Tudor. Sempre nello stesso anno sposa Caterina d’Aragona, così come è stato stabilito negli anni precedenti in seguito a un accordo tra la Corona d’Inghilterra e la Corona di Spagna.
Nei primi anni di regno governa, essendo affiancato dal vescovo di Winchester, Richard Fox, da William Warham e negli anni successivi dal cardinale Thomas Wolsey. L’influenza di quest’ultimo sul sovrano inglese è molto evidente, soprattutto nel momento in cui l’Inghilterra decide di entrare a far parte della Lega Santa promossa dal papa Giulio II per cercare di frenare la campagna espansionistica del re di Francia Luigi XII. Alla Lega partecipano anche Massimiliano I, l’imperatore del Sacro Romano Impero, e Ferdinando II, il re di Spagna. Dopo i tentati assedi delle città di Thérouanne e di Tournay, nel 1514 l’Inghilterra decide di porre fine alle ostilità e di condurre le trattative di pace con il re francese.
Dopo la morte di Luigi XII di Francia, diventa re di Francia Francesco I, che dichiara guerra all’Imperatore d’Austria Carlo V, diventato per il regno francese una forte minaccia. Nel 1520 il sovrano francese, temendo la potenza dell’esercito imperiale, incontra il sovrano inglese; il suo obiettivo è quello di stringere un’alleanza strategica con l’Inghilterra. Questo piano però fallisce nel momento in cui Enrico VIII stringe un’intesa strategica con Carlo V.
In occasione del conflitto tra Francesco I e l’Imperatore d’Austria appoggia quest’ultimo, cercando di sostenerlo con l’ausilio della marina regia inglese.
Le sue preoccupazioni inoltre crescono, poiché la moglie non riesce a dargli un erede maschio per la successione al trono; infatti, Caterina da alla luce due figli maschi e una bambina, Maria. I due figli maschi però muoiono subito dopo la nascita. Considerate le circostanze, nel 1527 valuta l’idea di chiedere al papa Clemente VII l’annullamento della dispensa papale emessa decenni prima sotto il pontificato di Giulio II.
La decisione da prendere non è molto semplice, poiché da un lato Caterina non è riuscita a dargli un erede maschio, per cui Enrico VIII ritiene necessario annullare il suo matrimonio e dall’altro deve tener conto del fatto che la moglie è la zia dell’Imperatore d’Austria.
La trattativa per l’annullamento della bolla papale è condotta dal cardinale inglese Thomas Wolsey e dall’arcivescovo di Salisbury Lorenzo Campeggio. In una situazione così delicata Clemente VII non riesce a trovare una soluzione. Thomas Wolsey cerca di convincere il papa a dichiarare nulla la bolla papale, ma senza ottenere alcun risultato a causa delle pressioni fatte dall’imperatore Carlo V, il quale è imparentato con Caterina. La situazione rimane quindi in una posizione di stallo e nel 1530 Wolsey cade in disgrazia, poiché non gode della fiducia del re.
In questa circostanza il re interpella Thomas Cranmer, un professore universitario della Jesus College di Cambridge, che gli consiglia di chiedere il parere delle altre Università inglesi. Queste ultime sostengono che il matrimonio tra il re inglese e Caterina d’Aragona è da considerare impuro, poiché lei è stata la moglie del fratello e perché non genera figli maschi. Avendo ottenuto il sostegno delle Università inglesi, il sovrano decide di prendere in mano la situazione e l’anno dopo elabora “L’Atto di Supremazia” in cui viene resa nota la sua volontà, ovvero quella di diventare il Capo Supremo della Chiesa britannica.
Nello stesso anno il Parlamento inglese vota a favore dell’entrata in vigore dell’Atto di supremazia e nel 1532 il re, essendo a capo della Chiesa inglese, decide di far pagare i tributi alla Corona inglese ottenendo così che questi non fossero dati alla Chiesa romana. In quello stesso anno Thomas Cranmer r viene eletto arcivescovo di Canterbury e Tommaso Moro, che nel frattempo ha preso il posto di Wolsey, si rifiuta di annullare il precedente matrimonio reale, che avrebbe consentito a Enrico VIII di sposare la sua nuova compagna. Moro è costretto a lasciare l’Inghilterra e a partire per Roma.
L’anno successivo il re sposa Anna Bolena e, grazie a un atto emanato mesi prima dichiarante l’autonomia della Chiesa inglese nelle decisioni nazionali, Cromwell garantisce lo scioglimento del precedente matrimonio e riconosce ufficialmente il matrimonio tra il sovrano e Anna Bolena.Anna_Bolena_1
Nel luglio 1534 papa Clemente VII scomunica il sovrano inglese, la sua nuova moglie e l’arcivescovo di Canterbury, interdicendo anche l’Inghiterra. Il papa muore nello stesso anno e gli succede papa Paolo III. Sotto il suo pontificato i rapporti con l’Inghilterra peggiorano sempre di più. Nello stesso anno il Parlamento inglese si pronuncia a favore dell'”Atto di successione” con cui viene spostata la discendenza dinastica dalla precedente moglie del re ad Anna Bolena.
Il distacco tra la Chiesa romana e la Chiesa inglese è sempre più forte e due anni dopo il lord gran ciambellano, Thomas Cranmer, grazie all’appoggio del re riesce a far approvare una legge che espropria alla Chiesa cattolica di Roma i monasteri minori posseduti in Gran Bretagna. Anche la nuova sovrana inglese non riesce a dare figli maschi al re, che inizia a frequentare la nobile inglese Jane Seymour. Anna è condannata a morte con falsa accusa di stregoneria e cospirazione ai danni del sovrano nello stesso anno. L’esecuzione avvenne sul lato nord della White Tower, nella Torre di Londra e che Anna prima di morire avesse pronunciato queste parole
“Buon popolo cristiano, sono venuta qui a morire secondo la legge, poiché dalla legge sono stata condannata a morte, e quindi non mi opporrò. Non sono venuta qua per accusare alcuno, né per dire niente a riguardo delle accuse e della condanna a morte, ma per pregare Dio affinché salvi il re e gli consenta di regnare a lungo su di voi, perché mai vi fu un principe più dolce e misericordioso di lui: e con me egli è sempre stato un sovrano buono e gentile.
E se qualcuno interverrà nella mia causa, io gli chiedo di giudicare al meglio. E così prendo congedo dal mondo e da tutti voi, e desidero vivamente che tutti voi preghiate per me. O Signore, abbi pietà di me, a Dio raccomando la mia anima. »
Il corpo di Anna Bolena fu sepolto, assieme alla sua testa recisa, in una tomba anonima nella chiesa di San Pietro ad Vincula – la cappella reale della Torre di Londra – senza essere accompagnata da alcuna cerimonia. Il suo scheletro venne identificato solo in occasione dei lavori di ristrutturazione dell’edificio religioso nel 1876, durante il regno della regina Vittoria; da allora le spoglie di Anna riposano sotto il pavimento marmoreo della cappella, oggi opportunamente segnalate con apposito contrassegno identificativo.
Il giorno dopo la decapitazione di Anna, sposa Jane Seymour che gli da l’agognato erede maschio, Edoardo, che però muore all’età di sedici anni. Su consiglio di Cromwell, nel 1540, sposa la principessa tedesca Anna di Clèves. Dopo un breve e burrascoso matrimonio lascia la donna, per sposare nello stesso anno Caterina Howard. Presto quest’ultima viene condannata a morte per adulterio e nel 1543 il sovrano si unisce in matrimonio con Caterina Parr.
Negli ultimi anni del suo regno unisce il Galles alla Corona inglese e conquista l’Irlanda. Con un atto parlamentare, il re diventa anche il Capo Supremo della Chiesa irlandese. Inoltre centralizza il sistema governativo e quello parlamentare, concedendo numerosi privilegi alle due Camere e aumentando i poteri del Parlamento.
Grazie all’intermediazione della sua ultima moglie, nel 1544 Enrico VIII ha modo di riconciliarsi con le figlie Elizabeth (figlia di Anna Bolena) e Mary (figlia di Caterina d’Aragona), che con una legge sono nuovamente inserite nella linea dinastica per la successione. Enrico VIII Tudor muore il 28 gennaio 1547 a Londra a causa di una ferita molto grave riportata dopo un incidente.
Enrico VIII venne sepolto nella Saint George’s Chapel nel Castello di Windsor, vicino alla moglie Jane Seymour.

ELISABETTA I TUDOR
(Greenwich 1533 – Richmond 1603). Regina d’Inghilterra (1558-1603). Elizabeth_I_when_a_PrincessFiglia di Enrico VIII e di Anna Bolena, fu dichiarata illegittima nel 1536, quando la madre fu decapitata sotto l’accusa di adulterio. Durante il regno della sorellastra, Maria Tudor, fu tenuta prigioniera nella torre di Londra, perché sospettata di complottare con gli oppositori della politica religiosa della regina (1554).
Salì al trono il 17 novembre 1558 inaugurando una politica prudente ed equilibrata, esente da colpi di scena e da imposizioni violente, ma non per questo meno oculata ed efficace.
In campo religioso Elisabetta promulgò, nel 1559, l’Atto di uniformità con cui rimetteva in vigore il Book of common prayer, il libro di preghiere ufficiale della Chiesa anglicana e, quattro anni dopo, l’Atto di supremazia, con cui ristabiliva l’autorità della corona sulla Chiesa.
Rifuggì tutta la vita il matrimonio, evitando alleanze che potessero rivelarsi sbagliate.
In politica interna Elisabetta dovette affrontare i problemi connessi alla presenza sul trono scozzese della cattolica Maria Stuart. Dopo una rivolta protestante quest’ultima fu costretta a rifugiarsi in Inghilterra (1568) dove diventò il principale punto di riferimento delle trame ordite ai danni di Elisabetta. La scoperta del complotto di Throckmorton (1584) e di quello di Babington (1586) fece ricadere su Maria Stuart l’accusa di alto tradimento ed Elisabetta colse l’occasione per condannarla a morte (1587).
Sul piano internazionale Elisabetta assunse posizioni via via più nettamente anticattoliche e antispagnole. La lotta contro la Spagna prese dapprima soprattutto la forma degli attacchi corsari e del contrabbando ai danni di navi e colonie spagnole, ma l’esplosione del conflitto divenne inevitabile nel 1588 quando la flotta spagnola (Invencible armada) salpò alla volta di Calais, dove avrebbe dovuto congiungersi con le truppe di Alessandro Farnese: nelle acque della Manica venne attaccata e vinta dalla più piccola ma più efficiente e meglio organizzata flotta inglese. Iniziava così il definitivo declino della potenza spagnola e l’ascesa dell’Inghilterra come potenza militare, mercantile e marinara.
Elisabetta regnò ancora per quindici anni e morì il 24 marzo 1603.Elizabeth_I_Rainbow_Portrait Figura importante nel suo regno fu William Cecil alla cui morte succedette nello stesso ruolo politico il figlio Robert. Elisabetta amava le imprudenze e soprattutto fare ciò che i medici le vietavano. Ma nel 1603 fu colpita da una brutta depressione. Non sopportava più i discorsi di governo, sentiva la morte vicina e si lasciava andare. Morì nel Palazzo di Richmond pronunciando la famosa frase “Chiamatemi un prete: ho intenzione di morire”. All’età di settanta anni, era la più anziana sovrana sino ad allora vissuta e non fu superata fino a che Giorgio II morì a settantasette anni nel 1760. Elisabetta fu seppellita nell’abbazia di Westminster, di fianco alla sorella Maria I. L’iscrizione sulla loro tomba recita: “Compagne nel trono e nella tomba, qui noi due sorelle, Elisabetta e Maria, riposiamo, nella speranza di un’unica resurrezione”.Le sarebbe succeduto il figlio di Maria Stuart, Giacomo I, a cui era stata però impartita un’educazione protestante.
Londra degli Stuart (1603–1714)
L’espansione di Londra, nei sobborghi della città, sotto il regno degli Stuart, si realizzò nel XVII secolo. All’inizio del secolo le immediate periferie della città, ad eccezione delle residenze aristocratiche nella zona di Westminster, erano ancora considerate non salubri. Immediatamente a nord vi era Morositasfields, recentemente utilizzato per il passeggio ma che era frequentato da viandanti e mendicanti che si recavano a Londra. Confinante con Moorfields vi era Finsbury Fields, una zona adibita a pratica di tiro con l’arco. Mile End era poi un terreno pubblico sulla Great Eastern Road famoso per il raduno delle truppe.
I preparativi per l’incoronazione di Giacomo I d’Inghilterra vennero interrotti per lo scoppio di una epidemia che uccise circa 30.000 persone. Il Lord Mayor’s Show, che non si era svolto per diversi anni, venne ripristinato, per ordine del re, nel 1609. La chiusura del monastero della Charterhouse, che era stato acquistato e venduto diverse volte in un breve lasso di tempo, venne acquistato da Thomas Button per la somma di 13.000 sterline. Il nuovo ospedale, cappella e scuola, vennero inaugurati nel 1611. La Charterhouse School divenne una delle principali scuole private di Londra prima di essere trasferita in età vittoriana, ed il suo sito è attualmente occupato dalla Barts and The London, Queen Mary’s School of Medicine and Dentistry.
Il luogo d’incontro dei londinesi del tempo era la navata della Old St Paul’s Cathedral. I mercanti svolgevano i loro affari nelle navate laterali ed usavano la fonte battesimale come un bancone sul quale fare i pagamenti. Gli avvocati ricevevano i loro clienti presso un determinato pilastro della chiesa e i disoccupati erano alla ricerca di un lavoro. Il sagrato della chiesa era adibito alla vendita di libri e Fleet Street era il centro del divertimento, sede di teatri e pub. Sotto il regno di Giacomo I, i teatri che erano stati aperti negli ultimi anni del regno di Elisabetta I, aumentarono molto la loro popolarità. Le rappresentazioni nei teatri pubblici vertevano essenzialmente su spettacoli di masque, così come alla corte reale e nei saloni delle locande.
Carlo I d’Inghilterra salì al trono nel 1625 e durante il suo regno gli aristocratici iniziarono ad abitare nel West End in larga misura. Assieme a queste persone che avevano degli incarichi a Corte si venivano insediando grandi proprietari terrieri con le loro famiglie, che venivano a Londra per una parte dell’anno per partecipare alla vita sociale. Questo fu l’inizio della “London season”. Lincoln’s Inn Fields venne costruito nel 1629 e la piazza del Covent Garden, disegnata dal grande architetto Inigo Jones, fu pronta nel 1632. Le vie adiacenti vennero costruite in breve tempo e presero il nome di Henrietta, Charles, James, King e York Streets, dai nomi di membri della famiglia reale.
Nel gennaio 1642 cinque membri del parlamento, che il re voleva far arrestare, trovarono rifugio in città. Nell’agosto dello stesso anno il re innalzò il suo vessillo a Nottingham, e durante la guerra civile Londra si schierò dalla parte del parlamento. Inizialmente il re aveva una maggiore forza militare ed a novembre vinse la Battaglia di Brentford, alcuni chilometri ad ovest di Londra. La città organizzò un nuovo esercito e Carlo esitò e si ritirò. Venne conseguentemente costruito un sistema esteso di fortificazioni per proteggere Londra da un nuovo attacco dei realisti. Questo era costituito da un robusto bastione rinforzato da torri e ridotte. Era ben oltre le mura e comprendeva l’intera area urbana, incluso Westminster e Southwark. Londra non fu minacciata seriamente dai realisti e le risorse finanziarie della città diedero un importante contributo alla vittoria dei parlamentaristi.
La malsana e sovrappopolata città di Londra, soffrì per le numerose epidemie verificatesi nel corso dei secoli, ma la più grande di esse fu certamente la “Grande peste”. Essa imperversò fra il 1665 ed il 1666 ed uccise circa 60.000 persone, ovvero un quinto della popolazione. Samuel Pepys documentò l’epidemia nel suo diario. Il 4 settembre 1665 scrisse “Ho contato in città fino a 7.400 morti in una settimana, e di questi 6.000 erano dovuti alla peste, ed il tenue rumore che si sente giorno e notte è un rintocco di campane.”
Il grande incendio di Londra del 1666.grande-incendio-londra-01
La grande peste venne seguita da un’altra grande catastrofe, anche se provvidenzialmente servì a farla cessare. La domenica 2 settembre 1666 il grande incendio di Londra scoppiò all’una di notte, in una casa di Pudding Lane, nella zona sud della città. Alimentato dal vento dell’est, il fuoco si propagò presto ad altre abitazioni ed i tentativi attuati per contenere le fiamme furono disordinati ed infruttuosi. Martedì notte il vento calò di intensità e mercoledì si ebbe una sensibile diminuzione dell’incendio che venne domato il giorno successivo, ma quella sera stessa le fiamme ripresero a svilupparsi nella zona di Temple. Questa volta si decise di abbattere delle case con la polvere da sparo per creare una barriera tagliafuoco e finalmente l’incendio venne domato. The Monument venne costruito per commemorare l’incendio: per più di un secolo e mezzo vi figurò un’iscrizione che attribuiva l’incendio ad una “frenesia papista”.
L’incendio distrusse circa il 60% della città compresa la Old St Paul’s Cathedral, 87 parrocchie, 44 associazioni commerciali e il Royal Exchange. Il numero dei morti fu comunque sorprendentemente basso; si ritiene che siano stati al massimo sedici la ricostruzione avvenne secondo il vecchio piano. La maggior parte di quelle costruzioni è pervenuta fino ai nostri giorni.
In ogni caso la città si presentò diversa da quella andata in fumo. Molti aristocratici non tornarono a costruirvi le loro case ma preferirono spostarsi nel West End, dove eleganti quartieri come St. James’s vennero costruiti nei pressi della residenza reale che fu il Palazzo di Whitehall fino a quando non venne distrutto dal fuoco negli anni 1690, e quindi St. James’s Palace. La strada rurale di Piccadilly venne costellata da ricche dimore di cortigiani come la Burlington House. Così la separazione fra la città commerciale (City of London) ed il mondo della Corte (Westminster) divenne completa. Nella città si diffuse la tendenza a costruire edifici in pietra e mattoni al posto di quelli in legno presenti nella vecchia città, allo scopo di ridurre il rischio di incendi catastrofici. Il Parlamento, con la legge Rebuilding of London Act 1666 stabilì: “..gli edifici costruiti in mattoni non solo sono più belli e durevoli ma anche più sicuri contro eventuali incendi”. Da allora soltanto le porte d’ingresso, le finestre e l’ingresso dei negozi poté essere realizzato in legno.
Il progetto di Christopher Wren non fu approvato ma ad egli venne affidato l’incarico della ricostruzione delle nuove chiese e della St Paul’s Cathedral. La sua cattedrale in stile barocco e la sua cupola, costituirono il simbolo di Londra per almeno un secolo e mezzo, mentre Robert Hooke ebbe la supervisione sulla ricostruzione delle abitazioni. L’East End, che è un’area immediatamente al di fuori delle vecchie mura, divenne velocemente densamente popolato nelle decadi successive al grande incendio. I moli del porto fluviale si estesero verso valle e questo sviluppo attrasse molta manodopera che operava nel porto e nei commerci conseguenti. Queste persone si stabilirono in quartieri come Whitechapel, Wapping, Stepney e Limehouse, vivendo in condizioni veramente miserevoli.
Nell’inverno fra il 1683 ed il 1684 uno strato di ghiaccio ricoprì la superficie del Tamigi. Il fenomeno, iniziato circa sette settimane prima di Natale e continuato poi per sei settimane dopo, fu il più importante verificatosi in epoca storica. L’Editto di Fontainebleau, del 1685, apportò una grande immigrazione di ugonotti. Essi si stabilirono a Spitalfields impiantando l’industria della seta.
In questo periodo Londra era divenuta il maggior centro finanziario d’Europa togliendo la supremazia ad Amsterdam. La Banca d’Inghilterra venne fondata nel 1694, mentre la British East India Company stava espandendo la propria influenza commerciale. I Lloyd’s di Londra iniziarono poi ad operare nel tardo XVII secolo. Nel 1700 Londra movimentava circa l’80% delle importazioni di tutta l’Inghilterra, il 69% delle esportazioni e l’86% delle re-esportazioni di prodotti finiti. Molte delle merci importate erano generi di lusso dall’Asia e dalle Americhe, come seta, zucchero, tè e tabacco. Anche se Londra ebbe una gran quantità di artigiani ed in epoche successive di stabilimenti industriali, la sua maggiore risorsa non fu mai l’industia ma il commercio e la re-esportazione delle materie prime lavorate, nel resto d’Europa e nelle Americhe.
Guglielmo III non amò molto Londra, in quanto lo smog in essa esistente gli procurava attacchi d’asma. Dopo l’incendio del 1691 al Whitehall Palace, comprò Nottingham House e la trasformò in Kensington Palace. Kensington era allora un piccolo villaggio ma l’arrivo della Corte lo fece presto crescere in importanza. Il palazzo venne raramente occupato dai monarchi successivi ma la sua costruzione fu un altro passo verso la popolazione dei sobborghi di Londra. Durante il regno della regina Anna d’Inghilterra venne proclamata una legge che autorizzava la costruzione di cinquanta chiese per coprire l’aumento della popolazione e l’espansione dei limiti della città.
Il XVIII secolo fu un periodo di rapida crescita per la città Londra, che rifletteva la crescita della popolazione nazionale, i primi accenni dell’avvento della rivoluzione industriale ed il ruolo di Londra al centro dell’evoluzione dell’Impero britannico.
Nel 1707 l’Act of Union sancì l’unificazione dei Parlamenti di Scozia ed Inghilterra realizzando così il Regno Unito di Gran Bretagna. Un anno più tardi, nel 1708 Christopher Wren completò il suo capolavoro, la Cattedrale di Saint Paul, nel giorno del suo compleanno, anche se le prime funzioni vi si erano già svolte il 2 dicembre 1697, più di dieci anni prima. Questa cattedrale sostituì la vecchia St. Paul’s che era stata completamente distrutta dal grande incendio di Londra. Questa chiesa è considerata una delle più belle della Gran Bretagna ed un pregevole esempio di architettura barocca.
Durante l’era georgiana, la città di Londra si espanse assai rapidamente al di là dei suoi limiti. Nuovi quartieri come Mayfair vennero costruiti per la classe più facoltosa della sua popolazione e la costruzione di nuovi ponti sul Tamigi facilitò lo sviluppo della zona sud della città ed il porto si sviluppò verso il mare. Nello stesso tempo si verificò la rivolta delle colonie americane. Nel 1780, la Torre di Londra ospitò il suo unico prigioniero americano, l’ex presidente del Secondo congresso continentale, Henry Laurens. Nel 1779 egli era il rappresentante dell’Olanda nel Congresso e diede il supporto del suo paese a favore della rivoluzione. Durante il suo viaggio di ritorno in America venne catturato dalla Royal Navy e dichiarato reo di alto tradimento per aver causato la guerra fra Olanda e Gran Bretagna. Venne poi scarcerato il 21 dicembre 1781 in cambio del generale Lord Charles Cornwallis.
Nel 1762 Giorgio III acquistò Buckingham Palace (allora noto come “House”) dal duca di Buckingham. Esso venne poi ingrandito nei successivi 75 anni da architetti quali John Nash. In ogni caso, fino al XIX secolo, non divenne la residenza principale dei sovrani britannici a Londra.
Un fenomeno della Londra del XVIII secolo fu la coffee house, che divenne il luogo popolare preferito per discutere delle proprie idee. Con la crescita dell’alfabetizzazione ed il parallelo sviluppo della stampa quotidiana, fece sì che le notizie divenissero più disponibili ad un numero sempre maggiore di persone e Fleet Street divenne così il centro embrionale della nascente stampa britannica.
Nel XVIII secolo Londra fu assillata dal crimine ed il Bow Street Runners, un corpo di polizia cittadino, venne costituito nel 1750. Le pene erano molto pesanti e la pena di morte veniva comminata anche per reati non molto gravi. Le pubbliche esecuzioni per impiccagione erano assai frequenti, molto popolari e pubbliche.
Nel 1780 Londra fu scossa dalla Sommossa di Gordon, una presa di posizione dei protestanti contro l’emancipazione dei cattolici guidata da Lord George Gordon. Severi danni vennero causati alle chiese ed alle case dei cattolici e 285 rioters vennero uccisi.
Nel 1787, un gruppo di ex schiavi provenienti da Londra, Stati Uniti e molte colonie britanniche, fondò Freetown, l’odierna Sierra Leone.
Fino al 1750, London Bridge era il solo ponte che attraversava il Tamigi, ma in quell’anno venne aperto al transito Westminster Bridge. Per la prima volta nella storia Londra aveva due ponti.
Il XVIII secolo vide la secessione delle colonie americane e molti altri infausti eventi, ma anche grandi cambiamenti che porteranno agli inizi dell’era moderna, nel XIX secolo.
Londra nel XIX secolo
Durante il XIX secolo, Londra venne trasformata nella città più grande del mondo e divenne capitale dell’Impero britannico. La popolazione passò da circa 1 milione di abitanti nel 1800 a 6,7 milioni un secolo più tardi. In questo periodo, la città divenne la sede mondiale della politica, della finanza e del commercio. Questa situazione durò fino alla fine del secolo, quando Parigi e New York iniziarono a contenderle questo dominio.
Mentre la città cresceva a seguito dell’espansione dell’Impero britannico, la maggior parte della sua popolazione era obbligata a condizioni di vita miserevoli. Milioni di persone vivevano in abitazioni sovraffollate e malsane. La vita della povera gente venne descritta magistralmente da Charles Dickens nel romanzo Oliver Twist.
Nel 1829 il primo ministro Robert Peel istituì la Metropolitan Police, come forza di polizia che controllasse l’intera area urbana di Londra. I poliziotti vennero soprannominati “bobbies” o “peelers” dal nome di Robert Peel.
Nel corso del secolo la città venne trasformata dall’arrivo della ferrovia. Una nuova rete di ferrovie metropolitane consentì lo sviluppo delle periferie, anche in contee confinanti, dalle quali la classe media e danarosa si spostava nel centro della città. Mentre questo generò una veloce crescita di questi sobborghi, la crescita nel centro di Londra peggiorò la lotta di classe e fece sì che la borghesia decidesse di trasferirsi nei nuovi sobborghi, lasciando il centro della città alla povera gente.
La prima ferrovia realizzata a Londra collegò London Bridge a Greenwich e venne inaugurata nel 1836. Questa venne presto seguita da un grande terminal ferroviario che collegò Londra ad ogni angolo dell’Inghilterra. Vennero così realizzate le stazioni di Euston station (1837), Paddington station (1838), Fenchurch Street station (1841), Waterloo station (1848), King’s Cross Station (1850) e Saint Pancras Station (1863). Dal 1863, la prima linea della metropolitana fu messa in esercizio.
L’area urbanizzata continuò a crescere continuamente propagandosi a Islington, Paddington, Belgravia, Holborn, Finsbury, Shoreditch, Southwark e Lambeth. Verso la metà del secolo, gli antiquati sistemi di governo, basati sulle antiche parrocchie civili andarono a cozzare con la rapida crescita della popolazione. Nel 1855 venne creato il Metropolitan Board of Works per provvedere a dotare la città di adeguate infrastrutture che potessero far fronte all’espansione della città..
Uno dei primi problemi che si dovettero affrontare fu quello delle condizioni sanitarie della popolazione. In quel tempo le fognature venivano fatte scaricare direttamente nel Tamigi. Questa situazione culminò in quella che è nota come la grande puzza del 1858. In un’estate particolarmente calda e poco piovosa, gli scarichi fognari che si riversavano nel Tamigi, in regime di magra, generarono delle proliferazioni batteriche che diffusero nella città un odore nauseabondo che rese difficile la vita dei londinesi. Inoltre, le acque inquinate, utilizzate per bere, determinarono una epidemia di affezioni intestinali fra la popolazione.
Il Parlamento diede il consenso per la realizzazione di una rete fognaria. Venne creato pertanto un organismo affidato all’ingegnere Joseph Bazalgette. Con quello che fu uno dei più grandi progetti di ingegneria civile del XIX secolo, vennero realizzati più di 2.100 chiliometri di tubazioni sotto le strade di Londra per consentire lo smaltimento dei liquami prodotti dalla sua popolazione e per il rifornimento idrico. Quando il progetto fu completo, le morti a Londra diminuirono in modo esponenziale e le epidemie di colera e le altre malattie si ridussero in maniera sensibile. Il sistema realizzato da Bazalgette è ancora in uso al giorno d’oggi.
Uno degli eventi più famosi avvenuti a Londra fu certamente la Great Exhibition del 1851. Tenutasi al Cristal Palace, la fiera richiamò visitatori da ogni parte del mondo e diede una dimostrazione della potenza dell’Impero britannico.
Come capitale di un potente Impero, Londra divenne un’attrazione per una grande massa di immigrati dalle sue colonie e per i poveri di tutta Europa. Una notevole corrente emigratoria proveniente dall’Irlanda si riversò nella capitale dell’Impero britannico durante l’era vittoriana, a seguito della grande carestia. Ad un certo punto gli irlandesi rappresentavano circa il 20% dell’intera popolazione di Londra. La città divenne anche sede di una numerosa comunità di ebrei oltre che di una piccola comunità di asiatici e cinesi.
Nel 1888, venne istituita la nuova Contea di Londra, amministrata dal London County Council. Questa fu la prima assemblea amministrativa eletta dal popolo di Londra ed andò a sostituire la precedente Metropolitan Board of Works, i cui membri erano però designati e non eletti. La Contea di Londra amministrava tutto il territorio della città, anche se questo successivamente finì per espandersi oltre i confini della contea. Nel 1900 la contea venne suddivisa in 28 borough, che costuirono una amministrazione locale del singolo quartiere.
Molte costruzioni famose di Londra vennero costruite durante il XIX secolo e fra queste si ricordano:
Trafalgar Square
Big Ben e Houses of Parliament
Royal Albert Hall
Victoria and Albert Museum
Tower Bridge
Londra dal 1900 alla seconda guerra mondiale
Londra fece il suo ingresso nel XX secolo alla massima espressione della sua potenza come capitale del più grande impero della storia, ma il nuovo secolo avrebbe portato numerose sfide.
La popolazione di Londra continuò a crescere rapidamente nei primi decenni del secolo ed i trasporti pubblici vennero ampiamente incrementati. Una fitta rete di tram venne realizzata dal London County Council contemporaneamente alle prime linee di bus realizzate negli anni dieci. Venne poi ampliata e rimodernata la rete di metropolitana, sia sotterranea che di superficie, progressivamente passata alla trazione elettrica.
Durante la prima guerra mondiale, Londra fece l’esperienza dei primi bombardamenti aerei realizzati dai tedeschi a mezzo dei dirigibili Zeppelin. Essi uccisero circa 700 persone e destarono grande terrore fra la popolazione. Ma questo fu semplicemente un piccolo annuncio di ciò che sarebbe successo nel corso delle due guerre mondiali. La più grande esplosione avvenuta a Londra si verificò nel corso della prima guerra mondiale e fu la Silvertown explosion, provocata dall’esplosione di una fabbrica di munizioni contenente 50 tonnellate di TNT, che causò 73 morti e circa 400 feriti.
Il periodo intercorrente fra le due guerre vide Londra crescere con una velocità mai vista fino ad allora. La preferenza dei londinesi per delle case suburbane in zone a bassa densità abitativa e staccate una dall’altra venne a modificare le abitudini inglesi per le case a schiera. Ciò fu facilitato dalla capillarità dei trasporti pubblici e dalla lenta diffusione delle automobili private. I sobborghi londinesi si espansero al di là dei limiti della contea entrando nei territori delle contee confinanti come l’Essex, l’Hertfordshire, il Kent, il Middlesex ed il Surrey.
Così come il resto del paese, Londra subì una forte disoccupazione durante il periodo della grande depressione degli anni trenta. Nell’East End, durante gli anni ’30, fiorirono partiti politici estremisti di destra e sinistra. Il Partito Comunista Britannico conquistò un seggio alla Camera dei Comuni, e l’estrema destra dell’ Unione Britannica dei Fascisti riuscì ad ottenere un buon successo elettorale. Scontri fra forze di destra e di sinistra culminarono nella Battaglia di Cable Street del 1936. In questo periodo la popolazione di Londra raggiunse il suo massimo di ogni tempo pari a 8,6 milioni di abitanti nel 1939.
Un grande numero di ebrei giunsero dalla Germania nazista, e si stabilirono a Londra nel corso degli anni ’30 specialmente nel West End.
Londra durante la seconda guerra mondiale.
Durante la seconda guerra mondiale, Londra, così come altre città britanniche, subì notevoli danneggiamenti a seguito di bombardamenti intensivi da parte della Luftwaffe. Prima dei bombardamenti, centinaia di migliaia di bambini londinesi vennero evacuati nelle vicine località di campagna. Il resto della popolazione trovò riparo, durante i bombardamenti, nelle stazioni sotterranee della metropolitana.
La fase peggiore dei bombardamenti si verificò fra il 7 settembre 1940 ed il 10 maggio 1941. Durante questo periodo, Londra fu sottoposta a 71 incursioni aeree e su di essa vennero lanciate 18.000 tonnellate di esplosivo ad alto potenziale. Dei bombardamenti meno pesanti e frequenti si verificarono negli anni successivi in cui Hitler concentrò i suoi sforzi bellici sul fronte orientale. Verso la fine della guerra, fra il 1944 ed il 1945, Londra dovette subire pesanti bombardamenti a mezzo di razzi V-1 e V-2, lanciati dai nazisti dai paesi europei occupati.
Londra subì notevoli danni e gravi perdite fra la popolazione civile e la zona più colpita fu quella del Docklands. Durante il conflitto persero la vita poco meno di 30.000 londinesi, mentre più di 50.000 subirono gravi menomazioni. Decine di migliaia di edifici vennero distrutti e centinaia di migliaia di londinesi rimasero senza casa.
Londra dal 1945 al 2000
Immediatamente dopo la guerra, vennero disputati i Giochi della XIV Olimpiade allo Stadio di Wembley, quando la città si era a malapena risollevata dai disastri della guerra. La ricostruzione tardò ad iniziare, tuttavia nel 1951 si tenne il Festival of Britain segno evidente dell’ottimismo che guidava la rinascita della nazione.
Nell’immediato dopoguerra il problema degli alloggi fu quello al quale le autorità dovettero dedicarsi con maggior impegno. Il grande numero di senzatetto e le coabitazioni portarono le autorità a pianificare la costruzioni di edifici multipiano assolutamente inusuali per gli abitanti di Londra. Nel corso degli anni cinquanta e sessanta, l’aspetto della città cambiò repentinamente a causa della costruzione di alti grattacieli anche se questi poi divennero poco amati dai londinesi. Allo scopo di eliminare le coabitazioni, vennero introdotte delle leggi che incoraggiavano la popolazione a trasferirsi nelle nuove città costruite nei dintorni di Londra.
Fra il XIX secolo e la prima metà del XX secolo, i londinesi usarono il carbone per il riscaldamento, producendo grandi quantità di fumi inquinanti. In combinazione con gli elementi atmosferici, spesso si creava il caratteristico smog ed i londinesi divennero proverbiali per il “fumo di Londra”. Essa era famosa per la nebbia a causa di questo fenomeno così frequente che, nel 1952, culminò nel disastroso grande smog che durò per cinque giorni consecutivi e causò oltre 4.000 vittime. A seguito di questo evento vennero create della zone in cui si obbligò la popolazione ad usare dei combustibili meno inquinanti.
A partire dalla metà degli anni sessanta, a seguito del successo internazionale di alcuni gruppi musicali britannici come i Beatles ed i Rolling Stones, Londra divenne il centro mondiale della cultura giovanile, esemplificato dalla Swinging London, subcultura che fece di Carnaby Street un marchio di fabbrica della moda giovanile di tutto il mondo. Il ruolo della città di Londra come vessillifero della moda giovanile ritornò fortemente negli anni ottanta con la New wave ed il Punk.
Dagli anni ’50 in avanti, Londra fu la meta di un grande numero di immigrati provenienti per gran parte dai paesi del Commonwealth quali la Giamaica, l’India, il Bangladesh ed il Pakistan: questo evento finì per cambiare in maniera sostanziale l’immagine di Londra trasformandola in una delle più diverse città d’Europa. L’integrazione degli immigrati non fu semplice a causa di tensioni razziali che emersero nei primi anni ’80.
Dall’inizio dei “The Troubles” in Irlanda del Nord nei primi anni ’70, fino alla metà degli anni novanta, Londra fu teatro di ripetuti attacchi terroristici da parte dell’IRA, Irish Republican Army. (per apprfondire si consiglia la visione del film “Nel nome del padre” del 1993 diretto da Jim Sheridan, vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 1994. È tratto dal romanzo autobiografico Proved Innocent di Gerry Conlon, uno dei Guildford Four (tre ragazzi nordirlandesi e una ragazza inglese accusati di aver provocato un’esplosione in un pub di Guildford, oltre ad altri reati), interpretato nella pellicola da Daniel Day-Lewis. Il film è stato candidato a ben sette premi Oscar nel 1994, senza però aggiudicarsene alcuno.)
L’espansione di Londra venne rallentata dalla guerra, e la Green Belt venne realizzata subito dopo. A causa di questa espansione esterna, nel 1965 la vecchia Contea di Londra (che fino ad allora aveva contenuta parte della conurbazione della città di Londra) ed il London County Council vennero aboliti, e la più estesa area della Greater London venne affidata all’amministrazione del Greater London Council costituito da 32 nuovi borough.
La popolazione della Greater London declinò velocemente dopo la guerra, scendendo dagli 8,6 milioni di abitanti del 1939 ai circa 6.8 milioni degli anni ’80. Essa ricominciò a crescere alla fine degli anni ’80 incoraggiata dai grandi risultati dell’economia e dall’accresciuta positiva immagine della città.
Il tradizionale traffico del porto di Londra crollò in maniera notevole dalla fine della guerra a causa della impossibilità di poter ricevere le grandi navi porta container a causa dello scarso pescaggio del fiume Tamigi. A seguito del dirottamento del traffico verso i porti di Felixstowe e Tilbury l’area dei docklands venne abbandonata ed andò in rovina fino alla metà degli anni ’80, quando venne realizzato un piano di ricostruzione che trasformò l’area in un quartiere di uffici ed appartamenti residenziali. Negli anni ’80 venne realizzata anche la Thames Barrier per proteggere Londra dalle alte maree provocate dal mare del Nord.
Agli inizi degli anni ’80 vi furono delle dispute fra la Greater London Council diretta da Ken Livingstone ed il governo conservatore guidato da Margaret Thatcher, che portarono all’abolizione dell’organismo, nel 1986, delegando molti dei suoi poteri ai singoli borough. Questa decisione fece di Londra l’unica grande città a livello mondiale a non avere una amministrazione centrale che ne potesse dirigere e coordinare la gestione.
Nel 2000, venne ripristinata un’amministrazione centralizzata con la costituzione della Greater London Authority da parte del primo ministro Tony Blair. Questo organismo ebbe la giurisdizione sull’intera area della Greater London e poteri similari a quelli posseduti dal precedente organismo, ovvero l’elezione diretta del Mayor e della London Assembly. Londra venne anche riconosciuta come una delle nove regioni dell’Inghilterra.

Londra nel XXI secolo
All’arrivo del XXI secolo la città di Londra si presentò con il Millennium Dome a Greenwich, uno dei più criticati progetti, mentre altri ebbero maggiore successo come la “Millennium Wheel” o London Eye, una delle ruote di osservazione più grandi del mondo, che venne eretta come una struttura temporanea ma poi finì per essere mantenuta visto il successo di affluenza del pubblico che ha raggiunto i 4.000.000 di visitatori all’anno. La Lotteria nazionale raccolse poi dei fondi per migliorare le attrazioni già esistenti e fra queste venne deciso di realizzare una copertura della Great Court del British Museum.
Uno studio pubblicato nel 2004 dal sindaco di Londra, prevede che la sua popolazione raggiunga gli 8,1 milioni nel 2016 e continui a crescere nel futuro. Questa stima si riflette nel progetto di costruire diversi nuovi grattacieli nel centro di Londra e di migliorare il sistema dei trasporti pubblici con la costruzione di una nuova ferrovia sotterranea chiamata Crossrail che collegherà Londra ed il suo interland sulla direttrice est-ovest.
Il 6 luglio 2005 a Londra venne assegnata l’organizzazione dei Giochi della XXX Olimpiade. L’entusiasmo per l’assegnazione di questo importante avvenimento venne però presto smorzato dall’attacco terroristico subito dalla città il giorno successivo. Londra venne sconvolta da una serie di attentati terroristici, che causarono la morte di 50 persone ed il ferimento di altre 750. Gli attentati avvennero in diverse stazioni della metropolitana e su uno dei famosi bus a due piani vicino Russell Square a King’s Cross.

COME MUOVERSI A LONDRA

Il tema dei trasporti riveste una questione centrale nelle priorità cittadine, ciò in quanto a causa dell’estensione notevole della città, delle condizioni del traffico e di un sistema che può senza dubbio essere migliorato, spostarsi a Londra non è sempre agevole. Tuttavia, il trasporto pubblico rimane il sistema migliore per visitare la città. I trasporti sono piuttosto costosi per questo consigliamo vivamente di organizzarsi con una Oyster Card o Travelcard. Per comprendere il sistema tariffario tenete presente che Londra è suddivisa in zone concentriche: dalla zona 1, la più centrale, via via fino alla zona 9, ovviamente molto periferica e meno cara.
La Oyster card E’ il sistema più diffuso per viaggiare con i trasporti pubblici londinesi: è una carta magnetica che si acquista (lasciando un piccolo deposito) in tutte le biglietterie della metropolitana e presso i tantissimi negozi che espongono il logo Oyster Card. Al momento dell’acquisto si carica la card ed il credito verrà scalato per ogni singolo viaggio (pay as you go) effettuato. Oltre ad essere conveniente risulta essere anche davvero semplice da utilizzare e può essere impiegata su autobus, metropolitana (Tube), DLR, London Overground e su molti treni National Rail per viaggi all’interno dell’area metropolitana. I viaggi costano molto meno rispetto ai biglietti ordinari: biglietto ordinario in metropolitana nella sola zona 1 costa £4.30, con la Oyster Card costa £2.00. I biglietti degli autobus costano £2,30 per ogni corsa con la Oyster l’importo è di £1.35. Inoltre, raggiunto un certo importo nell’arco di una stessa giornata (daily price cap) si inizia a viaggiare gratis per quel giorno. La Card può essere ricaricata presso le biglietterie delle stazioni della metropolitana oppure alle biglietterie automatiche che prevedono, tra l’altro, anche la lingua italiana. Se registrata, la Oyster Card può essere ricaricata anche da internet (https://oyster.tfl.gov. uk/oyster/entry.do) e se lo si vuole anche auto ricaricata (auto top-up). Può essere acquistata online anche dall’Italia direttamente dal sito ufficiale dei trasporti di Londra (vedi: http://visitorshop. )
La travel card
E’ un abbonamento che permette di utilizzare per un periodo che va da una settimana a un anno tutti i mezzi di trasporto pubblico londinese per un illimitato numero di volte. Facendo un breve calcolo per ammortizzare il costo della Travel card (40€ adulti e 20€ oltre 11 anni tessera per 7 giorni di libera circolazione senza vincolo di mezzo bus,metro,ecc e orari) basterà semplicemente prendere la metropolitana due volte al giorno. La differenza tra Oyster Card e Travelcard non è grande. A chi arriva a Londra e si vuole spostare risparmiando consigliamo l’utilizzo della semplice Oyster Card come pay as you go (al consumo), stimando £6/£7 al giorno per gli spostamenti. info su: http://www.tfl.gov.uk anche in italiano.
Bus
Quello degli autobus pubblici di Londra (London Buses) è uno dei più grandi servizi di trasporto urbani al mondo: ci sono oltre 5000 bus che collegano tutte le parti della città. Più lento della metropolitana, viene tuttavia preferito da chi ha familiarità con il sistema poiché senza dubbio più economico, panoramico e, se le linee sono favorevoli, anche più efficace grazie alla capillarità delle fermate. Se il traffico è particolarmente congestionato, però, l’autobus potrebbe restare fermo per molto tempo, cosa che non accade alla metropolitana. Gli autobus più diffusi sono quelli rossi a due piani, i double decker, simbolo di Londra assieme alle cabine telefoniche, al Big Ben, e all’insegna della metropolitana. Dei double decker tradizionali, oramai dismessi in favore dei più sicuri e confortevoli double decker moderni, restano soltanto quelli che servono le linee 9 e 15 nel centro di Londra, conservate principalmente per motivi turistici e per memoria storica. I biglietti vanno acquistati prima di salire, anche utilizzando i distributori automatici, o se non specificato diversamente possono essere acquistati anche a bordo. Più comodo ed economico dotarsi di una Card o di un abbonamento. La Oyster card va strisciata solo all’inizio della corsa sul lettore giallo vicino al conducente. Sono gli autisti a vigilare affinché tutti i passeggeri paghino il biglietto. Non è difficile incontrare i controllori a bordo ma talvolta i controlli vengono fatti anche quando si scende alla fermata. Dalla mezzanotte alle 4.30 il bus è l’unico mezzo pubblico in funzione (se si escludono i taxi). Sono indicati con N +il numero della linea, alcune linee garantiscono la copertura del servizio 24 ore su 24. Ogni fermata è contraddistinta da lettere e corredata da informazioni utili in merito ai bus in transito, le frequenze ecc..

Metro-The Tube (Underground)
La London Underground chiamata comunemente tube, è la più vecchia ed estesa del mondo. Oltre alle linee ferroviarie nazionali integrano il trasporto su rotaia a Londra la Docklands Light Railway (DLR), una metropolitana leggera che corre fra i Docklands e la City, e la London Overground. Il problema della metro a Londra è, oltre al costo elevato, il sovraffollamento. La London Underground divide la città in sei zone concentriche: dalla zona 1, che delimita il centro, alla zona 6, la più lontana e periferica. I prezzi delle zone centrali sono più elevati rispetto a quelli delle zone periferiche. Quando si viaggia con la Tube la Oyster Card deve essere strisciata sul lettore magnetico giallo posto sulle barriere all’ingresso ed all’uscita delle stazioni. Funziona dalle 5.00 della mattina fino all’ 1.00 di notte (le domeniche dalle 7.00 a mezzanotte).

Zone 1 – 2
Coprono solo il centro di Londra, in cui sono comprese le attrazioni principali Zone 1 – 6
Coprono praticamente tutta Londra, compresi gli aeroporti di Heathrow e London City Bambini
Sotto gli 11 anni viaggiano gratis. Dagli 11 ai 15 anni necessitano di una travelcard bambini

Per acquistare in anticipo le travelcard e riceverle comodamente a casa:
http://www.visitbritainshop.com/italia/trasporti/trasporti-di-londra/product/london-travelcard.htmlmappa_metropolitana_londra_5

GIRARE A PIEDI
Contrariamente a quel che si potrebbe pensare visitare le strade di Londra a piedi è molto comodo, emozionante e, molto spesso, più veloce che con l’utilizzo dei mezzi pubblici. Ovviamente se dovete percorrere distanze di un certo rilievo camminare è fuori discussione, ma nella maggior parte dei casi le
distanze tra i luoghi più importanti sono piuttosto brevi.

Chiese di Londra

1 Cattedrale di Westminster
Westminster Cathedral
Victoria St 90 – Londra
La cattedrale, progettata da John Francis Bentley, è dedicata al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo. Completata nel 1903, è in stile neoromanico, con numerosi richiami all’arte bizantina. L’esterno si caratterizza per le cupole orientaleggianti, per il colore rosso dei mattoni e per l’alta torre campanaria intitolata a sant’Edoardo; l’interno è decorato con marmi e mosaici. Ospita un crocifisso ligneo alto 10m, reliquie e tombe di arcivescovi.

2 Abbazia Di Westminster
Westminster abbey
1-4 The Sanctuary – LondraWestminster_Abbey_-_03
Considerata a ragione una delle più celebri attrazioni turistiche londinesi, l’Abbazia di Westminster è una meta assolutamente imperdibile per chi visita la capitale britannica. Nel corso dei secoli questa chiesa, che vanta ben 700 anni di storia, è stata testimone di funerali di numerosi personaggi storici, incoronazioni e nozze reali. Più recentemente, il 19 aprile 2011, è proprio in questa cornice che si è svolto lo storico matrimonio tra il principe William e Kate Middleton.
Fu eretta, in stile gotico, tra il 1045 e il 1050 da Edoardo il Confessore, per adempiere ad un voto fatto: se Dio lo avesse aiutato a riavere il trono d’Inghilterra, avrebbe costruito un monastero dedicato a san Pietro. La chiesa fu distrutta nell’incendio del 1298 e ricostruita in stile gotico-francese dal re Enrico III che affidò i lavori a Henri de Reims. Dal 1066, sono stati incoronati i reali d’Inghilterra, e sono stati sepolti gran parte dei sovrani fino al 1760.
Storia
Nel decimo secolo i monaci benedettini edificarono una chiesa sul sito dell’attuale Abbazia di Westminster. Costruita nel 1245, l’Abbazia ha subito l’influenza dell’architettura gotica.
Proprio grazie al suo stile architettonico unico e alla sua importanza storica nel 1987 l’Abbazia di Westminster è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.
I re (e le regine) inglesi sono incoronati nell’Abbazia sin dal 1066; nella chiesa sono inoltre sepolti 17 sovrani e molti altri importanti personaggi storici. Lo scrittore Geoffrey Chaucer, la cui tomba si trova all’interno dell’Abbazia, è stato il primo ospite illustre di quello che è stato poi denominato Angolo dei Poeti: accanto a Chaucer sono infatti sepolti o commemorati scrittori e poeti di spicco. Tra i giganti della letteratura presenti nell’Angolo dei Poeti, ricordiamo Charles Dickens, T.S. Eliot, William Wordsworth, John Milton, Alexander Pope e William Shakespeare.
Alla scoperta dell’Abbazia di Westminster
Oltre all’Angolo dei Poeti, l’Abbazia di Westminster offre ai visitatori molte altre gemme, come il trono dell’incoronazione, anche noto come trono di sant’Edoardo. Questo trono, la cui costruzione fu ordinata da Edoardo I d’Inghilterra, contiene la Pietra di Scone, sulla quale erano incoronati i sovrani scozzesi. Quasi tutti i re d’Inghilterra prima e della Gran Bretagna poi sono stati incoronati su questo trono di legno, utilizzato l’ultima volta in occasione dell’incoronazione di Elisabetta II nel 1953. Oggi il trono è sottoposto ad una rigida sorveglianza: nel corso dei secoli, infatti, molti visitatori hanno cercato di incidere il proprio nome sul legno.
La famiglia reale non si reca all’Abbazia di Westminster solo per le incoronazioni: quello tra i reali e l’Abbazia è un legame secolare. Ad oggi Westminster ha ospitato ben 16 nozze reali, ultime delle quali quelle tra il principe William e Katherine Middleton.The wedding of Prince William and Catherine Middleton, Westminster Abbey, London, Britain - 29 Apr 2011 In occasione della cerimonia nuziale l’Abbazia ha subito una trasformazione radicale: 30 000 fiori decoravano l’interno della chiesa e ben otto veri alberi, assai maestosi, adornavano i lati della navata principale. Attraversando la navata principale dell’Abbazia, in cui sono state celebrate le nozze reali, noterete che vi è una sola tomba su cui non potrete camminare: si tratta della tomba del Milite ignoto. Questa tomba contiene le spoglie di un soldato inglese non identificato, morto durante la prima guerra mondiale, e commemora tutti i caduti in guerra. In Francia vi è un monumento simile sull’Arc de Triomphe, contenente le ossa di un soldato sconosciuto.

I giardini dell’Abbazia di Westminster
L’Abbazia di Westminster ospita anche quattro giardini: il Garth, il chiostro piccolo, il College Garden e il St Catherine’s Garden. I chiostri dell’Abbazia circondano il Garth, un giardino di forma quadrata con prato inglese. Il chiostro piccolo era originariamente destinato ad ospiti convalescenti e contiene una fontana e varie piante aromatiche. Il College Garden era in passato il giardino dell’infermeria: è possibile trovarvi ancora molte erbe medicinali. Il St Catherine’s Garden è situato in una zona in cui sono ancora visibili i resti dell’antico monastero.
3 Chiesa di Santa Margherita
Saint Margaret’s Church
Broad Sanctuary – Londra
Fondata nel XII secolo dai monaci benedettini, venne ricostruita tra il 1486 ed il 1523 e nel 1614 divenne la parrocchia del Palazzo di Westminster. L’interno si mostra nell’aspetto conferitogli nel 1877, e custodisce tra le varie opere una finestra del 1509 in vetro fiammingo creata per ricordare il tradimento di Caterina d’Aragona nei confronti di Arturo Tudor, fratello di Enrico VIII. Insieme al Palazzo e all’Abbazia di Westminster è patrimonio dell’UNESCO.

4 Abbazia di Westminster-Cappella Enrico VII
Westminster Abbey – Henry VII Chapel
Abingdon St – Londra
Eretta all’inizio del Cinquecento per volere di Enrico VII, rappresenta uno dei migliori esempi di stile Perpendicular. All’esterno, i pilastri sostengono magnifiche volte a ventaglio separate da un reticolo di sottili nervature, mentre l’ingresso è ornato da griglie in bronzo con gli stemmi reali; all’interno si segnalano in particolare gli stalli in quercia e lo splendido monumento dietro l’altare, realizzato intorno al 1518 per Henri VII ed Elisabetta di York, sua moglie.
5 Chiesa di San Martino nei Campi
Saint Martin In The Fields
St Martin’s Pl 2 – Londra
Edificio religioso in stile rococò con facciata in stile classico risalente al XVIII secolo e situato nella rinomata Trafalgar Square. Ritenuta una delle migliori chiese di Londra, oggi è particolarmente nota per la sua intensa attività artistica e musicale; celebre nel mondo è infatti la sua orchestra da camera inglese “Academy of St. Martin in the Fields”. L’aspetto attuale è il risultato della ristrutturazione risalente agli anni che vanno dal 1722 al 1726.

6 Chiesa di San Bride
St Bride’s Church
Bride Ln 22- Londra
Forse una delle chiese più antiche di Londra, intitolata a Brigida da Kildare, una delle protettrici d’Irlanda vissuta tra il V e il VI secolo, è stata la settima chiesa edificata su questo sito. Ricostruita dopo il ‘Grande Incendio’ del XVI secolo, venne nuovamente danneggiata nell’ultima guerra, dal ‘Secondo Grande Fuoco di Londra’ del 1940, ad eccezione del campanile. Il Museum of Fleet Street, ospitato nella cripta, custodisce una serie di interessanti reperti antichi.

7 Cattedrale Di St. Paul
St. Paul Cathedral
St Paul’s Church Yard 5 – LondraDSC00321_2
È una cattedrale anglicana ed è il secondo edificio religioso per dimensione dopo la Basilica di San Pietro in Vaticano. Progettata (1710) da Christopher Wren in stile barocco inglese, riprende alcuni elementi architettonici famosi: la pianta è una reinterpretazione di San Pietro, così come la bellissima cupola. Notevoli le guglie ispirate al neogotico e alla fantasia borrominiana. Nella cattedrale si sposarono il principe Carlo e Lady Diana nel 1981.

8 Chiesa di San Bartolomeo il Grande
St Bartholomew the Great
Cloth Fair 5 – Londra
Fondata all’epoca dei Plantageneti nel 1123, originariamente apparteneva a un priorato di monaci Agostiniani che prestavano servizio nel vicino ospedale; all’esterno l’accesso alla chiesa è preceduto da un arco del XIII secolo aperto sotto una casa a graticcio elisabettiana; all’interno, in stile romanico, il fonte battesimale del XV secolo è quello in cui Hogarth venne battezzato nel 1697.

9 Chiesa di Santa Margherita Lothbury
St Margaret Lothbury Church of England
Lothbury 6-8 – Londra
Venne edificata nel XVII secolo seguendo un progetto di Wren. All’esterno spicca la torre quadrata, sormontata da una guglia a forma di obelisco; all’interno si segnalano le splendide sculture in legno dei pannelli, dei banchi, della transenna in rovere, del pulpito e del retabolo, il fonte battesimale di marmo attribuito a Grinling Gibbons e l’elegante transenna, una delle due realizzate da Wren intorno al 1689 e proveniente dalla Chiesa di All Hallows.

10 Chiesa di St. Andrew Undershaft
St Andrew Undershaft
St Mary Axe 10 – Londra
Edificata originariamente in epoca medioevale, venne in seguito ricostruita nel XIV secolo e nel 1532 nell’attuale aspetto tardogotico. All’interno sono custoditi interessanti arredi, tra i quali si segnalano il fonte battesimale del 1631, la mensa eucaristica del 1704, e l’organo, installato nel 1696; vi sono inoltre ospitati monumenti funerari di personaggi importanti dei secoli XVI e XVII, tra i quali quello di John Stow, primo storico di Londra.

11 Chiesa All Hallows by the Tower
All Hallows by the Tower Church
Byward St 10 – Londra
Conosciuta anche come All Hallows Barking, la Chiesa di Ognissanti venne fondata nel 680 da un re sassone sul sito di una casa romana del II secolo, e ricostruita nel 1957; nel 1958 la torre è stata coronata da una guglia di bronzo, l’unica nella City a non essere opera di Wren. All’interno si segnalano un magnifico coperchio di fonte battesimale in legno di limone attribuito a Grinling Gibbons, e 18 lapidi funerarie datate dal 1389 al 1591.

12 Cattedrale di Southwark
Southwark Cathedral
Borough High St 6 – Londra
Molto interessante dal punto di vista architettonico, venne edificata nel Duecento su un convento di suore del VII secolo, e rimaneggiata più volte in seguito: dell’originario edificio gotico restano il coro, il deambulatorio, i pilastri all’incrocio del transetto e la cappella della Madonna; la sontuosa navata terminante con una profonda abside a tutto sesto venne ricostruita in stile neogotico nel XIX secolo. Un tranquillo luogo di preghiera nel traffico del London Bridge.
Palazzi storici
1 Palazzo di Kensington
Kensington Palace
Palace Ave – Londra
Costruito nel XVII sec. e ristrutturato in stile neoclassico grazie a William Kent, il palazzo è in mattoni a vista, con 4 piani e lunghe finestre rettangolari. Fu per anni la residenza reale inglese; la Regina Vittoria, battezzata nella stanza della Cupola, fu l’ultima monarca a risiedervi. Il giardino del palazzo conserva le forme originali del 1705. Oggi l’edificio ospita uffici e dependance di alcuni membri della famiglia reale.

2 Royal Albert Hall
Royal Albert Hall
Prince Consort Rd 10 – Londra
Singolare edificio di forma ovale costruito in epoca vittoriana
per essere dedicato al principe Alberto, è un vero e proprio
monumento all’architettura, all’arte e alla musica. All’esterno,
particolare attenzione meritano i fregi a mosaico della parte inferiore
della cupola e l’iscrizione lungo tutto il perimetro, elogio
all’intelletto e alla ragione. Oggi vi sono ospitate diverse attività
e manifestazioni, tra cui i famosi “Proms”, concerti passeggiata.

3 Buckingham Palace
Buckingham Palace
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È la residenza ufficiale del sovrano del Regno Unito. L’espressione Buckingham Palace è diventata comune per esprimere tutto quanto attiene agli ambienti della Corte e della famiglia reale. Oltre ad essere la residenza ufficiale di Elisabetta II, ospita l’ufficio della monarchia, vi si svolgono numerose cerimonie pubbliche ed è anche famoso per il cambio della Guardia.

4 Palazzo di Saint James
St. James’s Palace
Pall Mall 62 – Londra
Residenza della famiglia reale britannica e uno dei più antichi palazzi della città di Londra, il palazzo di Saint James, venne eretto da Enrico VIII nel 1530 ed è situato a nord di Saint James’s Park, uno dei Parchi Reali della città. Il palazzo è attualmente il luogo dove solitamente il sovrano britannico accoglie ambasciatori stranieri di rilievo. Attualmente non è aperto al pubblico

5 Admiralty House
Admiralty House
Horse Guards Rd – Londra
Costruito tra il 1782 ed il 1783 su progetto di Sir Robert Taylor per volere dell’ammiraglio Lord Howe, il palazzo fu residenza ufficiale del First Lord of the Admiralty fino al 1964. In questo edificio visse anche Winston Churchill, mentre nel 1962 il presidente John F. Kennedy vi si incontrò con il Primo Ministro Harold Macmillan. Oggi l’Admiralty House ospita funzioni governative ed alcuni uffici ministeriali.

6 Horse Guards
Horse Guards
Horse Guards Rd – Londra
Costruito nel XVIII secolo su progetto di William Kent, il palazzo è costituito da un edificio centrale, sormontato da una torre con orologio, e aperto da tre arcate, e da due ali a gomito che incorniciano un cortile dove in inverno ha luogo il Cambio della Guardia. L’edificio è adibito ad ingresso ufficiale al palazzo di Buckingham.

7 Palazzo di Westminster – Camera dei Lord
Westminster Palace – House of Lords
St Margaret St – Londrabig ben
La più riccamente decorata del palazzo, nasce dall’esuberante immaginazione neogotica di Pugin: all’estremità sud si trova il trono reale dove la regina si siede nel giorno dell’apertura, all’estremità opposta è la barra dietro la quale sostano i membri della Camera dei Comuni, invitati ad ascoltare il discorso del
Trono all’apertura delle sessioni del Parlamento in novembre; il resto è occupato dalle panche in pelle rossa che accolgono i 1.200 lord della camera alta.

8 Palazzo Westminster
Westminster Palace
St Margaret St – Londra
Sede delle due camere del Parlamento del Regno Unito, la Camera dei Lord e la Camera dei comuni, il palazzo, nato verso il 1097 come residenza reale, fu ricostruito nel diciannovesimo secolo, in seguito all’incendio del 1834, su progetto di sir Charles Barry e Augustus Welby Northmore Pugin. L’edificio, in stile neogotico, ospita anche importanti cerimonie di Stato, come la cerimonia di apertura del Parlamento. Degna di nota la torre dell’orologiolondra

9 County Hall
County Hall
Lambeth SE1 7JA – Londra
Costruito tra il 1912 e il 1922 da Ralph Knott, il palazzo, in stile classico, fu sede del Consiglio della Grande Londra fino alla sua abolizione nel 1986, e dell’Autorità per l’Istruzione di Londra. Oggi l’edificio ospita l’Acquario di Londra, il Museo del Cinema, due alberghi, diversi ristoranti, ed alcuni appartamenti.

10 Casa Somerset
Somerset House
Strand – Londra
Affacciata sul Tamigi, ad est di Waterloo Bridge, venne originariamente realizzata in stile neoclassico tra il 1776 ed il 1796 su progetto dell’architetto Sir William Chambers, e successivamente ampliata in età vittoriana con le due ali a nord e a sud. Sullo stesso luogo esisteva precedentemente un edificio con
lo stesso nome, edificato più di due secoli prima. Oggi ospita negozi, bar, ristoranti e spazi per spettacoli all’aperto, oltre alla prestigiosa Courtauld Galery.

11 Palazzo di Giustizia
Royal Courts of Justice
A4 218 – Londra
Imponente edificio in stile gotico Perpendicular, venne edificato
tra il 1874 e il 1882 al posto di un quartiere popolare. Degna di
nota al suo interno è la piccola esposizione di costumi indossati
dagli uomini di legge; durante le sessioni il pubblico può accedere alle sale in cui i giudici (in toga rossa con collo di ermellino e grandi parrucche) siedono di fronte agli avvocati (in toga e piccole parrucche).

12Staple Inn
Staple Inn
High Holborn 337 – Londra
Datato 1585, è uno dei nove “Inns of Chancery” dove gli studenti in legge trascorrevano il loro primo anno, nonché una delle rarissime testimonianze della Londra medievale. La facciata che da su Holborn, con travature lignee a vista e balconi in aggetto, risale al 1596; un passaggio a volta dà accesso a un caratteristico cortile circondato da edifici del XVIII secolo, al di là del quale si estendono dei giardini.

 

Musei

 

1 Museo di Storia Naturale
Natural History Museum
Cromwell Rd 25 – Londra
Progettato da Waterhouse, fu inaugurato nel 1881. La facciata, ispirata allo stile gotico-renano, presenta un grande portico centrale, affiancato da due torri. Il Natural History Museum è uno dei più begli esempi di architettura neogotica di Londra, grazie anche alla sua entrata principale, simile a quella di una cattedrale. Di particolare interesse la mostra dei dinosauri, la galleria dei mammiferi, e la spettrale foresta pluviale illuminata dalla luna.
Museo di storia naturale (Natural History Museum) è uno dei tre grandi musei situati a Kensington, a Londra (gli altri sono il Museo della Scienza e il Victoria and Albert Museum).

Ospita circa 70 milioni di reperti organizzati in cinque collezioni principali: botanica, entomologia, mineralogia, paleontologia e zoologia.
L’ingresso è gratuito anche se per accedere ad alcune stanze è necessario pagare.
Un tempo faceva parte del British Museum anche se ora è solamente una parte distaccata di esso.
Attualmente il museo conta, dislocate su 4 piani, più di 33 sale espositive anche di grandi dimensioni; queste sale sono divise in 4 zone: zona rossa; zona verde; zona blu; e zona arancione.

• Nella Zona rossa sono presenti le sale intitolate: Laboratorio della Terra; la Terra Oggi e Domani; Tesori della Terra; Dal Principio; Impronte che durano; La Forza Dentro; Superficie che non riposa.
• Nella Zona verde sono presenti le sale intitolate: Ecologia; Galleria Waterhouse; The Vault; Rettili Marini Fossili; Sequoia Gigante; Centro Indagini; Albero; Primati; Noi e L’evoluzione; Minerali e Meteoriti; Animaletti Striscianti; Ucelli.
• Nella Zona blu sono presenti le sale intitolate: Dinosauri; Pesci, Anfibi e Rettili; Biologia Umana; Immagini della Natura; Galleria Jerwood; Invertebrati Marini; Mammiferi (2 sale).
• Nella Zona arancione sono presenti le sale intitolate: Bozzolo; Lo Studio Attenborough; Edificio di Zoologia; Il Giardino della Natura (con entrata esterna).

Attrazioni principali
 Esemplari di Dodo imbalsamati (Zona verde sala Uccelli)
 Esemplari di panda imbalsamati (Zona blu sala mammiferi)
 Scheletro di Balenottera azzurra (Zona blu sala mammiferi)
 Cervello umano sotto spirito (Zona blu sala Biologia Umana)
 Scheletro fossile di un Glyptodon (Sala centrale)
 Scheletro fossile di un Diplodocus (Sala centrale)
 Sezione di una Sequoia gigante (Zona verde sala Sequoia Giagante)
Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.50. Ingresso gratuito.

2 Victoria & Albert Museum
Victoria & Albert Museum
Cromwell Gardens – Londra
Realizzato nel XIX secolo, il Victoria & Albert Museum è il museo di arti decorative più grande al mondo. Costituito da 146 gallerie, ospita opere provenienti da tutti i campi artistici: scultura, mobili, tessili, metallurgia, fotografia. Degna di nota la Glass Gallery, con le scalinate in vetro, e la Silver Gallery con i suoi manufatti in metallo prezioso e la collezione di abiti della Dress Collection che mostra l’evoluzione della moda dal ‘500 a oggi.

Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.45, venerdì fino alle 22.00. Ingresso gratuito.

3 Museo delle Scienze
Science Museum
Exhibition Rd – Londra
Fondato nel 1857, il Museo della Scienza mostra l’evoluzione delle scienze e dell’industria legata alle tecnologie a partire dal 1700 fino ai giorni nostri. All’interno è diviso in diverse aree dedicate alle principali discipline scientifiche: arte, chimica, fisica, energia, ambiente, trasporti, medicina, biologia, astronomia, ingegneria e informatica. Degna di nota la più vecchia locomotiva a vapore esistente, e la galleria dedicata al volo.
Sia che siate amanti della scienza oppure no, quando uscirete di qui sarete entusiasti. E con voi i vostri bambini, se avete prole al seguito. Il Science Museum di Londra, che si trova in Exhibition Road, è uno dei musei di scienza più all’avanguardia per tecnologie espositive e possiede una delle più vaste raccolte al mondo nei settori della scienza, della tecnologia, dell’industria e della medicina, organizzate su cinque piani con mostre interattive e didattiche, ricche di informazioni e adatte a tutte le età. L’attrazione, che conta circa 2.700.000 spettatori all’anno, vale decisamente il viaggio.

Una volta entrati, al pianterreno, vicino all’ingresso, troverete la Energy Hall che, attraverso l’esposizione delle undici macchine che l’anno resa possibile, racconta la storia della rivoluzione industriale. Le macchine esposte sono corredate da esaurienti didascalie, che insieme alle tecniche di animazione presenti, vi permetteranno di capirne perfettamente il funzionamento. Una delle attrazioni più apprezzate, almeno dai bambini, è l’Energy Ring, l’anello in alluminio attraversato da luci. Appeso al soffitto dell’atrio, non potrete non notarlo! Rappresenta molto probabilmente l’energia dell’universo, in continua trasformazione e che mai si distrugge. Al secondo piano vale la pena soffermarsi ad ammirare l’antenato del nostro computer, il calcolatore meccanico di Charse Babbage, datato 1832. Sempre qui, all’interno dell’allestimento Fuelling the future (Accendiamo il futuro), chi vorrà potrà inserire il proprio nome nel nastro che ruota all’interno dell’anello e dare una risposta a diverse domande che verranno poste.
Il terzo piano è quello più apprezzato dai bambini, ma anche gli adulti non sono da meno. In questa zona sono esposti alianti, mongolfiere e vecchi aeroplani, come il Gipsy Moth, con cui Amy Johnson volò in Australia nel 1930. Sempre su questo piano troverete anche un simulatore di volo trasformato in Motionride. Gli appassionati di medicina e veterinaria troveranno molto interessanti da visitare il quarto e quinto piano, dove viene raccontata la storia di queste due discipline. Nella parte posteriore dell’edificio si trova la Wellcom Wing, distribuita su 4 piani e dedicata alle scoperte, dall’IMAX Cinema al pianterreno, alla galleria Who Am I? (Chi sono?), che esplora le caratteristiche dell’uomo e le scoperte di genetica, neurologia, psicologia. Sempre in quest’ala del museo si trova il SimEx Simulator ride, dove potrete vivere avventure della durata di 20 minuti su argomenti scientifici a bordo di un simulatore.
Se visitare vi ha fatto venire fame, al pianterreno della Wellcome Wing è aperto il Deep Blue Cafè (tutti i giorni dalle 10 alle 17).
Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Ingresso gratuito

per tutti e tre i musei metro South Kensington

4 Madame Tussauds
Madame Tussauds
Marylebone Rd – Londra
Nato grazie a Marie Tussaud, artista nel modellare la cera, che nel 1802 lasciò Parigi per l’Inghilterra, il museo è uno dei più famosi musei delle cere al mondo. All’interno sono conservate le statue dei personaggi che hanno scritto la storia, come re Enrico VIII, George W. Bush, Hitler e la regina Elisabetta II, ma anche statue di divi dello spettacolo di ieri e di oggi, sportivi ed altri ancora.
Aperto tutti i giorni dalle 9.00 / 9.30 alle 17.30 / 18.00. Ingresso £ 30, ridotto £ 25.80.
metro Baker Street

5 Collezione Wallace
Wallace Collection
Manchester Square W1U 3 – Londra
Allestita all’interno di Hertford House, un palazzo privato di Marylebone, la Wallace Collection è la più grande collezione di arte privata lasciata allo Stato nel 1900. Realizzata dai marchesi Seymour, la collezione comprende opere d’arte europea del XVII e XIX secolo, oltre a mobili e porcellane, decorate con superbi dipinti dagli antichi maestri. Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00. Ingresso gratuito. metro Bond Street

6 British Museum
British Museum
Great Russell St 57 – LondraThe_Great_Court
Realizzato nel 1753 da sir Hans Sloane, il museo, aperto al pubblico il 15 gennaio 1759, conserva sei milioni di oggetti che testimoniano la storia e la cultura materiale dell’umanità dalle origini ad oggi. Degni di nota i Marmi di Elgin, le mummie egizie, la Stele di Rosetta, il Tesoro di Mildenhall.
Numeri che parlano da soli: 70.000 reperti, 4 chilometri di gallerie, 13 milioni di stampe e disegni antichi, 5 milioni di turisti e appassionati ogni anno. Questo per capire cosa aspettarsi da uno dei più grandi musei del mondo.
La sala centrale, la “Great Court”, è la più grande piazza coperta d’Europa; se alzate gli occhi vedrete che questa cupola è composta da 1.656 pannelli di vetro tutti di forma diversa tra loro. Fu progettata nel 2000 da Norman Foster, il più famoso architetto britannico dell’architettura high-tech, che qui a Londra fu l’ideatore anche della City Hall e del Millenium Bridge e del “cetriolone”, il Gherking. Eccetto che per un breve periodo nel 1972, l’ingresso al British Museum è sempre stato gratuito. Inizialmente veniva curiosamente aperto solo per 3 ore al giorno e coloro che desideravano visitarlo dovevano fare una formale domanda scritta; per di più venivano accettate solo persone dall’aspetto decoroso ed erano ammessi solo gruppi di 10 persone ad ogni ora.
Un po’ di storia
Il museo nacque grazie alla raccolta di Hans Sloane, un facoltoso fisico e scienzato che a metà settecento la donò a Giorgio II in cambio di £20.000; Il Re non potè, o non volle, pagarla e così venne acquistata con poco entusiasmo dal governo che, nel 1759, ne fece il nucleo del primo museo pubblico del mondo.
Al banco informazioni troverete la cartina per orientarvi e le audio-guide (consigliate). Dedicate almeno una mattinata o un intero pomeriggio per il museo perchè le dimensioni lo richiedono.
Great Court della Regina Elisabetta II e British Library
Al centro della Great Court della regina Elisabetta II, vi è la sala di lettura, la British Library, aperta gratuitamente al pubblico. Fra i numerosi scrittori che hanno studiato in questa biblioteca, il più famoso è Karl Marx, il cui “Il Capitale” pare sia stato scritto proprio allo scrittoio rivestito in pelle numero 07.

Antico Egitto e antichità greche e romane
All’entrata, nel lato ovest alla vostra sinistra vi è la sessione delle sculture egizie (non perdete la famosa Stele di Rosetta alla sala 4) e delle antichità greche e romane, sale 11-18. I pezzi forti di quest ultima sezione sono i Fregi del Partenone nell’ampia sala appositamente costruita. Sono noti come marmi di Elgin (il senso dello humor britannico non ha limiti i fregi rubati al Partenone diventano i marmi in questione), all’epoca ambasciatore britannico a Costantinopoli, il quale si concesse il permesso di prelevarli dal Partenone di Atene. Alla sala 21 troverete i frammenti del Mausoleo di Alicarnasso. Le opere di questo perido continuano al piano inferiore, sala numero 77-85, dove è presente anche una copia del Discobolo, noto a molti a causa della testa posizionata in direzione sbagliata. Il British Museum vanta anche un assortimento ricchissimo di vasi greci (sale 13-15 e 68-73) davvero splendidi.

Living and Dying, Africa, Americhe e Asiabritish4
Nella sezione diametralmente opposta all’entrata principale, dopo aver oltrepassato i negozi e il bar, troverete un’interessante esposizione che prende il nome di Living and Dying, che accompagna le sezioni etnografiche dell’Africa (piano-1), dell’Islam (-1), delle Americhe (con manufatti sia antichi che contemporanei) e dell’Asia (piano+1,+2):
La Cina con collezione di porcellane, l’mmagine indù di “Shiva come signore delle danze”, le sculture indiane in pietra, la Corea. Il numero di visitatori in questa sezione è molto ridotto rispetto alla sezione precedente, e quindi ci si può permettere di soffermarsi più a lungo a leggere le schede informative o semplicemente ad osservare meglio gli oggetti e le opere dal grande valore etnografico.
Mummificazione nell’antico Egitto
Il livello 5 (Upper floor) contiene l’esposizione molto interessante dell’Antico Egitto. Solo il museo del Cairo in Egitto supera per numero di opere il Bristish Museum (un altro museo egizio molto fornito è quello di Torino). Qui vi troverete una collezione vastissima di mummie egizie e sarcofagi riccamente decorati.

Europa
Salendo ancora troverete la sessione dedicata all’Europa: La Preistoria britannica con esempi di artigianato celtico. L’Europa medievale, moderna, barocca e ottocentesca. Quest’ultima sessione, se paragonata alle precedenti, potrebbe destare minore interesse; pecca un pò di organizzazione; le sale sono molto dispersive e, se lasciata per ultima, la stanchezza impedisce di apprezzarla come le precedenti esposizioni.
Informazioni pratiche
Orari di apertura:
tutti i giorni 10-17:30
Giovedì e venerdì alcune gallerie fino alle 20:30il tour delle parti principali costano £8 per 1h e 30. Gli “eyeOpener tour” sono tour esplorativi gratuiti con del personale volontario; partono ogni 15-30 min
Curiosità
Il British Museum è in sè il tesoro dei tesori. Non sono in pochi a pensare che le mistiche collezioni presenti al suo interno abbiano saputo donare allo stesso museo un’autentica anima.
Si narra che una volta entrati nel museo, l’individuo arrivi a vedere sia il visibile che l’invisibile; forse è un pò esagerato, ma sappiate comunque che le leggende attorno a questo museo non si sono mai fatte attendere.
Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.30; venerdì fino alle 20.30. Ingresso gratuito. Russel Square
l’entrata si effettua da Russel Street o per chi vuole evitare la coda……l’ingresso secondario è accessibile da Montague Place
7 Galleria Nazionale dei Ritratti
National Portrait Gallery
Charing Cross Rd 159 – Londra
Fondata nel 1856, dal 1896 è ospitata in un edificio in stile rinascimentale italiano vicino alla National Gallery. La sua straordinaria collezione è un omaggio alla storia della Gran Bretagna, da Enrico VII ai giorni nostri: ritratti, disegni, fotografie, sculture, caricature di oltre 5.000 celebri personaggi britannici, esposti in
ordine cronologico dal piano superiore verso il basso; uno spazio particolare è dedicato alla famiglia reale.
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18; giovedì e venerdì fino alle 21. Ingresso gratuito.

metro Charing Cross

8 Galleria Nazionale
National Gallery
5 Trafalgar Square – Londra6a56c3b33eddc0cb952c9fe4fc32fe72

L’incredibile concentrazione di splendide opere d’arte dei maestri della pittura che troverete in questo museo vi lascerà a bocca aperta. La National Gallery è un vero e proprio tempio della pittura, con oltre 2300 dipinti di eccezionale bellezza. Dominante è la presenza degli artisti italiani, da Botticelli, a Tiziano, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio e molti altri ancora. Oltre al Rinascimento italiano, sono presenti pittori spagnoli, la scuola Fiamminga e l’impressionismo francese. Per quanto riguarda l’arte britannica, sono presenti alcune opere di Turner, per il quale però per una più completa collezione conviene recarsi al Tate Britain Museum.
Le raccolte sono ordinate cronologicamente. I quattro periodi temporali in cui sono suddivise le sale, sono identificati con diversi colori. Per questo motivo è molto facile orientarsi nella visita (a differenza per esempio del British Museum) e scegliere anche un personale percorso.
Le audioguide in italiano forniscono una descrizione molto dettagliata e interessante dei dipinti principali in totale 27 il prezzo di un’ audioguida è di £3,50. Prendetele, cambieranno il tono della vostra visita.
L’accesso alla galleria si effettua dal portico che si affaccia su Trafalgar Square, rivolgetevi al banco informazioni per avere la utile mappa del museo.

Un po’ di storia
La National Gallery, a differenza del Museo del Louvre a Parigi o Il Prado a Madrid, non ha origine dalla nazionalizzazione di una precedente collezione reale o principesca. La Gallery nacque invece dall’acquisto, da parte del governo, di 38 dipinti appartenenti a un banchiere russo emigrato, J. Angerstein e in seguito si arricchì con l’acquisto di altri dipinti da parte dei direttori o di lasciti di collezioni private. La collezione, prima di essere esposta in questa sede, si trovava a Pall Mall, presso la vecchia residenza di Angerstein.
Negli anni ’80, i propietari dei supermercati “Sainsbury” finanziarono una nuova ala e scoppiarono inevitabilmente grandi polemiche. Ma in seguito due architetti americani, Venturi e Scott-Brown, furono commissionati dagli stessi magnati della catena di supermercati e crearono la cosiddetta “Ala Sainsbury”, in stile postmoderno ma con grande richiamo allo stile neoclassico dell’edificio.
Il principe Carlo pose la prima pietra nel 1998 in segno di approvazione.
Cosa vi aspetta
Dipinti dal XIII al XV secolo
Le opere più antiche della collezione sono esposte nella sala 52 e comprendono anche un’opera attribuita a Giotto. Nella stessa sala si trovano i pannelli che fanno parte della “Maestà” di Duccio, pittore senese contemporaneo di Giotto.
Nella sala 53 c’è il “Dittico Wilton” che si presume essere opera di un artista inglese o francese, ma ignoto.
“La Battaglia di San Romano” del pittore Paolo Uccello è ospitata nella sala 54. Era originariamente composto da un fregio in tre tavole, ma le altre due sono esposte agli Uffizzi a Firenze. Il quadro rappresenta la vittoria dei fiorentini sui senesi, loro acerrimi nemici.
Il dipinto a olio (la tecnica pittorica che rimpiazzò le tempere a base d’uovo) che ha ricevuto nel corso dei secoli diverse interpretazioni è esposto nella sala 56. Si tratta di “I coniugi Arnolfini”, quadro contenente ricchi significati simbolici, a partire dall’apparente, ma smentita, gravidanza della consorte di Giovanni Arnolfini. paintingEgli era un ricco mercante di Lucca che si trasferì a Brugge, in Belgio, e si fece ritrarre dal pittore fiammingo Jan van Eyck.
Nella sala 58 sono esposti alcuni dipinti di Botticelli; “Marte e Venere” è l’unica opera di carattere mitologico ad essere custodita fuori dall’Italia.
Nella piccola sala numero 66 è custodito uno dei primi capolavori di Piero della Francesca, il “Battesimo di Cristo”. Il pittore, a causa della sua cecità, fu costretto ad interrompere la pittura e si concentrò, per gli ultimi vent’anni della sua vita, sulla matematica.
Dipinti del XVI secolo
Spostandovi dall’Ala Sainsbury verso il corpo centrale del museo, raggiungerete la sala 9. Seguendo la disposizione delle stanze, nella sala 10 trovate il giovanile capolavoro di Tiziano, “Bacco e Arianna” e quello più tardo e cupo “Morte di Atteone”. Il colore azzurro oltremare che nel primo dipinto adorna il vestito di Arianna, era il colore prezziosissimo e molto ricercato dai pittori nel Medioevo. Pensate che veniva ottenuto dalla polvere del cristallo di colore blu intenso, il lapislazzulo.
Nella sala 4 è esposto il dipinto intitolato “Due Ambasciatori” di Holbein.hans-holbein-il-giovane-gli-ambasciatori-francesi-1533-national-gallery-londra1
Questo, probabilmente più di qualsiasi altro, merita una dettagliata spiegazione e interpretazione simbolica. L’audioguida vi potrebbe essere di grande aiuto…soprattutto se non riusciute a capire cosa sia la figura distorta presente in primo piano in basso. E’ davvero incredibile!
Proseguendo con l’arte italiana, nella sala 2, troverete “il Cartone di Leonardo”, disegno preparatorio di Leonardo da Vinci per il dipinto della “Madonna col Bambino, Sant’Anna e San Giovannino”; dipinto che non fu mai completato. Una versione successiva è pero presente dal 1801 al Museo del Louvre a Parigi.
L’incompiuta “Sepoltura” di Michelangelo nella sala 8 è stata, ed è, materia di discussione per quanto riguarda l’interpretazione delle figure non identificate nel dipinto.
In questa sala sono appessi anche i principali dipinti di Raffaello di proprietà della National Gallery.
Dipinti del XVII secolo
Attraversando la Central Hall potete accedere a questa ala del museo entrando nella sala 30, dove troverete la “Venere” dello spagnolo Velàzquez, ritratta di schiena per non offendere il pudore degli Inquisitori spagnoli.
Nella sala a lato, la 32, sono esposte opere di Guido Reni e Caravaggio.
Nelle sale seguenti sono presenti opere dei fiamminghi Rubens e Van Dyck.
Gli aristocratici impegnati nel Grand Tour a partire dal XVII secolo, ammiravano i paesaggi sognanti del pittore francese Claude Lorrain, uno dei quali, “Il castello Stregato”, è esposto nella sala 20.
Dipinti dal XVIII al XX secolo
Un capolavoro del britannico Turner è appeso nella sala 34, dal titolo “La valorosa Temeraire”; raffigura l’ultimo viaggio della nave che combattè nella Battaglia di Trafalgar e viene trainata da un rimorchio a vapore lungo il Tamigi. Celato dietro al tramonto della tela, il simbolico tramonto di un’ Era e l’alba di una nuova.
Parecchie vedute e spaccati della vita quotidiana di Venezia del Canaletto sono esposti nella sala 38.
Le sale costantemente più affollate sono le ultime, dove sono esposti capolavori di Monet, Renoir, Cèzanne e Van Gogh.
Del pittore Manet è esposto “Musica nei giardini delle Tuileries” dove, tra i personaggi, figura anche il poeta Charles Baudelaire.
“The Water Lily-Pond” e “Il Tamigi ai piedi di Westminster” sono due opere di Monet presenti nella Galleria. La maggior parte sono invece esposte al Museo d’Orsay di Parigi.
Il quadro dei bagnanti di Seurat si trova nella sala 44; il pittore utilizzò lo studio della sezione aurea e assoluta precisione geometrica nel ritrarre i bagnanti.
Per concludere la visita, uno dei soggetti più celebri e prefertiti del pittore Van Gogh, “I girasoli” e una serie di dipinti realizzati ad olio su tela tra il 1888 e 1889 ad Arles, in Provenza. Il fiore di girasole ebbe per il pittore un significato molto speciale: il giallo rappresenta l’amicizia e il suo sbocciare, la gratitudine.
Informazioni pratiche
Orario: tutti i giorni 10:00-18:00; venerdì fino alle 21:00
Ingresso gratuito. Vengono organizzate visite guidate gratuite che partono dall’atrio dell’Ala Sainsbury: tutti i giorni alle 11:30 e 14:40; mercoledì anche 18:00 e 18:30; sabato anche 12:30 e 15:30. Per informazioni sulle mostre temporanee, sui concerti e musica dal vivo e per tutto ciò che riguarda il museo consultate il sito ufficiale http://www.nationalgallery.org.uk/

9 Tate Britain
Tate Britain
Bulinca St – Londra
Costruita nel 1897, la Tate Britain presenta la più grande collezione d’arte britannica del mondo. È possibile esplorare più di 500 anni di creatività comprendenti artisti britannici famosi che vanno da JMW Turner, Thomas Gainsborough, John Constable, i Pre- Raffaelliti e William Blake a David Hockney, Francis Bacon ed alle opere contemporanee della serie Art Now.
Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00, venerdì fino alle 22.00. Ingresso gratuito.

metro Pimlico

10 Museo della Guerra Imperiale

Imperial War Museum
Lambeth Rd – Londra
Articolato in 5 diverse sedi in Inghilterra, di cui 3 a Londra, il museo nasce con uno scopo ben preciso: far riflettere sul costo immane di una guerra in termini umani e sociali e onorare coloro che hanno servito la Gran Bretagna. Venne fondato nel 1917 durante la Grande Guerra per tramandare lo sforzo bellico e i sacrifici compiuti dal Regno Unito e dal suo Impero. La struttura espone: carri armati, aerei e diverse attrezzature militari.
Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Ingresso gratuito.metro

Lambeth North/Elephant & Castle

11 Tate Modern
Tate Modern
Millennium Bridge – Londra
Allestita dal 1995 in un’ex centrale elettrica, la Tate Modern è una delle gallerie d’arte moderna più importanti del mondo. All’interno sono conservate opere d’arte moderna internazionale che vanno dal 1900 al giorno d’oggi. Tra i vari artisti esposti troviamo Picasso, Warhol, Boccioni, Cézanne, de Chirico, Van Gogh e Dalí. Il museo ospita anche mostre temporanee. Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18; venerdì e sabato fino alle 22. Ingresso gratuito. metro Southwark
12 Museum Of London
London Wall 140 – Londra
Custodisce tutto quello che riguarda Londra e ne racconta cronologicamente la storia dalla preistoria ai giorni nostri narrandone principalmente la storia sociale. L’edificio venne aperto nel 1976 e ospita: 250000 immagini di Londra, 5000 ore di interviste ai londinesi, migliaia di reperti trovati nel Tamigi e una sezione archeologica con 17000 scheletri. Pochi musei al mondo hanno una collezione tanto vasta sulla città che li ospita.
Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Ingresso gratuito. metro Barbican
Monumenti e attrazioni

1 Harrods
Harrods
Brompton Rd 87 – Londraharrods-picture
E’ il grande magazzino più famoso del mondo. Si tratta di un isolato intero su 5 piani, tutto verde, con tanto di portieri in livrea, guardie del corpo, commessi elegantissimi in divisa e molto preparati. Il magazzino è suddiviso in reparti, che cambiano l’arredamento in base a ciò che vendono. Vi si trova di tutto: gioielli, profumi, giocattoli, abbigliamento, pelletteria, arredamento, antiquariato, alimenti, tutto di ottima qualità e prezzi molto elevati.

 

2 Fontana “Eros”
Shaftesbury Memorial Fountain
Piccadilly Circus – Londra
Si trova sul lato sud-ovest di Piccadilly Circus ed è stata completata nel 1893. Venne edificata come memoriale per le opere del filantropo Anthony Ashley Cooper, VII conte di Shaftesbury.
E’ sovrastata da uno dei monumenti più famosi di Londra: una statua che rappresenta l’Angelo della Carità Cristiana erroneamente conosciuto come Eros.
La fontana si trova oggi in una posizione diversa da quella originaria visto che è stata spostata durante i lavori di ammodernamento della piazza.

3 Admiralty Arch
Admiralty Arch
The Mall – Londra
A sud di Trafalgar Square, inserito armoniosamente nel contesto architettonico della piazza, trova luogo l’Admiralty Arch. Progettato da Sir Aston Webb, è dotato di un monumentale cancello che dà accesso a The Mall, il viale delle parate ufficiali della famiglia reale, che conduce direttamente a Buckingham Palace.

4 Acquario di Londra
London Aquarium
Lambeth SE1 7JA – Londra
Allestito su tre piani della County Hall, l’acquario, uno dei più grandi d’Europa, ospita oltre 350 specie di animali marini, dagli squali ai granchi, dalle tartarughe ai cavallucci marini. All’interno sono poste due enormi vasche gemelle che rappresentano gli oceani Atlantico e Pacifico.
Si può inoltre ammirare una squadra di subacquei mentre nutre gli squali con le proprie mani.
Westminster/Waterloo

5 London Eye
Lambeth SE1 7JA – Londra38015
La The Merlin Entertainments London Eye meglio nota solamente come London Eye è una ruota panoramica costruita nel 1999 ed aperta al pubblico nel Marzo del 2000.Il London Eye si innalza per 135 metri all’estremità ovest dei Jubilee Gardens, sulla riva sud del Tamigi tra il Ponte di Westminster e lo Hungerford Bridge con le sue 32 navicelle (come le città che compongono la Greater London) , ciascuna di 25 personedi capienza. Dal 1º gennaio 2005 l’Eye è stato il punto principale dei festeggiamenti dei capodanni londinesi.
Esistono diverse tipologie di biglietti sul sito ufficiale (link qui sotto) trovate tutte le offerte con uno sconto del 10% se siete interessati ordinateli in anticipo le code alla biglietteria sono interminabili.
http://www.londoneye.com/it/TicketsAndPrices/Tickets/Default.aspx
La London Eye si trova a circa cinque minuti a piedi dalla stazione della metropolitana di Waterloo (seguite le indicazioni per South Bank) e dalla stazione della metropolitana di Westminster (uscita uno, seguite le indicazioni per Westminster pier).

metro Waterloo/Westminster

6 30 St Mary Axe
30 St Mary Axe
Bury St 1-11 – LondraThe-Gherkin
The Gherkin, il “cetriolo”, è una torre fatta costruire dalla società di assicurazioni Swiss Re su progetto di sir Norman Foster e inaugurata nel 2004. Su richiesta (e ad un prezzo molto alto) si
possono organizzare ricevimenti nel ristorante dell’ultimo piano che, dall’alto dei suoi 180 metri, regala una vista a 360° sulla città. The Gherkin è comparso anche in alcuni film famosi. L’edificio
è famoso per la sua audace architettura.

7 Tower Bridge
Tower Bridge
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Terminata nel 1894, quest’opera di ingegneria vittoriana divenne uno dei simboli della capitale britannica. Le sue torri, con le guglie e le passerelle di collegamento, sostengono il meccanismo che solleva il ponte durante il passaggio di grandi navi. Al suo interno ospita il Tower Bridge Museum, che ne racconta la storia. Il passaggio coperto, aperto al pubblico, offre una magnifica vista sul fiume Tamigi. metro Tower Hill10 - Copia - Copia

8 Torre di Londra
Tower Of London
Tower Hamlets EC3N 4AE – LondraTower-of-London_2376127b
Costruita nel 1078 per volere di Guglielmo il Conquistatore, la Torre di Londra è composta da diversi edifici fortificati che nel tempo sono stati utilizzati come fortezza, polveriera, palazzo reale e prigione. All’interno sono conservati i gioielli della corona, e una collezione di armature nell’Armeria Reale. L’edificio è ancor oggi presidiato dagli “Yeomen Warders”, conosciuti anche come i Beefeaters“Mangiatori di carne”, i quali fungono da guide turistiche e guardiani.
Tower Hill
La Torre di Londra

La Torre di Londra (in inglese Tower of London) fu fondata nel 1078 da Guglielmo il Conquistatore ed è composta da diversi edifici fortificati che sono stati adoperati, nel corso dei secoli, come palazzo reale, fortezza, sede della zecca e prigione. Alcuni scrittori, tra i cui Shakespeare nel suo Riccardo III, ipotizzano che all’origine la Torre di Londra fosse stata costruita da Giulio Cesare. Questa teorica origine romana tuttavia è una leggenda La storia della Torre di Londra è lunga e a tratti oscura. È una storia attraversata da spietate esecuzioni ad opera di re sanguinari e avidi di potere tanto da farle guadagnare (forse immeritatamente) la reputazione di luogo di sofferenza e tortura.

La Torre di Londra è una fortificazione formata da un complesso di edifici che ha subito modifiche ed ampliamenti rispetto alla pianta originaria, almeno per due secoli. La struttura che vediamo oggi è quella quella del tardo tredicesimo secolo.
Dalle origini al tardo Medioevo

La Torre di Londra è molto antica. La sua storia comincia con la conquista dell’Inghilterra da parte dei Normanni che la fecero erigere a simbolo del loro potere, dopo aver strappato il trono d’Inghilterra ai Sassoni nel 1066 con la vittoria nella famosa battaglia di Hastings.

Il protagonista dell’impresa fu il duca di Normandia, Guglielmo il Conquistatore, che fece capitolare Londra dopo una serie di vittorie portate a segno contro le truppe Sassoni in varie parti del Sud. L’invasione normanna portò all’incoronazione di Guglielmo il Conquistatore con il nome di Guglielmo I. Fu lui, infatti, intorno al 1078 ad ordinare la costruzione della White Tower, l’edificio centrale della Torre di Londra che avrebbe poi dato il nome a tutto il castello. Questa costruzione in realtà fece parte di un’operazione molto più ampia di consolidamento del potere che portò alla progettazione e realizzazione di oltre 35 castelli tra il 1066 e il 1087. Castelli che servirono da fortificazioni, residenze o centri del potere amministrativo.

La Torre di Londra, in particolare, rivestiva un ruolo centrale perchè rappresentava l’avamposto per il controllo di Londra, la più grande città dell’Inghilterra e sede del potere politico. Il luogo dell’insediamento fu scelto accuratamente tra le originarie mura romane e il fiume Tamigi che avrebbe costituito una valida difesa naturale dai nemici. La White Tower (Torre Bianca) fu iniziata presumibilmente nel 1078 anche se la data è incerta e non fu probabilmente finita prima della morte di Guglielmo I stesso, avvenuta nel 1087. La White Tower è inoltre la prima fortezza in pietra d’Inghilterra – del resto il primo muro di protezione in pietra, che avrebbe sostituito la palizzata in legno intorno alla Torre, fu costruito solo intorno al 1100 per ordine di Guglielmo II.

Il castello mantenne la sua forma originaria probabilmente fino al regno di Riccardo Cuor di Leone (fine del 12° secolo) quando William Longchamp, reggente mentre il re Riccardo era alle crociate, ampliò la fortezza facendo costruire anche un fossato. Fu in assenza di Riccardo che suo fratello, il principe John, tentò con successo un assalto al potere e fu proprio in quell’occasione che la Torre di Londra subì il suo primo assedio. Longchamp alla fine capitolò e John successe a Riccardo nel 1199. Il suo regno incontrò tuttavia molte resistenze interne e questo portò ad una forte instabilià negli anni successivi.

La fortificazione venne ulteriormente modificata ed ampliata nel 13° secolo, sotto i regni di Enrico III ed Edoardo I. Fu alla fine di questo secolo che finalmente raggiunse la forma che presenta ai giorni nostri.

Enrico III era piuttosto slegato dai suoi Baroni e il timore di attacchi fu la ragione per cui volle che la Torre venisse fortificata al massimo. Essendo anche un esteta ordinò che il castello fosse un posto estremamente confortevole in cui vivere. Dal 1238 il castello si espanse ad Est, Nord e Nord-Ovest. Furono costruiti nuovi torrioni difensivi, un secondo fossato e presto il castello si estese ad est oltre l’originario insediamento romano fino ad incorporare il muro difensivo della city.

Edoardo I, dal canto suo, spese sulla Torre in pochi anni più di quanto Enrico III avesse speso durante tutto il suo regno. La sua esperienza negli assedi accumulata durante le crociate gli permise di apportare importanti migliorie alla sicurezza del castello. Fu ricostruito uno dei fossati iniziati da Enrico III, fu eretto un nuovo muro di cinta e un nuovo fossato fu scavato lungo il perimetro esterno del muro. Fu anche creato un nuovo ingresso dotato di avanzate strutture difensive.
Dal tardo Medioevo all’epoca dei Tudor

Durante il tardo Medioevo la Torre fu usata molto come prigione e come rifugio per i reali. Il 14° secolo fu il secolo dei re Edoardo II, Edoardo III e Riccardo II. Quest’epoca fu caratterizzata da guerre e rivolte interne e spesso la Torre di Londra servì ai regnanti da rifugio, come nel 1387, quando Riccardo II passò il Natale barricato tra le mura del castello Londinese piuttosto che nel castello di Windsor, come si usava di più allora.

Nel 15° secolo non furono apportate molte migliorie alla fortezza e questa continuò a svolgere un duplice ruolo di rifugio per i reali e prigione, dove spesso i detenuti avevano nomi illustri. La seconda parte di questo secolo fu caratterizzata dalla Guerra delle Due Rose (1455-1485) scoppiata tra i casati dei Lancaster e degli York che si contendevano il trono. Fu alla fine di questo periodo che si consumò l’evento forse più infamante legato al nome della Torre di Londra: l’assassinio dei Principi nella Torre. I due giovani, Edoardo V e Riccardo erano figli di Edoardo IV e alla morte del re il loro zio, Riccardo di Gloucester, allontanò tutti i loro parenti, inclusa la madre, convincendo i ragazzi ad alloggiare nella Torre in attesa dell’incoronazione di Edoardo, il maggiore dei due. Quest’incoronazione non ebbe mai luogo e i due giovani non furono mai più rivisti vivi. Lo zio Riccardo fece inoltre dichiarare il matrimonio di Edoardo IV illegittimo e quindi illegittimi anche i suoi figli morti. Con quell’atto prese il trono come Riccardo III nel 1483. Costui fu l’ultimo re del casato York e regnò fino alla sua morte nel 1485, avvenuta nella battaglia di Bosworth persa contro Enrico Tudor, incoronato Enrico VII nello stesso anno. Questo evento diede inizio all’era dei Tudor.
Dai Tudor ai giorni nostri

Con l’avvento dei Tudor la Torre di Londra cominciò a perdere il suo ruolo di residenza reale, ma fu maggiormente usata come arsenale e prigione. Molti furono i lavori fatti per migliorarne la sicurezza nel’500, soprattutto durante il regno di Enrico VIII. Lo stesso secolo vide nascere anche il corpo degli Yeoman Warders, guardie del corpo del re almeno dal 1509. Fino alla metà del ’600 la Torre fu molto usata come prigione e luogo di tortura e questo ne cambiò anche la reputazione che cominciò a diventare quella che in parte la storia ci ha restituito. Tra gli ospiti illustri imprigionati nella fortezza durante questi anni ricordiamo Anna Bolena, Lady Jane Grey ed Elisabetta I. Il 1600 fu l’era degli Stuart e durante questo periodo la Torre subì diversi lavori di ristrutturazione perché versava in pessime condizioni. Pare che Carlo II non vi abbia speso nemmeno la notte prima dell’incoronazione nel 1660.

Il ’700 fu il secolo in cui salì al potere il casato di Hannover. Data l’incertezza circa una rivolta scozzese, la Torre di Londra fu rimessa a posto per reggere ad un nuovo eventuale assedio da parte dei potenziali nemici. I lavori si svolsero spasmodici durante la maggior parte del 18° secolo.

Nel secolo successivo altri lavori furono eseguiti. Dal 1843 al 1845 fu drenato e riempito di terra il fossato esterno dato che pochi anni prima aveva causato un’epidemia dovuta all’accumulo di materiale argilloso. Nello stesso periodo furono costruiti ulteriori edifici per l’alloggiamento di soldati prevalentemente in vista di temuti sommovimenti popolari. Questo fu l’ultimo grande intervento di fortificazione della Torre e la maggior parte delle strutture adibite all’artiglieria sopravvissute fino ad oggi risalgono a quell’epoca.

Durante le due guerre mondiali del ’900 la Torre conobbe di nuovo, e per l’ultima volta, il suo ruolo di prigione e luogo di esecuzioni. Durante quel periodo furono eseguite 11 condanne a morte e l’ultima fu quella inflitta per spionaggio a Josef Jakobs, il 14 agosto del 1941. Dopo le guerre, i danni subiti dai sostenuti bombardamenti dei Nazisti furono riparati e la Torre fu riaperta al pubblico.

Come si è visto la Torre di Londra nei secoli ha svolto un ruolo molto importante nella storia inglese. È stata più volte assediata e difenderla è sempre stato cruciale per il controllo del paese. La Torre è servita a molti scopi: è stata un deposito di armi, una tesoreria, sede della Zecca, nonché prigione e residenza reale, oltre che casa dei Gioielli della Corona. La storia di diversi personaggi famosi, caduti in disgrazia e mandati alla Torre, ha alimentato la fama del castello come luogo di tortura e morte. La verità è però che, fino alle guerre mondiali, solo sette persone sono state giustiziate tra le mura della Torre di Londra. Le esecuzioni avevano invece luogo a Nord della Torre, su Tower Hill. Se ne sono infatti contate 112 in un periodo di 400 anni.
Cosa vedere
• La White Tower (Torre Bianca) – La Torre Bianca è l’edificio centrale del complesso ed è una delle fortezze più famose del mondo. All’interno della struttura potete ammirare l’armaura di Enrico VIII e la bellissima cappella dell’ XI secolo di San Giovanni Evangelista. Nella White Tower, inoltre, sono spesso organizzate, mostre stagionali. Le visite guidate dell’edificio partono tre quattro volte al giorno. Potete informarvi all’ingresso per gli orari.
• I Gioielli della Corona inglese – E’ la collezione di gioielli in uso più grande al mondo ed include i diamanti piu’ famosi di tutti i tempi. Perciò si tratta probabilmente della tappa più imperdibile nella vostra visita alla Torre di Londra. Questa esposizione è allestita nella Jewel House. I Gioielli della Corona inglese nella Torre di Londra14517_brilliant_kox-i-nor_korona-anglijskoj-korolevy_1920x1415_(www.GdeFon.ru)

Gioielli della Corona inglese nella Torre di LondraI Gioielli della Corona inglese sono custoditi nella Torre di Londra dal 1303, dopo essere stati rubati dall’ abazia di Westminster. Dopo il furto i gioielli furono tutti (o in gran parte) recuperati in un negozio di gioielleria, con conseguenze sicuramente poco piacevoli per i proprietari dell’esercizio commerciale.BritainIreladTiara

Dopo l’incoronazione di Carlo II, furono messi sotto chiave e fu possibile vederli dietro pagamento di un compenso. Questo durò fino al 1671 quando il colonnello Thomas Blood, dopo aver corrotto il custode dei gioielli, cercò di rubarli. Da quel momento i gioielli furono trasferiti in un edificio della Torre di Londra chiamato Jewel House e protetti da guardie, gli Yeomen Warders o ‘Beefeaters’.

Con il termine Gioielli della Corona si intendono tutti i gioielli, accessori e paramenti che il sovrano del Regno Unito porta durante le incoronazioni e le altre cerimonie di Stato. Tra gli oggetti della collezione troviamo corone, anelli, speroni, orbi, scettri e spade. I gioielli includono sia quelli del sovrano che quelli del consorte e del principe di Galles. La peculiarità sta nel fatto che i Gioielli della Corona inglese, a differenza di quelli di altre dinastie regnanti in Europa, sono ancora in uso, quindi la collezione si può definire una collezione ‘vivente’.

I Gioielli della Corona non sono sempre stati quelli che vediamo oggi. Anzi, delle collezioni più vecchie, oggi sono sopravvissuti solo un cucchiaio usato per l’unzione del sovrano e tre spade da cerimonia. Il cucchiaio è il pezzo più antico di tutti e risale al dodicesimo secolo. L’evento più significativo per i gioielli fu senz’altro la guerra civile inglese. Dopo l’esecuzione del re Carlo I, nel 1649, Oliver Cromwell ordinò che tutti i simboli del potere reale fossero distrutti e, a parte i quattro pezzi poc’anzi menzionati, tutti i gioielli furono mandati alla Zecca per essere fusi e farne monete.

Fu solo nel 1660 che la collezione fu ricomposta, quando Carlo II ordinò nuovi gioielli, simili a quelli usati da suo padre. La nuova collezione fu completata per la sua incoronazione del 1661.
Una collezione di pezzi unici al mondo

Il pezzo più importante dei gioielli è la corona di sant’Edoardo. Questa viene usata per l’incoronazione del sovrano ad opera dell’ arcivescovo di Canterbury. La corona è d’oro e decorata con pietre preziose e semi preziose. È stata usata per l’ultima volta il 2 giugno 1953 per incoronare la regina Elisabetta II.

Il pezzo probabilmente più famoso è invece la corona imperiale di stato. Questa fu rifatta per l’incoronazione del re Giorgio IV nel 1937. Questa corona incorpora oltre 3000 pietre preziose tra le quali si possono annoverare anche pietre molto famose come la seconda Stella d’Africa (la seconda pietra piu’ grande per dimensioni tagliata dal diamante grezzo Cullinan), il Rubino del Principe Nero, lo Zaffiro Stuart e lo Zaffiro di Sant’Edoardo. Tradizionalmente questa corona viene indossata dal sovrano quando lascia la cerimonia di incoronazione e alla cerimonia di apertura del Parlamento.

Altri pezzi usati durante le incoronazioni, tutti risalenti al 1661, sono: l’ampolla d’oro a forma di aquila contenente l’olio per l’unzione del sovrano, l’orbo del sovrano e due scettri, uno simbolo del potere temporale del sovrano sotto la protezione di Dio e un altro a rappresentare equità e misericordia.

Tra le gemme famose esposte alla Torre di Londra ne troviamo ancora due: la Prima Stella d’Africa, montata sullo scettro del sovrano (si tratta del più grande diamante puro mai tagliato, del peso di 530 carati, ricavato anch’esso dal diamante Cullinan, il piu’ grande diamante grezzo mai trovato al mondo) e il celebre Koh-i-Nur, diamante di 106 carati proveniente da un tesoro indiano, ritagliato per la regina Vittoria nel 1852 e montato su una corona di platino. Si dice che quest’ultimo diamante porti sfortuna se indossato da un maschio per cui viene tradizionalmente indossato solo da regine.

Tra i gioielli minori ricordiamo una piccola corona di diamanti fatta per la regina Vittoria nel 1870 e la Corona Imperiale d’India, fatta per il re Giorgio V nel 1911. Non è mai stata indossata da nessun’ altro da allora.

Insomma, una collezione da far girare la testa non solo alle signore e sicuramente una visita da non perdere. Inoltre l’accesso ai Gioielli della Corona inglese è incluso nel biglietto della Torre di Londra.
• Il tour degli Yeoman Warders (o Beefeaters) – È forse tra le attrazioni più popolari all’interno della Torre di Londra ed è compreso nel biglietto di ingresso. Consiste in un’ora circa trascorsa insieme ai membri di questo antichissimo corpo scelto di guardie reali. Si pensi che per entrare a far parte degli Yeoman Warders un soldato deve aver servito con onore nelle forze armate per almeno 22 anni. Pare che si siano guadagnati il soprannome di Beefeaters (mangiatori di carne) perché potevano prenderne quanta ne volevano dal tavolo del re. I tour partono ogni mezz’ora dall’ingrezzo principale.
• L’esposizione Fit for a King – All’interno della Torre Bianca potete ammirare cinque secoli di armature reali appartenute ai re d’Inghilterra. Queste armature servivano sia in battaglia che nei tornei. L’ingresso a questa mostra è compreso nel biglietto di ingresso alla Torre di Londra.
• Le Bestie Reali – Per diversi secoli la Torre di Londra fu usata come Menagerie Reale, ossia come alloggio degli animali esotici (come elefanti, leoni e canguri) che venivano regalati a re e regine d’Inghilterra. Nella Brick Tower potete visitare una mostra dedicata a questi animali compresa nel biglietto di ingresso.
• Il Tower Green – Era l’area all’aperto dove veniva allestito il patibolo per le esecuzioni, oggi sede di un piccolo monumento in memoria delle persone che in quel luogo conobbero la loro cruenta fine. L’esecuzione all’interno delle mura della Torre di Londra veniva accordata solo a persone di un certo rango o ad individui che godevano di un certo (e rischioso) appoggio popolare.
• Il Palazzo Medievale – In questo edificio potete ammirare una ricostruzione, in esposizione permanente, degli interni in cui vivevano i regnanti all’epoca di Enrico III o Edoardo I. Gli arredi sono stati minuziosamente ricostruiti così come le stoffe sono state ricreate seguendo antiche tecniche tradizionali. Persino suoni ed odori sono stati riprodotti per concedere ai visitatori una vera e propria immersione nello spaccato quotidiano della società medievale.
• I corvi della Torre di Londra – L’usanza inziata da Carlo II nel ’600 vuole che almeno sei corvi siano tenuti all’interno della Torre di Londra per evitare disastri e sciagure. Pare infatti che il giorno in cui i corvi dovessero abbandonare l’area sarebbe l’inizio della fine della monarchia e dell’Inghilterra intera. Oggi nella Torre risiedono sette corvi, uno in più del numero minimo! Provate a cercarli all’interno del perimetro delle mura e non gli allungate del cibo perchè sono regolarmente nutriti dal loro guardiano. Gli alloggi dei regali uccelli si possono trovare vicino alla Wakefield Tower.London_tower_ravens
Orari della Torre di Londra
Gli edifici interni sono aperti fino a 30 minuti dopo l’ultimo ingresso. È importante pianificare la propria visita quindi si raccomanda a tutti di arrivare almeno 2-3 ore prima dell’orario di chiusura per avere la possibilità di visitare l’intero castello. L’ultimo tour degli Yeoman Warers parte alle 14.30 d’inverno ed alle 15.30 d’estate.
La cappella di St. Peter ad Vinicula è regolarmente usata per celebrare funzioni e può capitare che venga utilizzata durante gli orari di apertura della struttura.

 

La Cerimonia delle Chiavi
è il rituale di chiusura della Torre di Londra. Si svolge senza sosta e senza eccezioni da almeno settecento anni, cosa che rende il rito ancora più affascinante. Sebbene il monarca non risieda più nella Torre di Londra ormai da tempo, è comunque importante assicurarsi che la struttura sia sicura dato che vi sono conservati i Gioielli della Corona britannica, probabilmente la collezione di preziosi più importante al mondo.
Lo svolgimento della cerimonia è molto solenne e ciò rende questa esperienza davvero unica. Ogni sera, alle ore 21:53 precise, il capo degli Yeoman Warders appare dalla Byward Tower in tradizionali abiti Tudor. In una mano tiene una lanterna e nell’altra le chiavi della regina. Sulla sua strada incontra una scorta formata da guardie della Torre di Londra, a cui lascia la lanterna. Dopo aver chiuso i cancelli principali del castello, il gruppo si ritira e, sulla via del ritorno, viene fermato da una sentinella che gli intima di farsi riconoscere, cosa che avviene con frasi solenni che qui proviamo a tradurre:
“Alt, chi va là?”
“Le chiavi!”
“Le chiavi di chi?”
“Della regina Elisabetta” (viene usato il nome del regnante al trono)
“Passino le chiavi della regina Elisabetta. Tutto bene”

Infine il drappello si dirige verso la Bloody Tower per fare ritorno nella fortezza. Prima del rientro vengono pronunciate le parole: “Dio protegga la regina Elisabetta” alle quali segue un “Amen” conclusivo. Le chiavi saranno poi riportate nella Queen’s House, dove sono abitualmente custodite.

Come prenotare i biglietti per la Cerimonia delle Chiavi
Alcune note, data la relativa complessità dell’iter per essere ammessi al rituale, sono assolutamente d’obbligo.
Per quanto riguarda i tempi, la domanda per accedervi è altissima. Per darvi un’idea, oggi è il 20 di luglio e sul sito ufficiale della Torre di Londra si legge che non c’è disponibilità fino al 22 settembre. È quindi molto importante prenotare per tempo, con mesi di anticipo soprattutto nel periodo estivo. D’altro canto è anche vero che assistere alla Cerimonia è senz’altro un’opportunità da non perdere quindi vi raccomandiamo di fare questa prenotazione per tempo.
Per quanto la prenotazione dei biglietti è importante ricordare che i biglietti sono gratuiti, ma per ottenerli bisogna seguire una procedura ben precisa. La domanda può essere fatta solo e soltanto per iscritto e nella domanda bisogna inserire:
 I nomi di tutti i partecipanti. I gruppi sono limitati a sei persone dal 1° aprile al 31 ottobre ed a 15 persone dal 1° novembre al 31 marzo.
 Due possibili date che cadano alemo due mesi dopo (tre mesi dopo se si vuole assistere alla cerimonia a Giugno, Luglio e Agosto).
 Una busta da lettera con su scritto l’indirizzo a cui mandarvi i biglietti
 I francobolli necessari per inviarvi la busta con i biglietti. Se l’indirizzo non è inglese bisogna allegare almeno due coupon internazionali di risposta (che potete trovare alle poste centrali della vostra città).

La domanda deve essere inviata al seguente indirizzo:
Ceremony of the Keys Office
Tower of London
LONDON, EC3N 4AB
Great Britain

 

9 Big Ben
Big Ben
5-9 Bridge St – Londra
Westminster
Big Ben è il nome della campana della Torre dell’orologio, parte del Palazzo di Westminster. La torre è alta 96.3m ed è in stile gotico. La campana echeggiò per la prima volta nel 1859, dopo che il Parlamento di Londra era stato distrutto da un incendio nel 1834. Proprio a seguito di questa tragedia, per la ricostruzione, venne scelto il progetto di Charles Barry, il quale aveva integrato il suo disegno con un enorme orologio disegnato dall’astronomo del re Sir George Airey.big_ben_londra

10 Colonna di Nelson
Nelson’s Column
A4 65 – Londra
Costituisce una grande colonna corinzia in cima alla quale si trova la statua dell’Ammiraglio Nelson che veglia su tutta la città. Il monumento fu costruito verso il 1840 per commemorare la vittoria della flotta inglese su quella francese e la morte dell’Ammiraglio nella battaglia di Trafalgar. Quattro leoni di bronzo fanno da guardia alla colonna alta 46 metri. La struttura è molto amata dai londinesi ed è uno dei luoghi più fotografati della città.

11 Memoriale alla Regina Vittoria
Queen Victoria Memorial
Constitution Hill – Londra
Davanti ai cancelli di Buckingham Palace, è un monumento celebrativo della cosiddetta epoca “vittoriana”, una delle più felici della monarchia inglese, ideato da Sir Aston Webb, Presidente della Royal Academy, e scolpito nel 1911. Con le sue 2.300 tonnellate di marmo raffigura l’Angelo della Giustizia, l’Angelo della Verità e l’Angelo della Carità, sui quali svetta la statua della Regina Vittoria, affiancata da due figure sedute dono della Nuova Zelanda alla Gran Bretagna.

12 Albert Memorial
Albert Memorial
Kensington Rd 34 – Londra
Situato all’interno dei Kensington Gardens, fu commissionato dalla regina Vittoria d’Inghilterra in memoria del marito (il principe Alberto) e simboleggia una delle strutture più belle e significative di Londra. Il monumento, inaugurato nel 1882, fu eseguito secondo i canoni dell’architettura neogotica ed è caratterizzato da un baldacchino riccamente ornato che ospita la statua del principe. È attraversato da un fregio che rappresenta 169 volti di architetti, pittori e poeti.

Quartieri e strade famose

1 Portobello Road
Portobello Rd 191 – Londra
Notting Hill Gate
In quello che forse è il quartiere più alla moda della città, Notting Hill, è noto per essere il luogo in cui si svolge uno dei mercatini delle pulci più famosi del mondo, dove si possono trovare oggetti di tutti i tipi, dai vestiti usati, alle anticaglie, agli strumenti musicali, ai mobili antichi (cui è dedicato il sabato, con più di mille espositori); scesa la sera, il divertimento continua nelle birrerie e nei tanti ristoranti multietnici.

2 Notting Hill
Ladbroke Grove 40 –
Londra Notting Hill è uno dei quartieri più di tendenza di Londra. Questa zona residenziale ospita ad agosto il variopinto Carnevale Caraibico, evento che attrae ogni anno migliaia di persone. Non possiamo parlare di Notting Hill senza citare il celebre e omonimo film degli anni ‘90 con protagonisti Julia Roberts e Hugh Grant che ha portato l’area ad una ulteriore celebrità internazionale. E’ uno dei luoghi più magici di tutta la città e pensare che un tempo era una sorta di ghetto.

3 Quartiere Kensington
Kensington High St 166 – Londra
Il quartiere, uno dei più ricchi e lussuosi di Londra, ha il suo cuore commerciale in Kensington High Street, vivace zona con molti negozi in genere di lusso. La strada è stata dichiarata “seconda strada migliore di Londra per lo shopping” nel 2005 grazie alla tipologia e al numero di negozi. L’area, la più ambita dall’alta classe londinese e internazionale, è ricca di storia e di cultura ed è una delle zone tra le più belle e pittoresche della capitale.

 

4 Trafalgar Square
Trafalgar Square – Londra
Dedicata alla Battaglia di Trafalgar (1805), in cui la Royal Navy di Nelson sconfisse le flotte combinate di Francia e Spagna, durante le guerre napoleoniche. L’area era sede delle stalle reali fin dal tempo di re Edoardo I. Negli anni ‘20 del XIX secolo Giorgio IV assunse l’architetto John Nash per riqualificare la zona. Nella piazza, che è spesso sede di manifestazioni politiche, si trova la famosa Colonna di Nelson, la National Gallery e National Portrait Gallery.6a56c3b33eddc0cb952c9fe4fc32fe72

5 Covent Garden
King St 1-4 – Londra
Uno dei quartieri più belli della città, è una vera e propria “passerella della moda” in cui si concentrano locali esclusivi, ristoranti e negozi, ma anche eventi culturali ed esibizioni di musicisti e artisti di strada; senza contare poi i celebri spettacoli presentati al Royal Opera House.

6 Chinatown
Gerrard Pl 2 – Londra
All’interno del quartiere di Soho e articolata attorno a Gerrard Street, la Chinatown di Londra ha una lunga storia che affonda le proprie radici nel XIX secolo, epoca in cui molti cinesi arrivavano in città per lavorare per le loro compagnie. I visitatori che la percorrono si imbatteranno in negozi di souvenir e supermarket, e potranno assaporare piatti tipici nei tantissimi ristoranti cinesi presenti; da non perdere il primo febbraio il coloratissimo capodanno cinese.

7 Piccadilly Circus
Piccadilly Circus – Londra
Realizzata nel 1819 per collegare Regent St, allora elemento principale del progetto d’urbanizzazione di John Nash, alla via commerciale Piccadilly, è oggi la piazza più importante di Londra. Il suo fascino si deve alla moltitudine di insegne luminose, ma è anche circondata da molte curiosità turistiche, fra cui una fontana realizzata nel 1893 in memoria del Lord Shaftesbury e che raffigura un angelo (Eros), o anche il teatro Criterion, London Pavilion e molti negozi famosi.

8 Regent Street
Regent St 156 – Londra
Situata tra Piccadilly Circus e Oxford Street è una delle strade più importanti dello shopping Londinese famosa anche per le sue illuminazioni natalizie. La strada, iniziata nel 1811, venne completata nel 1825 e rappresentava il primo ordinato esempio di pianificazione urbanistica della città. Caratterizzata da splendidi edifici d’epoca, è una delle vie più suggestive di tutta Londra ed è talmente rinomata da essere parte del gioco di società Monopoli.

9 Carnaby Street
Carnaby St 56-57 – Londra
A due passi da Piccadilly Circus, con i suoi locali trendy, le gioiellerie, le profumerie di lusso e le boutique è sinonimo di shopping di tendenza fin dai tempi dei Beatles; da non perdere Kingly Court, tre piani di negozi e boutique esclusive. Per chiunque abbia bisogno sono a disposizione i ‘Red Caps’, aiutanti dello shopping pronti ad indicare il negozio giusto per ogni esigenza, gli orari di apertura e le direzioni da seguire.

10 Oxford Circus
Oxford Circus – Londra
Realizzata all’inizio del XIX secolo su progetto di John Nash, la piazza è un affollato incrocio, nato dall’intersezione di Regent Street con Oxford Street. Nel 2009, il Westminster City Council predispose un attraversamento diagonale dell’incrocio, per favorire lo smaltimento dei cittadini e dei turisti, frequentatori della zona dello shopping.

11 Oxford Street
Oxford St 278 – Londra
Lunga più di quattro chilometri, la via, che deve il proprio nome al Conte di Oxford, è una delle più grandi e famose strade commerciali del mondo con i suoi 300 negozi. Lungo questa strada storica vi si affacciano numerosi grandi stores inglesi ed internazionali come il negozio Nike più grande al mondo e i magazzini Virgin.

12 Quartiere Camden Town
Camden Rd – Londra
Luogo poco raccomandabile in passato, oggi è visitato da più di 10 milioni di persone. Quartiere alla moda molto amato da giovani e studenti, questa popolare zona è conosciuta soprattutto per il rinomato ed enorme mercato in cui è possibile trovare praticamente di tutto. Questo mercato, che si estende dalla stazione della metropolitana di Camden Town a quella di Chalk Farm e può richiedere ore di esplorazione, è una delle attrazioni turistiche di Londra.
ITINERARI CONSIGLIATI
Per visitare Londra il problema principale è sicuramente decidere cosa vedere, o meglio, cosa si è disposti a trascurare. Perché la capitale britannica offre davvero una varietà di attrazioni, tra cui musei, monumenti, edifici storici o moderni, mercatini e negozi ecc., tali da richiedere più di qualche giorno per essere visitata. Tuttavia, vorremmo suggerire alcuni itinerari da cui partire e lasciarvi liberi poi di personalizzarli a seconda delle vostre esigenze e dei vostri interessi. Sono pensati per essere seguiti così come descritti o anche unendoli, mescolandoli tra loro come meglio crediate.

ITINERARIO 1:
Nel cuore religioso, politico, ed amministrativo di Londra

Il primo itinerario che suggeriamo è improntato sulla scoperta del cuore religioso, politico ed amministrativo di Londra. Si inizierà visitando Trafalgar Square (A), piazza di stile neoclassico risalente alla prima metà del 1800. Tuttavia è stata rimaneggiata nel corso degli anni sino a raggiungere l’aspetto attuale. Al centro dello scenario svetta maestosa la statua di Horazio Nelson posta sulla Nelson’s Column a 44 metri d’altezza. A nord della piazza troverete la National Gallery con la Sainsbury Wing. A nord-est sorge la chiesa di St. Martin-in-the- Fields(ne consigliamo la visita in occasione dei concerti – lun-ven 13:05-14:00; giov.-sab. 18:00 poichè tenuti da una delle più apprezzate orchestra da camera del mondo), mentre il lato est è occupato dalla South Africa House, famosa per il sit-in tenutosi per la scarcerazione di Nelson Mandela; ad ovest spicca la Canada House, anch’essa in stile neoclassico come quasi l’intera piazza. Il prolungamento di Trafalgar Square, l’incrocio triangolare a sud è chiamato Charing Cross, ed ospita la statua equestre di Carlo I Stuart. E’ interessante sapere che questo sito viene utilizzato, quale centro virtuale di Londra, come punto
di partenza per misurare le distanze stradali. Proseguendo la passeggiata ci si immette, a sud, lungo l’imponente Whitehall (B) che ci accompagnerà verso Parliament Square. Lungo questa via hanno sede quasi tutti gli uffici governativi ed i ministeri di Londra. Noterete numerosissime statue e monumenti in memoria dei protagonisti del grande impero e a testimonianza dei momenti più significativi. Potrete ammirare il Whitehall Theatre e il New Admiralty; l’Old Admiralty, l’Aldmiralty House e la sede del Parliamentary Counsel, tutti dal lato destro. Nel versante sinistro sorgono gli edifici del Ministry of Agricolure, Fischeries and Food e il palazzo dell’Old War Office. Proseguendo sullo stesso lato, spicca la Banqueting House (visita dal lunedì al sabato 10-17) pensata come residenza degli arcivescovi di York ma trasformata da Enrico VIII in dimora reale lasciando Westminster. Dietro la Banqueting House noterete il complesso del Ministry of Defence. Segue la Gwydyr House, sede del Welsh Office e di fronte l’Horse Guards, sede del comando delle truppe territoriali. E’ proprio in questo spazio che si svolge parte della cerimonia del cambio della guardia, la mattina alle 11:00. Un passaggio a volta porta alla Horse Guards’ Parade (C), ampia piazza che si apre su St. James’s Park, dove ogni anno ha luogo la celebrazione ufficiale del compleanno del sovrano con una grande parata militare (Trooping the Colour). Proseguendo incontriamo la Dover House, residenza dei Duchi di York, ora sede dello Scottish Office, e il maestoso Old Treasury. All’altezza di Downing Street (D), al 10, potrete riconoscere la residenza in stile georgiano del primo ministro inglese. Simbolo indiscusso di una nazione, ammirerete il monumentale palazzo delle Houses of Parliament (E), mentre un secolo di storia britannica è testimoniato dalla vicina Westminster Abbey (F), in stile gotico. Siamo giunti all’altezza del Cenotaph, monumento in pietra in omaggio ai caduti della prima guerra mondiale da cui ha inizio Parliament Street, l’area di Westminster, a breve distanza dal Big Ben. Continuando, sulla destra, la King Charles street separa i Government Offices dai New Government offices. In fondo, attraverso i Clive Steps, si scende nei sotterranei delle Cabinet War Rooms (visita tutti i giorni dalle 9:30 alle 18:00), i bunker quartier generale di Churchill dal 1939 al 1945. Soffermandosi in Parliament Square noterete il giardino posto al centro con numerose statue, raffiguranti statisti inglesi e americani, tra i quali spicca Winston Churchill. A est la piazza continua nel New Palace Yard, il cortile della Camera dei Comuni mentre sul lato opposto le statue di Abramo Lincoln e George Tanning e il Middlesex Guildhall, dietro al quale sorge il moderno Queen Elizabeth II Conference Centre. Ad est di Parliament Square godrete dello splendido panorama che offre il Westminster Bridge. Lasciando questa zona, attraverso il St James Park (G) potrete dirigervi verso Bukingham Palace (H). Approfittate del parco per rilassarvi qualche istante, magari accompagnati da un simpatico scoiattolo. Giunti al Palazzo Reale potreste assistere, intorno alle 11.30, al cambio della Guardia(nei mesi estivi si tiene tutti i giorni, mentre nel restante periodo dell’anno è celebrata a giorni alterni, può essere sospesa in caso di pioggia o forte nevicata). Lasciandosi alle spalle Bukingham Palace percorriamo il grande viale The Mall (I), dove si tengono le grandi parate ufficiali. Non arriveremo nuovamente a Trafalgar Square, da dove è iniziato il nostro itinerario, ma ci dirigeremo verso St James Street (J) e visitare St. James Palace e la Clarence House, nota poiché una delle dimore preferite di Lady Diana.

ITINERARIO 2: Da Covent Garden al Waterloo Bridge, visitando Soho
L’urbanizzazione dell’area di Covent Garden risale alla prima metà del 1600 quando si iniziò a trasformare il terreno un tempo appartenuto alla chiesa ( da qui il nome Covent Garden) in zona residenziale. Con l’apertura del mercato intorno al 1670 e con la costruzione dei teatri la piazza acquistò progressivamente quel carattere pittoresco che mantiene ancora oggi. Al 1800 risale l’imponente colonnato del Central Market Building (A), al centro della piazza e Jubilee Market, sul lato destro della piazza, costruito nel 1904. Al piano inferiore consigliamo di visitare il Cabaret Mechanical Museum, con burattini e bambole meccaniche azionabili per mezzo di monetine. All’angolo sud-est della piazza troverete il London Transport Museum continuamente arricchito poiché una legge obbliga il London Regional Transport a conservare i veicoli usati per il trasporto pubblico. Dall’altra parte della piazza sorge il colonnato della chiesa di St. Paul, considerata la chiesa “Degli artisti” e davanti alla quale, come tradizione impone, si esibiscono tutti i giorni commedianti, mimi, menestrelli ecc. Ma il fascino di questo luogo si respira ovunque, nei negozietti, nei bar, tra i banchetti all’aperto e il tutto accompagnato da concerti improvvisati e spettacoli di artisti di strada. A nord James street prosegue in Neal Street (B), ottima meta per lo shopping. Su Bow Street (F) si affaccia la Royal Opera House, considerato uno dei più importanti teatri d’opera del mondo e ospita le 2 compagnie stabili della Royal Opera Company e del Royal Ballet. Da Covent Garden, passando per Leicester Square (C) si arriva al quartiere di Soho. Soho Square (F), costruita verso il 1670, è una delle piazze più antiche della città. L’enorme afflusso di immigrati da tutti i paesi spinse presto gli aristocratici stabilitisi qui ad abbandonare il quartiere, lasciando campo libero a bohemiens, artisti, attori e letterati, che sistematisi intorno a Old Compton street donarono al quartiere un carattere cosmopolita veramente unico. Nel 1800 vennero ripulite e sistemate le abitazioni fatiscenti, e l’apertura di Shaftesbury Avenue con la costruzione di nuovi teatri segnò il carattere del quartiere legato al divertimento. Un ulterriore aspetto affascinante lo si trova nella zona pedonale di Chinatown (D) proprio nel cuore di Londra. Oggi forse Soho non è più il centro del divertimento, della baldoria avendo perso un po’ della sua antica nomea ma riteniamo mantenga sempre e comunque il suo fascino. Proseguendo verso sud, ci dirigiamo verso Trafalgar Square e da lì imbocchiamo la grande arteria dello Strand. Incontriamo così il lussuoso Savoy Hotel, con teatro e interni art decò. Fu una delle sue finestre sul fiume ad ispirare Monet nel dipingere le più belle tele londinesi. Nella Savoy Street (G) si erige la tardogotica Savoy Chapel. Subito accanto al Savoy sorge lo Shell Mex Building, con il suo enorme orologio, mentre sul lato sinistro troviamo la English Electric House, sede delle prime trasmissioni della BBC, con le sue statue della forza e della velocità. Giungiamo quindi alla Somerset House (Visita a pagamento 10:00- 18:00, gratuita il lunedì dalle 10:00 alle 14:00), una delle poche residenze signorili rimaste su questa strada, ammirabile in tutto il suo splendore dal Waterloo Bridge (H). Nel palazzo sono oggi ospitati una parte degli archivi nazionali, il Courtauld Institute of Arts, le Courtauld Institute Galleries, le Hermitage Rooms, la Witt Library. L’ala orientale ospita il King’s College. L’ala sud del palazzo ospita invece la Gilbert Collection. La piazza interna viene arricchita da giochi d’ acqua e fontane, oppure da una bellissima pista per pattinaggio sul ghiaccio, nel periodo invernale e natalizio.

ITINERARIO 3: Da Camden Town a Baker Street, costeggiando Regent’s Park

Rimarrete sicuramente conquistati dai colori, la varietà e le bizzarrie di Camden Town, originariamente quartiere malfamato, oggi frequentatissima zona di Londra, tra le più trendy della città. L’offerta che maggiormente attira i giovani riguarda la musica alternativa e la moda d’avanguardia che molto spesso nascono qui per poi arrivare alla ribalta mondiale. Numerosissimi locali notturni, discoteche e cocktail bar di notte, laboratori e negozi originali di giorno, attirano anche le star della musica, del cinema, dell’arte, tanto da non essere raro il riconoscerli a passeggio per la strada. Camden è nota ai turisti soprattutto per il mercatino di Camden Town (A/B) che si tiene in particolare la Domenica e che gareggia per fama e notorietà con il più conosciuto Portobello. Dopo aver visionato il mercatino e magari scovato qualche pezzo imperdibile, aver trascorso del tempo nell’atmosfera internazionale di Camden, vi proponiamo di seguire il percorso lungo Camden Canal (C), parte del Grand Union Canal, primo sistema di trasporti utilizzato a Londra con i tratti di Paddington risalenti al 1801. Durante la pittoresca passeggiata potrete scorgere le c.d “narrow boats”, per alcuni divertimento del fine settimana, per altri vere e proprie case galleggianti ormeggiate lungo la riva. Ogni anno, in agosto, centinaia di barconi e chiatte si incontrano a Londra per celebrare una festa. Pur essendo nel centro di Londra qui verrete avvolti da una tranquillità quasi campagnola, immersi nel verde che costeggia il canale. Potrete inoltre ammirare, oserei dire invidiare, splendide ville e case vittoriane con gli scenografici giardini all’inglese ad incorniciarle. Giunti in prossimità del Regent’s Park (D) potrete approfittarne per una breve sosta e magari visitare il London zoo, il primo zoo scientifico del Mondo, inaugurato nel 1828, su una superficie di circa 145.000 mq. Costeggiando il parco vi ritroverete nella zona di Baker street (E) dove hanno sede il museo delle cere di Madame Tussauds e il museo di Sherlock Holmes una casa vittoriana conservata rispettando le caratteristiche dei racconti e stracolma di cimeli del detective di Baker Street. Se si prosegue a destra di Baker street, verso nord, potrete visitare il museo e lo stadio del Cricket, mentre scegliendo di dirigervi a sud raggiungerete Oxford st in meno di mezz’ora.

I PARCHI DI LONDRA
HYDE PARK

Hyde Park, il cuore degli eventi all’aperto e delle attività “outdoor” dei londinesi
I Rolling Stones, i The Who e i Queen sono solo alcune delle leggende del rock che si sono esibite in questo splendido parco londinese; Come Central Park a New York, Hyde Park rappresenta il cuore degli eventi all’aperto e delle attività “outdoor” dei londinesi. Qui nel 2005 più di 200.000 persone hanno assistito al concerto Live8 a venti anni esatti dall’indimenticabile Live Aid. Il mega-concerto, organizzato da Bob Geldof, ha visto sul palco cantanti del calibro di Sir Paul McCartney, i REM, Madonna e, riunitisi per l’occasione speciale, addirittura i Pink Floyd. Ogni anno a settembre si tiene il concerto di chiusura dei Proms, i seguitissimi concerti di musica classica organizzati dalla BBC. Il parco è uno dei più grandi polmoni verdi di Londra ed è una tappa immancabile per londinesi e i turisti durante i mesi da maggio a settembre, quando le più frequenti giornate di sole permettono di apprezzarne maggiormente la bellezza. Rilassatevi, godetevi un gelato su una panchina o sull’erba e vi dimenticherete di essere nel cuore di Londra. Nei weekend di bel tempo, migliaia di londinesi convergono qui per fare un picnic, o giocare a frisbee o a calcio. Non siate da meno! Ma attenzione, non sono consentiti i barbecue, neanche quelli usa e getta.
Il modo migliore per visitare Hyde Park è percorrere la Serpentine Road lungo il Serpentine, il lago artificiale che taglia il parco da nord a sud e lo separa dai Kensington Gardens, per poi perdersi tra i molti percorsi pedonali in direzione dello Speakers’ Corner (in prossimità della fermata di Marble Arch). Le attrazioni principali del parco sono l’arco di Wellington, lo Speakers’ Corner, il Serpentine, il Pet Cemetery e gli Italian Gardens. Se avete poco tempo, vi consigliamo di trascurare le attrazioni e di godervi invece la passeggiata lungo il lago e nei percorsi pedonali. Se avete più tempo, è possibile visitare Hyde Park e Kensington Gardens nella stessa giornata, sebbene questo potrebbe richiedere diverse ore di cammino.
Un po’ di storia
Acquistato nel 1536 da Enrico VIII dai monaci di Westminster Abbey per adibirlo a riserva di caccia reale, Hyde Park fu aperto al pubblico solo nel ‘600 da Carlo I. Cinquanta anni dopo, Guglielmo III trasferì a Kensington Palace la sua corte e fece costruire una grande strada per le carrozze, la Rotten Row. L’origine del curioso nome (“rotten” vuol dire “marcio” in inglese) è incerta. La spiegazione più probabile è che il termine derivi da “Route de Roi”, “strada del re” in francese. La Rotten Row ha il primato di essere stata la prima strada illuminata della città. Guglielmo III fece infatti collocare trecento lampioni per scoraggiare i briganti che terrorizzavano chi percorreva la “strada marcia”. Nel 1900 fu frequentata dall’upper-class londinese e divenne un luogo di ritrovo mondano. Oggi è utilizzata esclusivamente per le passeggiate a cavallo.
L’ arco di Wellington
Presso il trafficato ingresso di Hyde Park Corner sorge l’Arco di Wellington. Fu fatto costruire da Giorgio IV nel 1825 per commemorare le vittorie del Regno Unito nelle guerre napoleoniche. Incontrerete il nome “Wellington” molte volte durante la vostra visita londinese. Il Duca di Wellington fu infatti il militare e politico britannico che sconfisse Napoleone Bonaparte nella battaglia di Waterloo. Ancora oggi gli inglesi nascondono malamente un certo godimento al ricordo della sconfitta francese e non perdono occasione di menzionarla. Proseguendo da qui verso l’interno del parco, troverete la grande statua di Achille costruita con il bronzo fuso dai cannoni francesi del bottino di guerra. Ogni anno da questa statua parte una biciclettata che non passa mai inosservata: i ciclisti sono infatti completamente nudi! Un modo originale per attirare l’attenzione su un tema importante, quella della sicurezza dei ciclisti sulle strade londinesi.
Il lago Serpentine
Lo specchio d’acqua che divide l’Hyde Park con Kensington Gardens fu fatto costruire dalla regina Carolina nel 1730. Diviso da un ponte, è denominato The Serpentine nella parte inferiore, The Long Water in quella superiore. Se il tempo ve lo consente, potete noleggiare piccole barche a remi e pedalò per un romantico giro sul lago. Il prezzo è di £4 a persona per 30 minuti e il servizio è disponibile dalle 10:00 fino al tramonto. Nella stagione estiva (giugno-settembre) in una parte del lago è consentita la balneazione. La riva del lago è sempre molto frequentata da sportivi che fanno jogging o acrobazie sui roller blades. I meno attivi si godono un caffè sulla terrazza del bar situato sulla sponda sud (direzione Hyde Park Corner). Per i più piccoli l’attrazione principale saranno le oche e i cigni che spesso si avvicinano alla riva.
Gli Italian Gardens e il Pet Cemetery
Seguendo la strada che costeggia il lago artificiale da sud a nord, in circa 15 minuti giungerete fino all’entrata di Malborough. I giardini all’italiana sono costituiti da una serie di cinque fontane che richiamano il tipico stile di casa nostra. Poco distante, troverete qualcosa di davvero insolito: il “Pet Cemetery”, il cimitero degli animali domestici! Le oltre 300 lapidi di cani e gatti purtroppo non sono aperte al pubblico, ma è possibile dargli una sbirciatina attraverso il cancello d’ingresso.
Lo Speakers Corner
Questo angolo è uno dei luoghi preferiti dagli oratori politici o religiosi; qui il governo concede che chiunque possa farsi ascoltare. Gli oratori, per farsi ascoltare meglio, spesso utilizzano piccole sedie o sgabelli. La tradizione dello Speakers’ Corner ebbe origine nel 1855, quando 250.000 persone si diedero appuntamento qui per manifestare contro il “Sunday Trading Bill”, la legge che proibiva l’apertura domenicale delle attività commerciali. Tra i manifestanti c’era anche Karl Marx, il quale vide l’evento come l’inizio della rivoluzione inglese. L’arco, “Marble Arch”, in corrispondenza dell’uscita, fu fatto costruire su imitazione dell’Arco di Costantino a Roma. Questa uscita immette direttamente nella via di negozi più conosciuta e frequentata della città: Oxford Street. Hyde Park è la quintessenza della filosofia inglese dei parchi e, specialmente in caso di bel tempo, non dovrebbe assolutamente mancare dalla vostra visita londinese. Godetevi l’erba verdissima inglese, l’ordine del giardinaggio inglese e l’atmosfera surreale di un parco nel cuore della città. Come dicono gli inglesi, adesso che ci siete, “sit back and relax”.

Informazioni pratiche
Tube: Hyde Park Corner e Knightsbridge (Piccadilly line), Marble Arch e Lancaster Gate (Central line).Orari e costi :Il parco è aperto tutto l’anno dalle 5:00 del mattino fino alle 24:00
Per conoscere gli eventi artistici e musicali del parco http://www.royalparks.org.uk alla voce “events in the park”
La dimora del Duca di Wellington, la “Apsley House”, merita una visita per la corposa raccolta d’arte (mar-dom 10-17)Biglietti: £5.70, Studenti £4.80, Bambini £2.90
Gratis il 18 giugno, il Waterloo Day.
Curiosità
Ogni anno, il giorno di Natale, si tiene la Peter Pan Cup, una singolare gara di nuoto che prevede che i partecipanti percorrano 100 yards nelle acque ghiacciate del lago (4°C). Brrrrr! Nel febbraio del 2003 presso lo Speakers’ Corner ebbe luogo la più grande manifestazione che si fosse mai vista a Londra fino ad allora: la protesta contro la guerra in Iraq.

REGENTS PARK & BAKER STREET
Regents Park è forse il più bello dei parchi di Londra, una vera oasi di pace dove trascorrere il tempo libero lontani dal caos della città. Infatti, insieme a Hyde Park è il luogo in cui si riversano tutti i londinesi durante le belle giornate di tutto l’anno. Ma non è solo questo, è anche l’area attrezzata per attività sportiva più vasta del centro di Londra. Qui è possibile praticare calcio, rugby, cricket, hockey su prato, rugby australiano, ciclismo (ci sono km di piste ciclabili) e ovviamente atletica. All’interno dell’area ci sono anche un teatro all’aperto, pubs, ristoranti un laghetto artificiale. A nord di Regents Park si trova inoltre il London Zoo, attrazione imperdibile se siete a Londra con bambini. Andando invece a sud si arriva fino a Baker Street, che di per sé non è una via di particolare attrazione turistica. Tuttavia vale la pena arrivare fin qui perchè lungo questa strada si trovano il Madame Tussaud’s con la sua raccolta di celebrità in cera, il London Planetarium con le sue esposizioni interattive, e lo Sherlock Holmes Museum, per i patiti del più famoso investigatore del mondo. Sicuramente uno dei due centri focali della tranquilla zona del parco è la Regent Street, una lunga ed elegante via dello shopping alla moda, conosciutissima da londinesi e turisti e famosa per le sue luminarie natalizie. Qui troverete un’amalgama di negozi di vario stile, immersi tra sfarzose architetture Regency.

KEW GARDENS
Meravigliosi in tutte le stagioni, costituiscono una tappa imperdibile per chi visita Londra. I Kew Gardens, il vasto complesso di serre e giardini (si estende per ben 122 ettari!) che si trova tra Richmond upon Thames e Kew, in zona 4, sono considerati, a ragione, uno tra i giardini pubblici più belli e importanti del mondo. Aperti al pubblico nel 1840 e patrimonio dell’UNESCO dal 2003, con i suoi circa 44mila tipi di piante, i giardini presentano oggi un piacevole mix di prati curati, giardini ben disegnati, serre e gallerie. Rappresentano una delle attrazioni turistiche più popolari nella zona di Londra perciò mettete in conto che possono essere estremamente affollati, in modo particolare durante i mesi estivi. Per visitare tutti i Kew Gardens occorrono più o meno tre ore, ma noi vi consigliamo di passarci la giornata, in modo da goderveli con calma, specie se siete con i vostri bambini.
Sicuramente, la struttura più riconoscibile di Kew è la Pagoda: Ispirata alla Taa cinese, venne edificata nel 1762. Alta 50 metri, è costituita da dieci piani ottagonali il più basso dei quali ha un diametro di ben 15 metri. Potrete trovare l’edificio nell’angolo a sud est dei Kew Gardens.
Gli altri edifici principali presenti nei giardini sono invece:
La Palm House: terminata nel 1849, è la prima opera architettonica per la cui costruzione è stato utilizzato del ferro su larga scala. È il simbolo dei Kew Gardens. All’interno, in cui sono state ricreate condizioni climatiche simili a quelle della foresta tropicale, ospita palme e cicadi, molte delle quali minacciate di estinzione, divise per aree geografiche.
La Temperate House: la costruzione si sviluppa su un’area di circa 4.880 metri quadri ed è costituita da un blocco centrale realizzato tra il 1859 e il 1869, alle cui estremità sono state edificate, tra il 1860 e il 1899, due serre ottagonali. Nella Temperate House potrete trovare parecchie specie delle diverse zone del mondo dal clima temperato. Spettacolare la Jubaea chilensis, che rappresenta la palma più grande al mondo coltivata indoor.
La Princess of Wales Conservatory: inaugurata nel 1987 da Lady Diana per ricordare la sua antenata Augusta, principessa del Galles e fondatrice dei giardini, ospita 10 diverse zone climatiche. La maggior parte dell’edificio è occupata da due zone climatiche, la Dry Tropics e la Wet Tropic. Potrete ammirare da vicino tutte le diverse specie di piante che si trovano qui percorrendo i sentieri e le passerelle collocate a diversi livelli.
Ci sono poi altre serre minori in cui vale comunque la pena fare un salto:
Waterlily House: ospita numerose specie acquatiche tropicali
Evolution House: offre un percorso guidato attraverso la storia evolutiva delle piante
Bonsai House: al suo interno trovate una piccola collezione di bonsai
Alpine House: in quest’edificio, che rappresenta la più piccola delle serre, potrete ammirare piante degli ambienti artici, alpini ed equatoriali di alta quota. È stata aperta al pubblico nel 2006.
Da non perdere anche gli Italian Gardens.
Se avete messo in conto di passare la giornata a Kew Gardens, potrete fare pranzo al sacco, oppure mangiare qualcosa in uno dei diversi ristoranti presenti nei giardini:
Victoria Terrace Café: presenta una vasta scelta di piatti caldi e freddi a prezzi accessibili, un buon menu di dolci e dispone di una grande zona all’aperto. Si trova vicino alla Temperate House e alla Pagoda, nella parte a sud dei giardini.
L’Orangerie Restaurant: in questo elegante edificio datato 1761 potrete assaggiare gustosi piatti stagionali.
Bianco Peaks café: è un locale family friendly con molti posti a sedere sia dentro che fuori. Per i bambini offre spuntini sani da portare via, come sandwiches e macedonie.
The Pavillion: con la sua terrazza coperta da una vite è un luogo ideale per rilassarsi al riparo. Il ristorante offre piatti caldi preparati al momento, insalate e grandi torte inglesi. Quando il tempo è bello è possibile mangiare grigliate sul terrazzo.
Info pratiche:
Prezzi: adulti £14.50 ridotto £12.50, gratuito per i bambini sotto i 16 anni. oppure GRATIS con il London Pass! Tube: fermata Kew Gardens (District Line)

RICHMOND
Richmond è una città situata a sud-ovest di Londra, fa parte del London Borough of Richmond upon Thames, e si trova a circa 13 a sud-ovest di Charing Cross.
La fondazione e il nome di Richmond risalgono alla costruzione del Palazzo Tudor di Richmond all’inizio del sedicesimo secolo. Lo sviluppo di Richmond come sobborgo di Londra è poi iniziato con l’apertura della stazione ferroviaria nel 1846. L’area deve gran parte del suo carattere “georgiano” all’architetto Quinlan Terry che ha restaurato e ricostruito gran parte della zona tra il 1984-87.
Richmond è una ambita posizione residenziale, poiché è tra le aree più ricche del Regno Unito ed è stata definita una delle zone più felici in cui vivere nel regno unito. È anche un’ importante zona commerciale e di vendita di beni di lusso al dettaglio, ed ha una sviluppata economia legata alla vita diurna ma anche a quella notturna. La città è situata su un’ansa del Tamigi, con un gran numero di parchi e spazi aperti, tra cui Richmond Park e molte aree protette. Sicuramente ciò che contribuisce in larga misura al fascino di Richmond è la sua vicinanza al fiume, nonché la presenza di numerosi pub e ristoranti che si affacciano su di esso, come quelli intorno al Richmond Bridge. Passeggiando lungo la riva del Thames potrete notare gli accessi alle residenze, ai pub, alle terrazze, nonchè a numerosi spazi verdi, piste e sentieri che attraversano la cittadina. Ci sono alzaie e sentieri lungo entrambi i lati del fiume, e durante l’estate sono letteralmente invasi da pedoni, corridori e ciclisti.
Nei fine settimana estivi e nei giorni festivi Richmond Green attira molti residenti e visitatori, da tempo vengono qui ospitati numerosi eventi sportivi, dai tornei XVI secolo in poi, come gare di tiro con l’arco hanno , e le partite di cricket che si sono tenute qui da metà del diciottesimo secolo, fino ai giorni nostri.
Se volete godere di una vista stupenda dovete recarvi sulla Richmond Hill. Il panorama dalla cima ovest ha ispirato molti maestri della pittura come Turner e Sir Joshua Reynolds, nonché famosi poeti e scrittori, abbiamo ad esempio una descrizione particolarmente elaborata del panorama nel romanzo di Sir Walter Scott The Heart of Midlothian (1818). Secondo un malinteso comune la canzone folk “Lass of Richmond Hill” si riferisce a questa collina, ma in realtà la canzone è basata su una ragazza residente in Hill House a Richmond nel Yorkshire Dales.
Richmond è sede di numerosi pub e bar sparsi in tutto il centro della città, lungo il fiume e Richmond Hill, con una varietà sufficiente a soddisfare tutti i gusti. Uno dei più antichi è il Cricketers, che serve birra dal 1770, anche se l’edificio originale fu bruciato nel 1844. Insomma, durante una giornata di sole visitate Richmond, passeggiate lungo il fiume, stendetevi sui prati verdi, godete dei magnifici scorci e sorseggiate una birra in uno dei suoi caratteristici pub!
Informazioni pratiche

Come arrivare Bus: H22, N22, 33, H37 65, R68, R70, 190, 337, 371, 391, 419, 490, 493Metro e Treno: Stazione di Richmond (District line, London Overground, National Rail Service)
Curiosità
Richmond è stato il set per un certo numero di film e serie TV. Richmond Park con i suoi ampi spazi aperti e la campagna robusta ha fatto da sfondo per il film Anne of the Thousand Days (1969), con Richard Burton e Genevieve Bujold. Più recentemente, nel 2011, il regista Guy Ritchie ha girato qui parti di Sherlock Holmes 2 con Robert Downey, Jr. e Jude Law.
Windsor Castle è il castello reale abitato più grande ed antico al mondo. Da oltre 900 anni la monarchia inglese abita questa storica attrazione, a partire da Guglielmo il Conquistatore che scelse questa località a ovest di Londra per la sua posizione strategica sul Tamigi. Visitare il Castello di Windsor è un’ottima occasione per allontanarsi dalla frenesia londinese e scoprire un pezzo di autentica Inghilterra.

Windsor Castlehttp://www.vivilondra.it/attrazioni/castello-di-windsor-visitare-biglietti.html

INFORMAZIONI
Cosa vedere nel Castello di Windsor?Windsor_Castle_at_Sunset_-_Nov_2006
State Apartments, gli appartamenti di Stato. Un’esperienza indimenticabile attraverso le stanze abitate dai 39 monarchi britannici. Oggi gli State Apartments ospitano opere appartenenti alla Royal Collection, inclusi dipinti di Rembrandts e Canaletto.
Da non perdere la più grande tavola da pranzo al mondo, con oltre 100 coperti.
Semi State Rooms, gli appartamenti privati di Giorgio IV. Questa area speciale del castello è aperta esclusivamente tra marzo ed ottobre ed è ancora utilizzata dalla Regina Elisabetta II per i ricevimenti ufficiali. Giorgio IV contribuì al cambiamento architettonico del Castello di Windsor, ridisegnandone l’esterno e commissionando all’architetto Sir Jeffry Wyatville l’aggiunta dei suoi appartamenti privati i cui lavori, sfortunatamete, terminarono dopo la morte del Re. Le Semi State Rooms sono state tra le aree più danneggiate durante il terribile incendio del 1992, ma dopo un gran lavoro di restauro oggi sono aperte nel loro pieno splendore.
State Apartments
Cappella di St GeorgeCastell_de_Windsor_-_Capella_de_Sant_Jordi, uno delle opere di architettura gotica più importanti in Inghilterra. All’interno vi sono le tombe di dieci sovrani, tra cui Enrico VIII e Carlo I. La cappella è aperta al pubblico per le funzioni religiose tutti i giorni, domenica esclusa.
Queen Mary’s Doll House, la più grande e famosa casa delle bambole al mondo. Costruita tra il 1921 ed il 1924 per la Regina Mary dall’architetto Sir Edwin Lutyens. Migliaia di oggetti, prodotti da artisti ed artigiani del tempo, riproducono una tipica abitazione aristocratica in scala 1:12. E’ un’opera incredibile che non trascura alcun dettaglio. Gli ambienti sono dotato di elettricità, acqua corrente e ascensori!
Cappella di St Georgewindsor-castle-gardens
Cambio della guardia.Anche al Castello di Windsor, così come a Buckingham Palace, avviene il celebre Cambio della Guardia. La cerimonia c’è dal lunedì al sabato alle 11:00 (da aprile a luglio) e a giorni alterni per i restanti mesi.
Eton College
Il Collegio di Eton fu fondato nel 1440 da Re Enrico VI al fine di educare 70 degli scolari più poveri del paese, i quali avrebbero poi proseguito gli studi accademici al King’ s College di Cambridge. La vita in quel periodo era molto dura; i topi erano ovunque e i ragazzi erano costretti a lavarsi all’aperto usando solamente acqua fredda. Oggi il Collegio è una delle istituzioni educative più prestigiose del mondo e conta circa 1.280 studenti, d’età compresa tra i 13 e i 18 anni. Eton ha educato 18 ex Primi ministri Inglesi. I principi William ed Harry sono stati entrambi studenti di questa scuola. Gli studenti indossano ancora la divisa originale con marsina nera e pantaloni a righe, tradizione che risale agli anni 50 del secolo XIX. Nel corso dell’affascinante visita guidata della scuola, è possibile visitare i chiostri, la cappella, la più vecchia aula del collegio ed il museo della “vita locale di Eton”. Acquistato il biglietto per la visita all’ufficio del turismo di Windsor, si prosegue per la Thames Street lasciando il Castello alla sua destra.

La Londra letteraria

La trafficata arteria dello Strand, l’antica via che da Trafalgar Square conduce a Fleet Street, la domenica sera si svuota dell’usuale via vai umano. Il silenzio sembra quasi irreale, ma quasi immediatamente permette di percepire un entusiasmo curioso che assale l’animo: è lo stesso che sposta inavvertitamente lo sguardo chino verso l’alto, verso le mura neoclassiche di un antico edificio, la Somerset House. Colpisce pensare che siamo di fronte ad uno dei più grandi edifici storici di Londra, residenza nel XVIII secolo del duca di Somerset e diverso tempo fa della prestigiosa Royal Academy of Arts. L’attenzione però si rivolge ad una targhetta dello stesso edificio che legge “The Royal Society of Literature…founded to reward literary merit and excite literary talent”.
Essere davanti alla Società Reale della Letteratura, fondata nel 1820 dal re Giorgio IV, porta a realizzare quanto Londra sia stata una città importante nel panorama letterario britannico. Tantissimi i personaggi della letteratura inglese che hanno vissuto e lavorato nella capitale, primo tra tutti William Shakespeare, e poi altri come Geoffrey Chaucher (che nei “Racconti di Canterbury” narrava dei pellegrini di una delle taverne di Southwark), Ben Johnson (drammaturgo, attore e poeta, figura di primo piano del teatro elisabettiano) e ancora John Milton, Samuel Johnson, Charles Dickens, Virginia Woolf, E.M Forster, D.H Lawrance, Bertrand Russell, Oscar Wilde, Mark Twain, Henry James, Arthur Conan Doyle, Lord Byron, Thomas Hardy, George Bernard Show, John Keats, Agatha Christie e l’inventore di James Bond, Ian Fleming, solo per citare i più famosi. Manca quasi il fiato a leggerli tutti, sono tantissimi, ma si pensi che il quadro è ancora incompleto.
A Londra, nel corso dei secoli, hanno trovato rifugio e ispirazione centinaia di scrittori. Con rara consapevolezza, l’immagine di un luogo, di un angolo, di una strada, diventano la ‘fotografia’ di una storia narrata. Parole capaci di far scorrere la mente al di là della scrittura, di mischiarsi tra realtà e fantasia, tra re e cavalieri, cortigiane ed eterni Peter Pan. Londra è una città cresciuta anche attraverso la sua letteratura, una città che a volte non c’era ma che nella fantasia diventava più reale che mai.
La cultura era ravvivata da pittori, attori e scrittori, mentre il teatro diventava la prima vera istituzione popolare di tutte le classi sociali. Gli spettacoli teatrali erano parte di vita quotidiana e tutti i livelli della società condividevano le esperienze che il teatro sapeva loro donare. Quando Shakespeare iniziò a lavorare a Londra intorno al 1588, in piena epoca Elisabettiana, il terreno era fertile, tanto che, tra il 1567 e il 1622, vennero costituiti nove teatri all’aperto. Le compagnie giovanili dei “Boy companies”, in competizione con le compagnie degli adulti, si sono evolute dalle tradizionali pratiche teatrali delle ‘Grammar School’ ed erano particolarmente popolari nelle Corte. Le tre compagnie più in voga erano i ‘Children of St. Paul’s’, ‘The Chapel Children’ ed i ‘Children of the King’s Revels’, e tutte ebbero il periodo di massimo impatto durante il regno di Giacomo I. Shakespeare faceva parte della compagnia conosciuta con il nome di ‘The Lord Chamberlain’s Men’, in seguito chiamata ‘The King’s Men’ (Gli uomini del re), che lavorava nel The Theatre di Shoreditch (il primo vero teatro costruito a Londra) e in seguito nel famoso The Globe. Il suo pubblico allora era di circa 3000 persone, il repertorio in archivio interessante e vario.
Si deve tuttavia tornare indietro nel tempo, ed esattamente al XIV secolo, per incontrare la prima Londra letteraria. Geoffrey Chaucer, nativo di Londra (1343 circa), autore, poeta, filosofo e diplomatico, spesso considerato il padre delle letteratura inglese, nei suoi celebri ‘Racconti di Canterbury’ narra di una città che oggi possiamo solo immaginare. Sette secoli di storia alle spalle non sono pochi per chi si aggira in una delle capitali più moderne del mondo. Chaucer diede un importante contributo alla letteratura in forma scritta in inglese, in un periodo in cui la maggior parte dei poemi e delle poesie di corte erano ancora composti in anglo-normanno o latino. I racconti parlano di un pellegrinaggio di una trentina di persone, in una giornata primaverile di aprile, verso il Santuario di St. Thomas à Becket. Lungo il tragitto, dal quartiere di Southwark di Londra per la Cattedrale di Canterbury si divertono a raccontare storie. Emblematica è la descrizione dei personaggi, un ritratto ironico e critico della società inglese, in particolare della Chiesa e della Londra dell’epoca.
La crescita della Londra moderna è stata accompagnata da nuovi modi di presentare la complessità della scena urbana: nuove espressioni di preoccupazione morale e religiosa, nuovi miti e fantasie. Il tema letterario antico del rapporto tra la nazione e la città assume nuove forme ed il labirinto sociale diventa luogo di mistero, crimine, miseria e disperazione e, allo stesso tempo, di una nuova ricchezza e consapevolezza politica e sociologica. Tra i personaggi del XVIII secolo, vi è una grande biografia di Samuel Johnson, scritta dal suo amico James Boswell, pubblicata la prima volta nel 1791. Una città complessa come Londra si dice inviti alla coltivazione deliberata di nuove modalità di apprezzamento estetico, nuovi modi di vivere le vestigia del passato, nel confronto tra passato e presente. William Blake nel suo lavoro del 1794 ‘London’ (dal Songs of Experience) raccontava di una città debole, triste: “I wander thro’ each charter’d street, near where the charter’d Thames does flow and mark in every face I meet marks of weakness, marks of woe” (…in ogni viso incontrato, i segni della debolezza, del dolore). William Grace, nel 1813 offre una descrizione non tanto diversa, forse un po’ più alienante. Nel suo ‘The Picture of London, for 1813′, ai piedi della St Paul, descrive la città dove tutto assume la “appearance of fairy ground and fairy objects”, l’apparenza di un luna park. Ma cosa rendeva gli scrittori ed i poeti inglesi così critici della propria città? Alcuni ritengono non si trattasse di criticismo, ma di una sorta di cosciente melanconia, la stessa che ancora adesso s’incontra di fronte ad una immensa città, e Londra pur sempre regala momenti di piacevole gioia. Certo, la vita nella Londra dei secoli passati non era facile e la povertà rimaneva comunque tangibile nonostante il nuovo ruolo di città imperiale che andava formandosi.
Il XIX secolo è stato il secolo delle società letterarie e Londra in questo senso ha lasciato più di un contributo. Il Rhymers’ Club, per esempio, era un gruppo di poeti fondato nel 1890 da WB Yeats e Ernest Rhys. Originariamente poco più di un club da pranzo, che amava riunirsi al piano superiore, del pub Cheshire Cheese (nella Fleet Street), divenne un appassionato produttore di antologie di poesia tra il 1892 e il 1894. Tra i frequentatori si citano Ernest Dowson, Lionel Johnson, Francis Thompson, Richard Le Gallienne, John Gray, Edwin J. Ellis, Plarr Victor, Lord Alfred Douglas, Hillier Arthur Cecil, Radford Ernest e William Thomas Rolleston, Oscar Wilde. Il gruppo nel suo insieme è legato alle idee di Yeats, che oscillano tra una Londra decadente dell’Ottocento e i nuovi entusiasmi indipendentisti della sua Irlanda. La Londra del XIX secolo era in pieno Decadentismo, come dimostrano anche i movimenti artistici, per esempio, della Confraternita dei Preraffaelliti, una corrente pittorica del 1848 che vide tra i suoi esponenti principali Dante Gabriel Rosseti e John William Waterhouse.
Ancor prima, Charles Dickens (1812-1870), uno dei maggiori scrittori britannici, offre uno spaccato di Londra incredibilmentee reale. Lo scrittore applica un singolare modo di osservazione della città, in cui trascorse la maggior parte della sua vita. La routine quotidiana lo portava abitualmente a camminare per le strade più popolate e le sue descrizioni della Londra del XIX secolo sembrano portare il lettore alla scoperta di luoghi, suoni ed odori della città del passato. La Londra vittoriana era una delle città più spettacolari al mondo: mentre la Gran Bretagna sperimentava la Rivoluzione Industriale, la sua capitale ne raccoglieva i frutti e, allo stesso tempo, ne subiva le conseguenze. Nel 1800 la popolazione londinese si aggirava a circa un milione di anime, ottant’anni più tardi il numero cresceva a 4,5 milioni. Mentre zone come Regent Street e Oxford Street diventavano sempre più alla moda, una nuova zona mercantile a sostegno dell’economia dell’impero erano in costruzione nella parte orientale (le odierne Docklands). Forse il più grande impatto sulla crescita economica di Londra arrivò con la ferrovia nel 1830, d’altra parte provocò lo sfollamento di migliaia di persone, accelerando l’espansione della città. Il prezzo di questa crescita esplosiva dominata dal commercio fu un indicibile squallore e sporcizia. Alla crescita economica non vi fu una controllata ed adeguata crescita sociale. L’occhio attento dello scrittore vittoriano dell’epoca non poté non cogliere il senso di tutti questi cambiamenti e, come un giornalista odierno, raccontarne con denuncia il misfatto.
Dickens ricrea la Londra vittoriana in libri come Oliver Twist e David Copperfield, mentre mezzo secolo dopo i momenti della Londra Eduardiana degli anni ’20 e ’30 vengono catturati nelle satire sociali e nelle commedie di Evelyn Waugh. Tra gli scrittori londinesi si trovano anche alcuni degli esponenti maggiori del mistero, con essi il lettore può ottenere una buona sensazione della vita della città, in rapporto anche al resto dell’Inghilterra. Agatha Cristie, P.D. James, Dorothy Sayers sono alcuni dei nomi più familiari. Il carattere di Londra è in particolare da riconoscersi con Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle. Come era la Baker Street di un tempo in confronto a quella che oggi quasi tutti i turisti conoscono?
I lavori del gruppo di Bloomsbury si rivelano illuminanti alla comprensione di un’epoca in bilico tra passato potere imperiale e futuri destini, mentre le opere di Thomas Hardy (1840-1928) sviluppavano i precedenti elementi stilistici romantici in un più maturo movimento naturalista. Virginia Woolf, in particolare con il suo La Signora Dalloway (1925), offre un ritratto veritiero della nuova borghesia londinese, che ancora una volta sembra vivere alienata dalla effettiva realtà di una nazione in guerra. Tematiche che troviamo anche con Elisabeth Bowen, appartenente anch’essa al Gruppo di Bloomsbury, in particolare con il suo ‘Nel cuore del Giorno’.
George Orwell offre il suo contributo letterario a Londra attraverso un periodo di soggiorno in quel di Portobello Road, durante il 1927. Seguendo il precedente esempio di Jack London, che ammirava, iniziò le sue spedizioni esplorative nelle parti più povere della città. Trascorse la sua prima notte nella Limehouse Causeway in una casa di comune alloggio. Divenne ‘nativo’ nel suo paese (nacque e visse per diverso tempo nelle colonie inglesi di India e Burma), si vestì come un barbone e non fece concessioni alle usanze e alle aspettative della classe media londinese. Registrò infine le sue esperienze di vita nel “The Spike”, il suo primo saggio pubblicato, e successivamente nel suo Down and Out in Paris e London (1933). Una figura letteraria particolarmente amata da Orwell merita almeno una breve citazione, Somerset Maugham (1874-1965), scrittore e commediografo inglese tra i più importanti. Tra le sue opere iniziali ricordiamo la ‘Liza di Lambeth’, che racconta della vita e dei problemi della classe operaia londinese.
Oggi, la Londra letteraria contemporanea, ancora una volta, racconta di se: attraverso la vita quotidiana ci parla della sua realtà, delle sue 72 maggiori nazionalità, delle 300 lingue e soprattutto della sua fortissima società civile, capace di camminare da sola, affiancata ma indipendente dal suo governo e soprattutto dalla sua monarchia.
Respirare la Londra letteraria si può fare visitando un luogo, uno tra tutti, il Poets’ Corner dell’Abbazia di Westminster (l’angolo dei poeti).

Itinerario per scoprire la Londra di Sherlock Holmes
Punto di partenza: Baker street
Punto di arrivo: BarbicanLondra 15
Il nostro itinerario alla ricerca degli spiriti dell’investigatore e del dottor Watson ha inizio da Baker street dove la coppia si dà appuntamento una mattina di gennaio del 1881 per visionare l’appartamento al primo piano del numero civico 221 b, “due comode camere da letto ed un ampio salotto illuminato da due finestroni… Le stanze sono attraenti e l’affitto, diviso in due, conveniente”. I due vi si trasferiranno il giorno stesso. Raggiungiamo la stazione del metrò di Baker street preferibilmente arrivando dalla Circle Line, una delle linee più antiche della capitale. Grandi orologi e strutture in ferro mantengono l’aspetto di fine Ottocento e sicuramente le grandi scalinate di .legno videro passare innumerevoli volte Holmes e Watson. Lo Sherlock Holmes Museum si trova in una palazzina del 1815, ma il numero 221 b sulla porta d’ingresso presidiata da un finto “bobby” in divisa d’epoca è fittizio (in effetti la casa ha un numero civico più alto mentre il vero 221 si trova inglobato nel palazzo dell’Abbey National che occupa i numeri dal 215 229). E’ questo uno dei tanti misteri che Arthur Conan Doyle si è divertito a disseminare per mettere alla prova i molti investigatori dilettanti che si sono lanciati sulle tracce dei due famosi personaggi. Se non esiste dubbio sul fatto che abitarono a Baker street, è assodato che il numero civico in questione non esisteva nell’800 quando la strada era molto più corta di oggi, lasciando così spazio a svariate interpretazioni.
Scendiamo velocemente fino a Oxford Street che prendiamo verso sinistra fino al metrò di Bond Street. Qui giriamo a destra per Davies street entrando nell’elegante quartiere di Mayfair ricco di negozi lussuosi e di tracce del passaggio di Holmes. All’incrocio con Brook street incontriamo il Claridge Hotel frequentato dal detective in più occasioni. L’edificio, costruito nel 1860 mantiene intatto il fascino dell’epoca. Continuando lungo Davies street raggiungiamo Berkeley square citata nel “caso” de Il cliente illustre. La piazza è circondata da case settecentesche e al centro vi si trova un bel giardino. Da Berkeley square seguiamo Bruton street fino a New Bond street, la via dei gioiellieri e delle grandi firme della moda. A Burlington Gardens prendiamo a sinistra e subito dopo giriamo a destra percorrendo la Burlington Arcade costruita nel 1819 e anch’essa piena di negozi. L’uscita dalla Burlington Arcade ci trova a Piccadilly. Svoltiamo a destra e dopo qualche centinaio di metri raggiungiamo la celeberrima Piccadilly Circus. La statua di Eros che svetta sopra la fontana e le enormi insegne luminose che in parte la caratterizzavano già in epoca edoardiana sono i simboli della piazza, da molti considerata il centro nevralgico della città. E’ proprio qui, e precisamente al bancone bar del ristorante Criterio che la notte di Capodanno del 1881 il dottor Watson incontra l’infermiere Stanford del Bart’s Hospital, colui che gli presenterà Sherlock Holmes. Una targa posta all’interno del ristorante dalla Sherlock Holmes Society di Londra e dagli “Irregolari di Baker street” commemora lo storico incontro.
Proseguiamo per Haymarket, sede del mercato del fieno fino al 1830 e successivamente frequentata da “migliaia di prostitute che brulicano nel buio” (secondo la testimonianza di Dostoevskji), pronte a rendere i propri servigi ai ricchi gentlemen che si recavano nei teatri storici della zona. Al Royal Theatre, dalla bella facciata con capitelli corinzi, Joseph Amberley dichiara di essersi recato la sera della scomparsa della moglie nel racconto del Fabbricante di colori a riposo. Al fondo di Haymarket giriamo a sinistra in Pall Mall per raggiungere un altro dei punti nevralgici della città: Trafalgar Square. La piazza, progettata nella prima metà dell’800, venne a più riprese arricchita di nuovi elementi architettonici prima di ottenere l’aspetto odierno. L’edificio neoclassico della National Gallery occupa il lato nord dal 1838. Qualche anno dopo, nel 1843, si aggiunse la colonna di Nelson, di gran lunga l’elemento più scenografico della piazza. Nel 1868 presero posto i grandi leoni in bronzo mentre le fontane raggiunsero la loro forma attuale solo agli albori della seconda guerra mondiale. Riprendiamo il percorso nella Londra più classica e istituzionale. Scendiamo per Whitehall passando davanti all’edificio delle Guardie a Cavallo (Horse Guards) dove avviene il famoso Cambio della Guardia (da lunedì a sabato alle 11, la domenica alle 10). Subito dopo incrociamo Downing street, residenza del primo ministro, visitata da Holmes durante un colloquio avuto con Lord Holdhurst nel luglio 1888. Più avanti, al Ministero degli Interni lavorava, forse come agente segreto, Mycroft, il fratello di Sherlock Holmes. Da queste parti si trova anche New Scotland Yard, la sede della famosa polizia metropolitana creata nel 1829, i cui agenti e ispettori, sempre presenti nei racconti di Sherlock Holmes, non fecero mai gran belle figure. Fino al 1848 la sede della polizia si trovava in Great Scotland Yard, ma un attentato che distrusse il palazzo causando numerose vittime ne consigliò lo spostamento. Al termine di Whitehall entriamo in Parliament street e giriamo a sinistra in Bridge street per raggiungere il Tamigi a Westminster Bridge davanti alle Houses of Parliament e al Big Ben. L’attuale costruzione del più famoso edificio del Parlamento al mondo è opera dell’architetto Charles Barry che vinse la gara d’appalto per avere espresso la grandezza della Nazione facendo uso dello stile gotico ed elisabettiano. Arriviamo poi alla Royal Opera House di Covent Garden, dove Holmes assistette all’esecuzione di brani di Wagner nel racconto Il cerchio rosso. Raggiungiamo il Royal Theatre di Drury Lane, realizzato da Benjamin Wyatt nel 1812 e tra i preferiti da Sherlock Holmes. In Wellington street un altro teatro, il Lyceum, custodisce alcune tracce del detective. Usciamo da Drury Lane ad Aldwich per ritornare di fronte alle Royal Courts of Justice dove si apre il quartiere The Temple fondato nel 1185 dall’Ordine dei Cavalieri Templari e oggi sede di numerose Inns of Courts di avvocati. Sebbene molti edifici siano stati ricostruiti il quartiere mantiene un’atmosfera dickensiana, soprattutto la notte quando viene illuminato dai lampioni a gas. Girovagare qui, tra il dedalo di viuzze e cortili interni, vuol dire anche concedersi una tregua dai rumori caotici della città. Ci ributtiamo nel traffico a Fleet street, ormai abbandonata da quasi tutti i giornali che qui avevano le loro sedi. Unico rimasto, l’edificio dell’agenzia Reuters al numero 85. Superata Ludgate Circus giriamo a sinistra in Old Bayley dove ha sede il Central Criminal Court (chiedendo un permesso è possibile assistere ai processi). Poco più avanti, in West Smithfield square si trova il Saint Bartholomew’s Hospital, il più antico ospedale di Londra (alcune parti risalgono al XII sec.) e luogo sherlockiano per eccellenza. Nell’ospedale c’è il laboratorio d’analisi dove lavorava Sherlock Holmes quando gli venne presentato il dottor Watson, con la targa apposta dagli “Irregolari di Baker street” per commemorare lo storico incontro avvenuto il 10 gennaio 1881. Altro luogo interessante è il Museo di Patologia Umana dove sono conservati sotto formalina 120.000 campioni. Purtroppo questi luoghi non sono normalmente visitabili e per vederli è necessario ottenere un permesso dall’ospedale. Attraversato l’ottocentesco mercato della carne di West Smithfield prendiamo a destra per Charterhouse street, superiamo l’omonima bella piazza e raggiungiamo la stazione del metrò di Barbican.

A Londra sulle tracce di di Harry Potter
Nel penultimo episodio della saga, “Harry Potter e il Principe Mezzosangue”, il Millennium Bridge di Londra viene distrutto. Nella realtà, il ponte pedonale esiste e chiunque può passeggiarvi sopra attraversando il Tamigi. Per chi visita la City è una delle tappe turistiche obbligate.movies_hbp_3rdtrailerhd_156
Tra verità e fiction il passo è breve e non tutto nei romanzi di Harry Potter è frutto della fantasia di J.K. Rowling. Come il ponte, sono altri i luoghi dei romanzi (e dei film) che esistono nella realtà e che si possono visitare, tra Londra, Oxford e Gloucester e nell’Inghilterra rurale.
Per chi vuole ripercorrere alcune delle strabilianti avventure del maghetto e dei suoi amici e desidera visitare la scuola di magia di Hogwarts, il binario 9 ¾ e tutti i luoghi culto, i ‘babbani’ possono creare itinerari ad hoc oppure affidarsi a britishtours.com che organizza gli “Harry Potter tour”.
Segnaliamo il Warner Bros. Studio Tour London, un tour ‘dietro le quinte’ che permette di addentrarsi nel mondo della produzione cinematografica. All’interno della struttura si potranno osservare i set originali, i costumi e gli oggetti di scena dei film di Harry Potter. Il tour farà anche da vetrina per l’arte cinematografica britannica, la tecnologia e il grande lavoro che permettono di realizzare film di successo di fama mondiale prodotti presso i Warner Bros. Studios di Leavesden. Lo Studio Tour è incentrato inizialmente sui film di Harry Potter, basati in questi studi da oltre 10 anni.

Prenotazione on-line e ulteriori dettagli in inglese

Warner Bros. Studio Tour London – The Making of Harry Potter Indirizzo:
Indirizzo: Studio Tour Drive
Leavesden
Hertfordshire
WD25 7LR
Telefono: 0845 084 0900
E-Mail: visitor.services@wbstudiotour.co.uk
Sito web: http://www.wbstudiotour.co.uk/

La centralissima Trafalgar Square di Londra è anch’essa protagonista del Principe Mezzosangue, in cui i mangiamorte sferrano un terribile attacco. Butlers Wharf, sulle rive del Tamigi, fa la sua apparizione nel film ‘Harry Potter e l’Ordine della Fenice’. Il vero binario 9 ¾, con il carrello mezzo dentro e mezzo fuori dal muro, si trova alla stazione londinese di King’s Cross. La Londra mostrata nei film è abbastanza riconoscibile se ci si aggira nelle zone di Leadenhall Market, Borough Market e del ponte di Blackfriars. Persino lo zoo di Londra è apparso nella scena del serpente in ‘Harry Potter e la Pietra Filosofale’.
L’esterno del Castello di Alnwick che compare nelle prime due puntate di Harry Potter (“Harry Potter e la pietra filosofale” ed “Harry Potter e la camera dei segreti”) come set della scuola di Hogwarts si trova alla periferia dell’omonimo villaggio, tra Narrowgate e Bailiffgate. Alcune scene dell’interno della scuola, invece, sono state girate nell’Università di Oxford, mentre altri interni sono quelli della biblioteca Bodleian e altri ancora sono stati ambientati nell’Abbazia di Lacock.
Partendo dalla capitale, i luoghi più famosi in cui sono state girate le scene della saga sono molti:
Binario 9 ¾ – King’s Cross St. PancrasHarry-Potter-Platform-9-3-4-kings-cross

si parte da dove tutto è cominciato, al binario 9 ¾ dal quale Harry ha preso per la prima volta e per gli anni successivi l’ Hogwarts Express per andare nell’omonima scuola; in realtà questo si trova nella stazione di King’s Cross St. Pancras di Londra, ed è stato allestito tra il binario 9 e il binario 10. Per accedervi, gli studenti e i genitori che li accompagnavano, dovevano passare attraverso un muro di mattoni allestito proprio tra questi due binari, visto che il 9 ¾ era nascosto agli occhi dei “babbani”, ossia coloro che non sono discendenti di maghi e streghe. Dopo la pubblicazione dei libri, l’autrice J.K. Rowling si rese conto che aveva confuso la stazione di King’s Cross con quella di Euston, e che in realtà i binari tra i quali voleva collocare il 9 ¾ erano il 4 e il 5; così questi furono rinumerati per tutta la durata della sagaP1040450.
Zoo di Londra

nello Zoo di Londra è ambientata una delle scene più importanti del primo film “Harry Potter e la Pietra Filosofale”: nel Little Whingin Zoo Harry si è reso conto di essere speciale, quando si è ritrovato senza saperlo a conversare con un serpente. Lo zoo si trova all’interno del famoso Regent’s Park e ha più di 15.000 animali e numerose aree tematiche, e lo si può visitare tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.30. Ha una storia di più di 150 anni ed è uno dei parchi faunistici più belli d’Europa: rappresenta un’occasione perfetta per immergersi nella natura pur rimanendo nel cuore di Londra. Una curiosità è rappresentata dal fatto che Alan Alexander Milne, lo scrittore che inventò Winnie The Pooh, fu probabilmente ispirato da un orsetto residente in questo zoo, che tutti chiamavano Winnie perché era originario della regione canadese di Winnipeg.

Gringott’s BankGreatHall

Un altro famoso luogo della saga è la Gringott’s Bank, la banca gestita dai folletti, creature davvero poco amichevoli, i cui interni sono quelli della Exhibition Hall dell’Australia House a Strand. Questa banca ha assunto un ruolo molto importante nel primo libro, perché in essa è stata custodita per un certo periodo la Pietra Filosofale, e nell’ultimo, perché qui era nascosta la coppa di Tassorosso che era stata trasformata in Horcrux da Voldemort. Hagrid aveva definito la banca uno dei luoghi più sicuri del mondo della magia quanto Hogwarts: si diceva che, oltre a numerose camere blindate a prova di scasso, ci fossero anche dei draghi per tenere alla larga i ladri.

Il Paiolo Magico

Il Paiolo Magico era una taverna buia e dismessa frequentata da streghe e maghi, nel cui retrobottega c’era un accesso a Diagon Alley; il locale in realtà è ambientato nel negozio “The Glass House” del market vittoriano più bello di Londra, il Leadenhall Market al 42 di Bulls Head Passage. Nella saga, si affacciava sulla Charing Cross Road della città babbana, e gli abitanti non si accorgevano della sua presenza forse grazie a qualche incantesimo illusorio. Il Paiolo Magico, in inglese Leaky Cauldron, compare nel terzo libro della saga, “Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban”, quando Harry incontra il Ministro della Magia Cornelius Caramell, che lo invita a trascorrere le vacanze estive al Paiolo, che affitta anche delle camere;

Angolo tra Place Scotland e Great Scotland Yard

In “Harry Potter e l’Ordine della Fenice” le scene in cui Harry e il signor Weasley usano una cabina telefonica come ascensore all’esterno del Ministero della Magia in realtà sono state girate all’angolo tra Place Scotland e Great Scotland Yard, anche se ovviamente la cabina telefonica non è presente. Il Ministero della Magia ha il principale scopo di tenere il mondo dei maghi e delle streghe nascosto ai babbani, e in Inghilterra ha sede, appunto, a Londra. Una curiosità che solo i fan più attenti ricordano è che ci sono altri Ministeri della Magia nel mondo, come in Bulgaria, Nuova Zelanda, Andorra, Norvegia e Burkina Faso.

Trafalgar Square

Trafalgar Square è stata protagonista di un attacco dei mangiamorte in “Harry Potter e il Principe Mezzosangue”, quindi è inevitabilmente legata alla saga, ma trovandovi a Londra sarebbe stato comunque inevitabile visitare questa centralissima piazza. Il cast della saga ha partecipato alla premiere di “Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2″ proprio a Trafalgar Sqare l’11 luglio 2011; la piazza è dedicata al ricordo della Battaglia di Trafalgar, nella quale Horatio Nelson, alla guida della Royal Navy, sconfisse le flotte combinate di Francia e Spagna, durante le guerre napoleoniche. Infatti, proprio al centro, si trova la famosa Colonna di Nelson; qui si tengono numerose manifestazioni politiche e, d’inverno, viene eretto uno spettacolare albero di Natale.

Lambeth Bridge e Millennium Bridge

Infine compaiono nella saga due ponti della capitale: il Lambeth Bridge, in “Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban”, in cui l’autobus “magico” si restringe per passare in mezzo al traffico, e il Millennium Bridge, che viene distrutto in “Harry Potter e il Principe Mezzosangue” invece del Brokdale Bridge menzionato nel libro. Il Lambeth Bridge si trova vicino al Westminster Bridge, e da esso si vedono la Houses of Parliament sulla riva nord e il London Eye sulla riva sud. Una curiosità: visto che la Houses of Parliament si trova tra i due ponti, il Lambeth Bridge è dipinto di rosso per rappresentare la Camera dei Lord, e il Westminster Bridge è dipinto di verde per rappresentare la Camera dei Comuni.

Se avete tempo e siete dei veri appassionati della saga, in Inghilterra ci sono altri luoghi fondamentali per la realizzazione dei film. Stiamo parlando dell’esterno della scuola di magia di Hogwarts, che in realtà è il castello di Alnwick, il quale si trova nell’omonimo paese, situato nel nord della Gran Bretagna. Le sale e i corridoi della scuola sono quelli dell’università di Oxford, e anche la biblioteca è proprio la Bodleian Library del college inglese, I corridoi del castello invece si trovano sia nella Cattedrale di Gloucester che nel chiostro dell’Abbazia di Lacock, nel Wiltshire, mentre la Great Hall di Hogwarts si trova nella Christ Church di Oxford. Il ponte su cui passa il famoso Hogwarts Express, che compare in tutti i film della saga, è in realtà il viadotto di Glenfinnan, costituito da ventuno archi, si trova in Scozia nella regione di Lochaber.
Infine, se non volete farvi mancare proprio nulla, dovrete andare ancora più lontano, precisamente in Florida: agli Universal Studios di Orlando ha aperto da circa un paio d’anni il parco a tema dedicato al mago più famoso del mondo, l’Harry Potter Wizarding World, nuova meraviglia tecnologica costata cinque anni di lavori, con tanto di Castello di Hogwarts, paese di Hogsmeade e negozio di bacchette magiche.Leadenhall-Market

La Londra di Jack Lo Squartatore
Il tour su Jack lo Squartatore è sicuramente quello di maggior successo, nella vastissima offerta di escursioni turistiche londinesi. Nata una trentina di anni fa, la visita speciale ai luoghi degli orrendi delitti, rimasti impuniti dopo oltre 100 anni, si è moltiplicata in varie versioni. Basta inserire ‘Jack the Ripper tour’ in un qualsiasi motore di ricerca, per accorgersi di quante agenzie ed associazioni turistiche propongano questa escursione di gran successo. Certamente, i diversi film e libri sull’argomento, hanno contribuito ad alimentare l’interesse per una delle pagine di storia londinese, tra le più oscure e raccapriccianti. Generalmente, ma non sempre, le escursioni sull’argomento partono da Tower Hill e si addentrano nell’East End, tra Spitalfields e Whitechapel, ripercorrendo i terribili delitti dello Squartatore. Noi cammineremo a ritroso, partendo dall’arco che conduce fino a Gunthorpe Street. Il pub sulla sinistra – The White Hart – è stato in questo luogo per oltre 250 anni ed alcuni pensano che Jack lo Squartatore possa essere stato uno degli avventori. La zona ha subito nel tempo degli stravolgimenti edilizi e, dove prima si snodava un ammasso di viuzze maleodoranti e case fatiscenti e sovraffollate, ora ci sono banche , uffici e edifici abitativi moderni. Inoltre, in Mitre Square, nel punto esatto in cui fu ritrovata Elisabeth Stride, con la gola tagliata e il corpo orrendamente mutilato, oggi troviamo aiuole ed innocue panchine (tuttavia, la polizia continua a chiamare questo punto, ‘The Ripper’s corner’). Proseguendo oltre, al di là di cemento, grattacieli e vetrine di ristoranti, si ritrovano immutate le forme di un tempo, edifici dimessi, vecchie insegne, ex work-houses riconvertite in appartamenti, case degli ugonotti rimaste immutate dal XVIII secolo, una cappella in Fournier street, poi sinagoga ai tempi di Jack the Ripper ed ora moschea, e il vecchio mercato di Spitalfields. L’oscurità aiuta a ricreare l’atmosfera e, con un po’ di fantasia, alimentata dai racconti della valida guida, si riesce davvero ad essere catapultati nel 1888… Tra i vari siti, sono rimasti miracolosamente intatti dei pub, quelli frequentati dalle prostitute e dalle sfortunate vittime del serial killer. Ye Olde Frying Pan è ancora là, in Thrawl Street, all’angolo con Brick Lane, ma ora si chiama Sheraz Balti House ed è un ristorante indiano. Il Ten Bells pub, in 84 Commercial Street, che con i suoi interni rimodernati, in falso stile vittoriano, rappresenta ormai una mera attrazione per turisti (pare che anche Johnny Depp ci sia passato per una birra, anche se il film ‘From Hell’ venne girato a Praga) si trova vicinissimo a Dorset Street, dove la povera Mary Jane Kelly, l’ultima e più giovane vittima, fu brutalmente assassinata. Di fronte al pub, c’è una delle più belle chiese di Londra. Christ Church risale alla fine del XVIII secolo e fu progettata da un allievo di Christopher Wren, sir Nicholas Hawksmoore. Il sagrato è stato descritto da Jack London nei suoi racconti sull’East End (The People from Abyss – 1903) e, tra la gente del posto, i giardini adiacenti alla chiesa, erano denominati ‘Itchy park’, per essere noto ritrovo di vagabondi e mendicanti.

Itinerario musicale a Londra, da un giorno ad una vita…dipende da voi! 🙂
Londra è pervasa da musica in una gran varietà di luoghi….quelli che vi elencherò in questa sorta di itinerario, direi troppo grande da fare in un giorno solo, sono i più importanti a mio avviso. Mi scuso se ne ho tralasciato qualcuno importante per voi e mi riprometto di aggiornare nel tempo, con altri viaggi e ricerche.. Dunque, se passeggiate per Soho non potete perdervi la via della musica per eccellenza a Londra: Denmark Street. I suoi negozi, i musicisti che provano gli strumenti, i gadget e gli spartiti…
Si comincia, ovviamente, con Abbey Road. La stazione della metropolitana più vicina è St John’s Wood, all’uscita troverete una carinissima caffetteria dedicata ai Beatles, con poster, gadget e oggetti di ogni tipo sui Fab Four. Nell’omonimo studio di registrazione, tra gli altri, venne anche registrato il capolavoro dei Pink Floyd, “The Dark Side of The Moon”. non potete mancare il luogo dove i 4 ragazzi di Liverpool hanno dipinto la storia della musica e della società con le loro note: Abbey Road Studios. Neanche a dirlo in Abbey Road, a nord di Londra, dove potrete attraversare le storiche strisce pedonali ormai monumento nazionale e salutare i vostri amici a casa dalla webcam puntata sull’attraversamento pedonale 24h su 24.
Londra un viaggio che un vero amante dei Queen sicuramente non potrà perdere, un modo diverso di conoscerla sulle note delle melodie che Freddie ci ha lasciato. Luoghi certamente noti ai fans più accaniti che vi porteranno dentro la storia di una delle pietre miliari del panorama musicale. Partiamo dalla casa che ha avuto notorietà a causa della triste scomparsa dell’ “ultimo immortale”, avvenuta il 24 novembre del 1991. Di acquisizione londinese, Freddie ha avuto i propri natali a Zanzibar ed a Londra vivrà in Logan Place nella villa di Garden Lodge, lasciando sempre una parte del proprio cuore alla splendida Montreux in Svizzera, dove registrrerà alcune tra le sue più belle canzoni.
Per visitarla potrete scendere alla fermata della metro di Earl’s Court e proseguendo per Cromwell Road, giungerete nel luogo dove Freddie Mercury trascorse i suoi ultimi giorni.: è nelle lunghe mura di cinta che gli amanti dei Queen da anni continuano a lasciar qui le proprie dediche. Proseguirete il vostro tour scendendo alla fermata di Embakment e lì, in Villiers Street troverete l’Heaven, locale gay spesso frequentato da Freddie, dove leggenda vuole che abbia conosciuto Jim Hutton. Sulle note di A kind of magic girerete a sinistra e passando sotto un piccolo ponte potrete trovare il Playhouse Theatre, ove è stato girato il fantasioso video dell’omonimo album, nonché colonna sonora del film Higlander.

I nostalgici potranno tornare indietro nel tempo e passare per l’Ealing College of Art, in cui Freddie studiò non appena arrivato a Londra, nel quartiere di Hammersmith. Se sentirete poi una irrefrenabile voglia di visitare la Tate Modern Gallery e di arte non avete dimestichezza, non preoccupatevi, avete solo ascoltato troppo spesso Queen II! E’ qui infatti che l’incantevole quadro di Richard Dadd, a cui deve il nome la meravigliosa prova rock di “The Fairy Feller’s master Stroke”, è tutt’ora esposto. Mano all’i-pod ed entrate appieno nel mito di Oberon e Titania: una tappa da veri intenditori.
Chi non ha potuto essere presente al concerto di Wembley nell’86 si consolerà entrando nell’imponente stadio ricordando la chiosa di uno dei momenti più belli della storia del rock sulle note di God Save the Queen. Nello stesso luogo venne celebrato il Freddie Mercury Tribute nel 1992, dove alcuni tra i più grandi cantanti della storia si sono uniti in performances indimenticabili in onore della “Regina del Rock” God Save The Queen

Spostiamoci ora nell’elegante quartiere di Chelsea, dove possiamo trovare King’s Road, una delle strade più movimentate durante la Swinging London, negli anni ’60. Purtroppo è rimasto ben poco di quel periodo, in quanto numerosi negozi e locali storici hanno lasciato spazio a catene commerciali e nuove attività, ma vale comunque la pena andarci. Nelle vicinanze, al 102 di Edith Grove, è anche possibile trovare l’appartamento condiviso dai membri dei Rolling Stones durante i primi anni.
Altro monumento della musica è rappresentato da Battersea Power Station, l’enorme centrale elettrica in disuso, costruita di mattoni rossi, con le sue bianche ciminiere che svettano nel cielo terso di Londra o bucano le nubi nere nelle giornate di pioggia. Potreste anche non sapere che si tratta di una delle copertine più famose della storia della musica, in particolare dei Pink Floyd, ma è comunque una struttura affascinante che consiglio di vedere, fatta dallo stesso architetto che ha costruito la Tate Modern.
Arrivati in centro, a Soho, ce n’è davvero per tutti i gusti. Carnaby Street, famosa per lo shopping, il cuore pulsante della Swinging London. Denmark Street, detta non a caso la “via della musica”, traboccante di negozi di dischi e strumenti musicali. Il numero 3 di Savile Row, sede della Apple Records, dove si tenne il concerto finale dei Beatles sul tetto del palazzo. Heddon Street e Berwick Street, due strade che troviamo sulle copertine di, rispettivamente, “Ziggy Stardust” del mitico David Bowie e “(What’s the story?) Morning Glory” degli Oasis.

Per fare shopping…una puntata allo store dei Beatles e vicino quello dedicato a tutta la musica rock, ovvero The Beatles Store & It’s only rock’n roll Store, in Baker Street. Si trova davvero di tutto. Sui Beatles fornitissimo neanche a dirlo, ma anche su tutti gli altri non scherzano. Gadget originali e possibilità di ricevere un omaggio se si acquista il London Pass. Ok, The Hard Rock Cafè è il locale più commercializzato e un po’ snobbato da chi non vuole fare il turista, super costoso, catena internazionale ecc ecc…però se avete ancora un po’ di tempo io vi consiglio di scendere nella Vault, il caveu segreto che apre dalle 12:00 alle 21:00. E’ gratuito e contiene memorabilia musicali di un certo rilievo, tra cui il famosissimo corsetto di Madonna ed il clavicembalo di “All you need is love” dei Beatles. Luogo dimora di innumerevoli e famosissimi concerti…incluso nel London pass, ma da vedere almeno da fuori…
The Royal Albert Hall è la cornice sognata da ogni musicista… E per finire, due insoliti vicini di casa…infatti in Brooke Street, Myfair, a due passi da Oxford Street, seppur a distanza di 200 anni, il compositore classico Hendel ed il chitarrista per eccellenza Hendrix, sono stati vicini di appartamento. La casa di Hendrix è quella che sorge vicino alla porta di quella di Hendel ora divenuta un museo visitabile, che ha ospitato nel 2010 anche una mostra sul riccioluto guitarman.
Magari prima di buttarvi nello shopping sfrenato su Oxford street, fateci un pensierino.
Ricordiamo infine le residenze di musicisti leggendari come Jimmy Page (detta “The Tower House”, al 29 di Melbury Road), Paul McCartney (7 Cavendish Avenue, nelle vicinanze di Abbey Road) e Jimi Hendrix (25 Brook Street, anche se le ultime ore le trascorse in un albergo di Notting Hill), tra gli altri.
Ovviamente la lista non finisce qui, ci sono tantissimi altri luoghi di Londra legati alla musica: proprio questo rende la città una sorta di La Mecca per gli appassionati, una meta da visitare e da vivere almeno una volta nella vita.
Come dicevano i Clash, “London Calling”. E noi rispondiamo!

Le migliori destinazioni per lo shopping a Londra

Londra vanta numerosi quartieri dedicati allo shopping, alcuni dei quali caratterizzati da temi o specialità peculiari. Le descrizioni seguenti vi aiuteranno a trovare ciò che cercate, qualsiasi cosa essa sia.
Segnaliamo che la maggior parte dei negozi apre alle 10.00, ha orario continuato fino alle 18.00 e la domenica molti sono aperti dalle 12.00 alle 18.00.
Oxford Street
Nella movimentata Oxford Street sono presenti quasi 300 tra negozi e celebri grandi magazzini. In questa strada si trova il leggendario Selfridges, ma è facile imbattersi anche in tanti altri famosi grandi magazzini di quasi tutte le catene presenti nelle strade principali.
Ma è sufficiente infilarsi in una strada laterale per lasciarsi rapidamente alle spalle la folla. Per scoprire fantastiche sorprese, imboccate St Christopher’s Place, South Molton Street e Berwick Street.
Stazione della metropolitana più vicina: Oxford Circus

New Bond Street
Se avete denaro da spendere e vi piace sfoggiare il meglio dell’abbigliamento firmato, Bond Street è il luogo ideale per sottoporsi ad una costosa terapia di vendita. Famosa per le spese folli delle celebrità, questa è una delle aree per lo shopping più esclusive della capitale.
Stazione della metropolitana più vicina: Bond Street

Regent Street e Jermyn Street
Regent Street, imponente strada dedicata allo shopping, offre un ottimo assortimento di negozi di abbigliamento di medio prezzo, tra cui alcuni dei negozi più antichi e famosi della città. Jermyn Street è da sempre nota per i suoi negozi di abbigliamento maschile, in particolare le camicerie su misura.
Stazione della metropolitana più vicina: Piccadilly Circus

Carnaby Street
Carnaby Street, il luogo di nascita della rivoluzione della moda e culturale dei cosiddetti “Swinging Sixties”, è ancora oggi la patria di alcuni dei più stravaganti talenti della moda e del design. Piena di negozi di abbigliamento casual e sportivo, è il luogo perfetto dove trovare un’atmosfera trendy.
Stazione della metropolitana più vicina: Oxford Circus o Piccadilly Circus

Westfield London
Westfield London è l’ultima delle tante destinazioni dello shopping di Londra. L’enorme centro commerciale ospita più di 265 punti vendita, dai negozi più noti come TopShop, H&M e Debenhams alle boutique di stilisti come Prada, Versace e tanti altri. E quando si tratta di cibo, poi, non c’è che l’imbarazzo della scelta, con i tanti bar e ristoranti. Un must assoluto per tutti gli amanti dello shopping!
Stazione della metropolitana più vicina: Shepherd’s Bush o White City

Covent Garden
Covent Garden è un posto eccezionale in cui fare shopping, ricco di negozi di specialità e trovate eccentriche. Potete fare scorta delle ultime novità in fatto di abbigliamento casual e sportivo o acquistare gustose prelibatezze da mangiare. Se siete amanti dell’arte e dell’artigianato, fate un salto al mercato di Covent Garden.
Entrate nei negozi in Floral Street, Monmouth Gardens, Shorts Gardens, Seven Dials e Neal’s Yard per scoprire quanto possano essere trendy le zone vicine.
Stazione della metropolitana più vicina: Covent Garden o Leicester Square

King’s Road
King’s Road è una strada per uno shopping più tranquillo, con nuovi negozi e bar, nella quale si può trovare un ottimo connubio tra grandi magazzini e atelier. Oltre alle etichette esclusive, ospita anche alcuni negozi dei designer più in voga ed è un luogo perfetto per ammirare il design degli interni da cui trarre ispirazione.
Stazione della metropolitana più vicina: Sloane Square

Knightsbridge
I visitatori di tutto il mondo si affollano a Knightsbridge e in Brompton Road per ammirare i celebri negozi e grandi magazzini. Questo è il luogo verso cui dirigersi se si cercano i marchi più prestigiosi e le tendenze dell’ultima ora dell’élite della moda mondiale.
Stazione della metropolitana più vicina: Knightsbridge

Notting Hill
Se state cercando vestiti insoliti o vintage, oggetti di antiquariato introvabili e un’atmosfera vivace e multiculturale, Notting Hill è il posto che fa per voi. Offre una ricca scelta di negozi eclettici e alternativi, ma è famosa anche per il suo mercato, che ha luogo lungo Portobello Road.
Stazione della metropolitana più vicina: Notting Hill Gate, Ladbroke Grove o Westbourne Park

Canary Wharf
Canada Square, nel cuore di Docklands, ospita molte delle principali società britanniche, ma dispone anche di un grande centro commerciale aperto 7 giorni su 7. Elegante e moderno, contiene oltre 200 negozi, bar e ristoranti che permettono di godersi una rilassata esperienza di shopping con una buona combinazione di negozi centrali ed eleganti boutique.
Stazione della metropolitana più vicina: Canary Wharf

 

Mercati di Londra
Con più di 83 mercati situati in alcune delle vie principali della città che vendono di tutto, dagli oggetti d’antiquariato e gli ingredienti esotici ai capi d’abbigliamento e all’artigianato retrò, gli appassionati dei mercati non avranno che l’imbarazzo della scelta a Londra. Questi sono alcuni dei nostri preferiti:

Mercati alimentari

Billingsgate Fish Market
Orari di apertura: da martedì a sabato 5:00-8:30, domenica 6:00-8:00
Se siete mattinieri, andate al Billingsgate Fish Market per dare un’occhiata agli arrivi della giornata di pesce fresco proveniente dalla costa e oltremare. L’ingresso non è consentito ai bambini di età inferiore ai 12 anni. Canary Wharf

Smithfield Market
Orari di apertura: da lunedì a venerdì 4:00-10:00
Allo Smithfield Market la carne si vende da oltre 800 anni e ogni anno passano da qui circa 120.000 tonnellate di prodotti. Oltre a carne e pollame, qui si possono trovare prodotti quali formaggio, pasticci e altre specialità gastronomiche. Barbican

Borough Market
Orari di apertura: venerdì 12:00-18:00 e sabato 9:00-16:00
Il pluripremiato Borough Market è uno dei più grandi mercati alimentari della città, e si estende sotto e attorno agli archi della ferrovia del London Bridge. È il paradiso dei buongustai, che qui troveranno prodotti di alta qualità e cibo artigianale proveniente da tutta la Gran Bretagna e dal continente. London Bridge

Mercati di artigianato, articoli da regalo e fiori
Camden Market
Orari di apertura: da lunedì a domenica 10:00-18:00
Il famoso mercato di Camden è composto da cinque aree interconnesse, dove si può trovare un ricco assortimento di vestiti, prodotti alimentari, artigianato e musica. Visitate il padiglione del mercato vittoriano coperto, vi troverete splendidi articoli da regalo fatti a mano, chincaglierie e oggetti di artigianato. Nel febbraio del 2008, Camden fu sconvolta da un incendio che colpì il Canal Market. Gli altri mercati, come lo Stables e il Lock Market sono ancora aperti. Camden Town/Chalk Farm
Camden Marketcamden-town

Conosciuto comunemente come Camden, questo mercato è qualcosa di autenticamente alternativo che ben esprime lo spirito Goth, Punk e Emo del quartiere omonimo. Qui ogni giorno convergono decine di migliaia di turisti da ogni parte del mondo, con una presenza particolare di italiani e spagnoli (ah, l’amore per i mercati!). È la quarta attrazione più visitata di Londra e a guardarla oggi è difficile immaginare come prima della metà del 1700 quest’area del nord di Londra fosse semplicemente un country side adibito a coltivazioni agricole. Nel 1820 venne aperto il Regent’s Canal che collega il Paddington Basin a ovest con il Limehouse Basin ad est, nei Docklands. Assieme al canale venne costruita anche una tradizionale doppia chiusa che, attivata manualmente, permette il passaggio delle imbarcazioni. A partire dagli anni ‘70, attorno al Camden Lock vennero aperte le porte dei primi negozi con oggetti fatti a mano e capi d’abbigliamento. La loro popolarità crebbe velocemente e diventò tale che nel 1985 vennero aperti altri mercati, per poi continuare ad espandersi fino ai giorni nostri. Oggi sono presenti in tutto cinque mercati, a cui ci si riferisce complessivamente come Camden Market. Già da alcuni anni i mercati sono aperti 7 giorni su 7. Come sempre accade, anche a Camden le piccole attività commerciali sono state soppiantate dai grandi business e nei dintorni del mercato purtroppo sono stati costruiti un Virgin Megastore ed un Holiday Inn. Multinazionali di cibo hanno preso il posto di attività indipendenti, sfrattate per gli affitti troppo alti. Ma nonostante oggi il suo fascino sia leggermente oscurato dalla modernità e dagli stereotipati negozi turistici, il Camden Market preserva ancora la sua anima autenticamente alternativa!
L’incendio del 2008
Il 10 febbraio 2008 scoppiò un grande incendio nell’area di Chalk Farm Road e nella parte nord del mercato. I londinesi e i turisti affezionati temettero di aver perso il luogo simbolo della cultura alternativa. Fortunatamente l’incendio, che fu domato solo dopo sei ore di estenuante lavoro dei pompieri, non provocò nè vittime nè feriti; negozi e magazzini furono però gravemente danneggiati. Le fiamme non risparmiarono l’Hawley Arms Pub, luogo cult di ritrovo per i ragazzi londinesi, frequentato anche da celebrità del mondo dello spettacolo come la cantante Amy Winehouse e la modella Kate Moss. La causa che scatenò l’incendio resta ancora da identificare, ma le indagini hanno escluso che sia stato intenzionale.DSCN2029

Il Canal Lock Market
La denominazione di questo mercato deriva dal termine inglese lock , che significa chiusa e si riferisce appunto a quella del Regent’s Canal. Se arrivate dalla fermata metropolitana di Camden Town, una volta usciti girate a destra e dirigetevi verso il Lock Market, facilmente riconoscibile da lontano grazie ad un murales che riporta la scritta Camden Lock realizzato sul vecchio ponte ferroviario contiguo che sovrasta il mercato. Il murales è diventato la fotografatissima icona moderna del mercato. Il mercato è una combinazione di bancarelle all’aperto e al chiuso. Quelle al chiuso prendono il nome di Market Hall, situato in un edificio a tre piani in stile vittoriano degli anni ’90. Qui potete trovare tanti oggetti originali, quasi tutti fatti a mano dagli stessi espositori delle bancarelle. Uscendo dal Market Hall, potrete lasciarvi trasportare dall’olfatto lungo le piazzette e viuzze del mercato. Qui l’arte culinaria si sbizzarrisce offrendovi una scelta di cucine da tutto il mondo. In base al periodo dell’anno saranno presenti diversi piatti e prodotti. In estate, per esempio, troverete l’ottimo smoothy (una sorta di denso frullato di frutta dalla quale né la buccia nè l’eventuale nocciolo vengono rimossi), servito in ananas svuotate. In inverno avrete la possibilità di bere del buon mulled vine, ovvero l’equivalente del francese vin brulè, il vino caldo cotto con chiodi di garofano e cannella. Anche i bar e pub, che circondano il mercato e popolano le terrazze superiori, sono davvero accoglienti e ospitali. Se siete amanti del tè, un piccolo bar sulla terrazza, Yumchaa, nella West Yard, vi stupirà per l’innumerevole quantità di tè e infusi. Non rinunciate agli ottimi muffin!
Il Canal Lock Village
È il mercato nella parte nord-est del ponte ed è di recente costruzione. All’entrata principale, subito dopo il ponte a destra, noterete sicuramente strani sedili a forma di motocicletta; sul lato sinistro è stato creato un pannello con le foto migliori di Camden e delle personalità che la popolano…una simpatica idea! Le bancarelle vendono prodotti alquanto bizzarri, dalle t-shirt con frasi satiriche, a stravaganti tappeti per il bagno, oppure oggetti infantili utilizzati nella creazione di collane e braccialetti….insomma, ogni bancarella propone qualcosa di davvero geniale e peculiare. Proprio per cercare di preservare questa unicità, spesso non vi sarà consentito scattare foto agli oggetti in vendita!
Le Stables
In questo mercato potete trovare davvero di tutto, ed ancora di più! Le esposizioni di vintage e usato sono numerosissime, e, anche se potrebbe richiedere un po’ di fatica, troverete sicuramente ciò che fa per voi. In quello che una volta era l’ Horse Hospital, ospedale dove venivano curati i cavalli feriti (all’entrata sono infatti presenti 2 statue di cavalli di grandi dimensioni), ora sono presenti 40 negozi aperti solo nel weekend che vendono prevalentemente antiquariato. Nemmeno qui mancano le bancarelle culinarie…africano, cinese, turco, e chiaramente anche italiano! Quasi tutti vi inviteranno, mentre passeggiate, ad assaggiare qualche loro specialità. Gli standisti delle bancarelle di artigianato etnico spesso accompagnano la musica reggae suonando jumbee o tamburelli. L’area circostante è un cantiere aperto con molti lavori in corso; esiste infatti il progetto di ampliare ulteriormente la zona ed aumentare il numero di attività commerciali.

Buck Street
Diramandosi tra Camden High Street e Chalk Farm Road, questa infinità di bancarelle vendono prevalentemente dei prodotti più commerciali rispetto ai precedenti mercati. Qui potrete trovare felpe, sciarpe, ombrelli, gioielli, abbigliamento non troppo diversi da quelli dei negozi di Oxford Street. Se avete poco tempo a disposizione, potete sicuramente sacrificare la visita a questo mercato.

Inverness Street Market
Questo piccolo e popolare mercato ortofrutticolo, che prende il nome da una famosa città scozzese sul lago Lochness (quello del mostro), è presente in questa zona già dagli inizi del 1900. L’afflusso turistico degli ultimi anni ha modificato il volto del mercato che, per essere più competitivo, ha iniziato a vendere anche capi d’abbigliamento e souvenir. Nonostante ciò, se siete alla ricerca di buona frutta e verdura, qui la potete ancora trovare.

Main Street
La strada che conduce ai diversi mercati, è anch’essa un’attrazione. Mentre passeggiate non mancate di alzare lo sguardo per scoprire le originali facciate dei negozi che costeggiano i due lati dell’affollata via. I negozi offrono un po’ di tutto, dal gothic al techno trend, dall’oggettistica degli anni ’60 e ’70 agli accessori militari, alla cultura emo che trae le sue radici dalla scena hardcore punk americana degli anni ’80. Nell’edificio che ospita il The eletric Ballroom, una delle più famose discoteche goth di Londra, la domenica pomeriggio si installa un mercato al coperto con circa 60 bancarelle. Ora i tempi sono cambiati e lo spaccio di Camden non è più così evidente e legale. Nei negozi le sostanze che venivano vendute 10 anni fa sono state bandite, e al massimo si possono trovare lecca-lecca al gusto di cannabis o popper.
Se siete alla ricerca di qualche abito per serate alternative, qui di seguito troverete una guida tematica dei negozi presenti nella zona:
• Goth/Fetish: lungo la Camden High Street sono presenti i negozi Darkside, al numero 245, e Glitters, al numero 206. All’interno dello Stables market ci sono gli stand Elizium, Dragstrip e Phoenix
• 50’s Rockabilly: Dragstrip già citato sopra, offre anche una vasta gamma di articoli punk. Sul generis anche il Collectif, sempre nello Stables Market
• Punk: Hellwear Clothing, nello Stables Market , offre una vasta gamma di vestiario per ragazza e ragazzo, e addirittura per bambino. In Kentish Town Road (a lato dell’uscita dell’underground di Camden Town) c’è un’ampia scelta di Docs (i Dr.Martens) ed altre calzature.
• Cyber: probabilmente basta citare la parola Cyberdog per richiamare l’attenzione di chi a Camden ci è già stato; di cosa si tratta? Beh, forse più che descriverlo, sarebbe consigliabile una breve visita, in quanto è più un’attrazione psichedelica che un negozio. Al piano superiore torverete gli accessori:collane, lenti colorate, gel fosforescenti per capelli. Scendendo con le scale mobili sono esposti i capi di vestiario più assurdi, scalda muscoli di pelo, tute in pelle color fucsia e anche magliette per bambini. I commessi? Sono perfettamente in linea con lo stile dello shop.
• Cartoon Style: nel Canal Market c’è uno stand chiamato John Doe Clothing dove sono prodotte magliette con marchi unici; presso il The Barbie Shop, troverete prodotti disponibili unicamente lì.
• Ethinc: in Buck Street Market potrete trovare molto abbigliamento etnico e hippy. Gekko (numero 207) e Tribu sono due rinomati negozi stabili nell’area di Camden.
• Vintage: nello Stables Market, sotto gli archi della ferrovia vittoriana, il negozio What Goes Around offre una panoramica vestiaria che va dall’abbigliamento sportivo americano alle calzature trash degli anni ’80. Sempre qui il Lost’n’Found ha tutta l’aria di un negozio kitsch. Aperti solo di domenica, il 844 Vintage Clothing di fronte all’arco 50, e il già citato The Eletric Ballroom.
• Arte e oggetti fatti a mano: nella parte ovest di Camden Lock Market date un’occhiata ai gioielli in argento dello stand Roger Stone. Nello Stables Market l’Akwaaba Gallery dispone di una vasta gamma di maschere africane e vasi in legno.Ma attenti, Camden non è solo shopping e trasgressione; detiene infatti un importante valore affettivo per i londinesi ed è riconosciuta come una delle zone storiche per i locali rock, per i mercati e per il simbolo alternativo che essa rappresenta.
Informazioni praticheTube : linea nera Northern Line. La principale fermata è Camden Town.
Nel weekend questa fermata è adibita a exit only tra le 13:00 e le 17:30 per evitare gli ingorghi visto il numeroso afflusso di turisti. In questo caso utilizzate Mornington Crescent oppure Chalk Farm.
Orari
Canal Lock Village, Market e Stables: aperto tutti i giornidalle 10:00 alle 18:00
Inverness Street Market:aperto tutti i giornidalle 8:30 alle 17:00
Buck Street Market:aperto tutti i giornidalle 9:30 alle 18:00
Curiosità
L’apertura e chiusura delle chiuse è un curioso spettacolo a cui potete assistere ancora oggi, quando le narrow boats, le tipiche imbarcazioni inglesi strette e lunghe, attraversano il canale. Potete anche godervi un giro in barca oppure una rilassante passeggiata lungo i canali (costeggiando il canale verso nord-ovest, potete raggiungere Little Venice in circa mezz’ora). Per informazioni in merito alle narrow boats rivolgetevi direttamente nella parte west Yard di Camdem Lock, oppure nei siti http://www.camdemlock.net e http://www.waterscape.com

Covent Garden Market
Orari di apertura: da martedì a domenica 10:00-18:00
Nato inizialmente come mercato di frutta e verdura per il convento locale, oggi la piazza principale di Covent Garden è stracolma di bancarelle che vendono prodotti alimentari, gioielli e vestiti. È una grande vetrina della moda britannica artigianale, con oltre 200 artisti e artigiani autorizzati. Covent Garden

Old Spitalfields Market
Orari di apertura: da lunedì a venerdì 11:00-15:00 e domenica 10:00-17:00
Anche l’Old Spitalfields Market, noto ai più come vetrina per i giovani artisti emergenti provenienti dal vicino college di arte e design, ospita numerose bancarelle che offrono articoli unici, abiti vintage e retrò, CD, gioielli e oggetti d’artigianato. Aldgate east

Mercati di arte e antiquariato di Londra

Portobello Road Market
Orari di apertura: sabato 8:00-17:00
Questa famosissima strada ospita il mercato di oggetti d’antiquariato più grande del mondo. Il mercato di Portobello Road è specializzato in qualsiasi cosa, dai gioielli, l’arte e l’argenteria agli abiti vintage, le cianfrusaglie e molto altro ancora. È sempre animato e merita comunque una visita, anche se non si ha intenzione di fare acquisti. Ladbroke Grove/Notting Hill Gate

London Silver Vaults
Orari di apertura: da lunedì a venerdì dalle 9:00 alle 17:30 e il sabato dalle 9:00 alle 13:00
Racchiusi tra i muri a volta della Chancery House, circa 40 negozi vendono la collezione più vasta del mondo di argenteria antica. Si dice che se non riuscite a trovare ciò che state cercando al London Silver Vaults, non lo troverete da nessun’altra parte! Chancery Lane
Altri mercati di Londra

Petticoat Lane
Orari di apertura: domenica 9:00-14:00
Probabilmente questo è uno dei mercatini più famosi e antichi di tutta Londra, nato più di 400 anni fa quando gli Ugonotti francesi vendevano sottogonne e merletti in questa zona. Oggi il Petticoat Lane Market ospita più di 1.000 bancarelle che vendono principalmente abiti poco costosi, giocattoli e apparecchiature elettroniche. Aldgate/Algate East

Brick Lane Market
Orari di apertura: domenica 8:00-14:00
Se state cercando un mercatino delle pulci generico, Brick Lane è l’ideale, con il suo vasto guazzabuglio di bancarelle. I commercianti vendono tutto ciò che si possa immaginare: cibo, arredamento, elettrodomestici da cucina, DVD e cianfrusaglie di ogni tipo. Shoreditch High Street
Negozi Famosi

Fortnum & Mason
Fondato nella stessa sede nel 1707, Fortnum Mason è un negozio meraviglioso e originale. Fortnum’s è noto come fornitore di prodotti alimentari di qualità, cesti, varietà di tè e vini. Racchiude cinque ristoranti, tra cui un’acclamata enoteca e una meravigliosa gelateria.Fortnum&Mason_Fruit_and_Flowers2

Benché l’accento di Fortnum’s sia posto soprattutto sugli alimenti, sollevate lo sguardo allo spettacolare atrio e fatevi guidare dai vostri piedi (o dagli ascensori!) alle delizie che vi attendono in alto. Dal divertimento assicurato nel negozio di alimentari all’idillica femminilità del secondo piano fino al piacevole odore di pelle del reparto di accessori per uomo, Fortnum’s è un’oasi scenica situata al centro di Mayfair.
Fortnum & Mason Indirizzo:
Indirizzo: 181 Piccadilly
Piccadilly Circus

Harrods I grandi magazzini più famosi al mondoharrods-picture
I grandi magazzini Harrods sono situati su Brompton Road, nel rinomato quartiere di Londra di Kensington e Chelsea. Il celebre marchio e’ stato usato anche per fondare altre aziende legate al gruppo, come un’agenzia immobiliare ed una banca.
La storia del mugnaio venuto a Londra dall’Essex
Harrods fu fondato nel 1834 da Charles Henry Harrod che, da ex mugnaio dell’ Essex, si trasferì a Londra aprendo alcune attività a Sud e ad Est della città per poi approdare, intorno al 1850, a Brompton Road dove avviò una piccola drogheria che chiamò appunto “Harrods”. All’epoca il negozietto tirava su 20 sterline a settimana. Nel 1880 Harrods impiegava già un centinaio di dipendenti. Un’altra curiosità è il fatto che Harrods vanta l’inaugurazione della prima scala mobile d’Inghilterra, un rudimentale tapis roulant di cuoio ultimato nel Novembre del 1898. In epoca più recente, il magazzino fu acquisito dai fratelli Fayed nel 1985 ed è stato ceduto al Fondo Sovrano del Qatar nel maggio del 2010 per la ‘modica’ cifra di 1,5 miliardi di sterline, metà della quale pare sia servita a pagare i debiti bancari.
Harrods oggi
Oggi Harrods occupa oltre 90,000 metri quadrati nel quartiere divenuto uno dei più lussuosi della città. I dipartimenti sono oltre 300 e si siviluppano su sette piani. Ben 15 milioni di persone all’ anno varcano la soglia di uno dei più famosi grandi magazzini del mondo.
La gamma di prodotti disponibili è vastissima: dall’abbigliamento maschile e femminile agli accessori per la casa ed il bagno, dagli strumenti musicali ai giocattoli. Harrods conta anche vari ristoranti e caffè, una gelateria, un sushi bar ed una pizzeria con tanto di pizzaiolo tenore! Sostengono di fare la migliore pizza di Londra, ma……… C’è persino una casa del caviale e dell’ostrica, dove si può assaggiare una selezione di frutti di mare e salmoni affumicati (rigorosamente tagliati a mano) accompagnata da una ricercata lista di vini e champagne. In pratica c’è abbastanza da perdersi per un’ intera giornata. Del resto il motto di Harrods è All Things for All People, Everywhere che più o meno sta a significare Tutto per tutti, ovunque.

Occhio all’abito
Harrods, come ogni altro posto di lusso, richiede una certa etichetta ai propri clienti. Infatti sul sito si può leggere più o meno quanto segue: “Si prega di accertarsi che i propri vestiti siano puliti e presentabili e che si portino calzature appropriate. Si prega di evitare abiti che rivelino parti intime del corpo così come vestiti che rappresentano immagini o scritte offensive“. Insomma la maschera e le pinne potete lasciarle in albergo. Provare per credere! Fate anche attenzione a non portare zaini troppo voluminosi, a non scattare foto in alcuni dipartimenti, specie in quello dei gioielli, ed ovviamente astenetevi dal mangiare al di fuori dei ristoranti e bar sparsi all’interno del perimetro. A parte questi ‘piccoli’ accorgimenti siete pronti, dopo aver controllato gli orari, per una full immersion nel regno del lusso, e anche del kitsch perchè no, che ha appassionato tante generazioni fino ad oggi.
Harrods
87-135 Brompton Road Knightsbridge,
Orari di apertura al pubblico:
Dal Lunedì al Sabato 10.00 – 20.00
Domenica 11.30 – 18.00
Knightsbridge

Londra, Londra, Londra! Una città che non stancherà mai di appassionare ed incuriosire. Sempre in fermento, con un incredibile numero di attività, di opportunità, di cose da vedere e da fare. Siamo di fronte ad una città unica, ad una metropoli senza uguali, con uno stile di vita veloce ma pur sempre a portata di mano. A Londra tutti si ritrovano sempre occupati a fare qualcosa, siano essi turisti occasionali, studenti internazionali o residenti di lunga data; con un tale ritmo, veloce, costante e preciso, è facile distrarsi e perdere di vista le gemme nascoste della capitale. Una cosa è certa, a Londra di certo non ci si annoia mai, non c’è tempo di farlo…e infatti ci sono almeno 101 cose da fare a Londra prima di annoiarsi. Lasciamo da parte, per un attimo, le strade più battute e più visitate, e lasciamoci prendere la mano dalla Londra inusuale, quella vissuta e più autentica. Are you ready?

LA CUCINA E IL CIBO INGLESE

Motivo di scherzi da sempre, la cucina inglese resta un argomento delicato per tutti gli italiani che vanno in Inghilterra. Almeno così era in origine…, la gastronomia inglese negli ultimi anni ha fatto passi da gigante! Molti, di sicuro, si stanno ancora domandando come possono, gli inglesi, far bollire la carne e mangiarla con la salsa alla menta o con quella ai frutti bosco, in pratica una marmellata. Ma si sa, sapori e profumi sono in continua evoluzione nella storia dell’umanità e quindi è bene non rischiare di rinchiudersi nelle proprie, seppur vere, ‘abilità’ culinarie, perché come è noto, non siamo gli unici, noi italiani, ad avere delle tradizioni nel mondo.
D’altro canto, anche agli inglesi potrebbe venir la nausea a vederci mangiare rane o trippa.
La vera cucina inglese la scoprirete in famiglia. La base dei prodotti tipici della cucina britannica sono sempre stati manzo, agnello, maiale, pollo e pesce, accompagnati in genere da patate e altre verdure. Gli alimenti comuni più consumati sono pesce, patate, torte salate e ripiene come la Cornish pastry e gli arrosti per le cene. Alcuni dei piatti principali hanno nomi strani, come il Toad-in-the-Hole (letteralmente raganella in buca), un piatto molto popolare composto da salsicce arrosto (e non raganelle) in uno yorkshire pudding batter… è più semplice di quello che sembra: altro non è che una sfoglia infornata in una teglia, appositamente lasciata vuota al centro per essere successivamente riempita dalle salsicce e da una pastella particolare, il batter. Il piatto è normalmente accompagnato dalla salsa gravy (formatasi dalla stessa carne, in questo caso nella variante alla cipolla), da ortaggi e purea di patate. Lo stesso yorkshire pudding è uno dei piatti forti della tradizione inglese, di sicuro tra i più conosciuti dal panorama internazionale. Lo Yorkshire è una storica regione del nord dell’Inghilterra (il capoluogo è la cittadina di York) ed è proprio da qui che ha origine questo semplice piatto: pastelle cotte al forno, simili a dei grossi bignè salati e vuoti al centro, e servite insieme al roast beef ‘inondato’ di salsa gravy e vari ortaggi cotti al vapore o bolliti (carote, piselli, fagiolini). Il pasto inglese è infatti generalmente composto da un piatto forte (carne stufata) e due tipi di verdure bollite, piselli o cavolfiore, il tutto condito con l’immancabile salsa. Ogni tanto c’è un primo piatto, di solito una zuppa o una minestra (accompagnata da piccoli panini serviti caldi e chiamati ‘rolls’), e un dolce fatto in casa, il dessert, composto da una tipica apple-pie (una sorta di strudel di mele) o una classica fetta della famosa torta chesee-cake (morbido formaggio fresco su una base di pan di spagna o pasta biscotto).

Ma andiamo per ordine. I pasti inglesi si compongono di una colazione (breakfast), di un pranzo (lunch) e di una cena (dinner o supper). La capitale, Londra, osserva principalmente queste tre ‘usanze’, anche se vista la stragrande presenza della cucina etnica, orari e pietanze possono essere diverse. Continuano ad essere numerose le persone in tutto il mondo che pensano alla colazione inglese esclusivamente costituita da uova, pancetta, salsicce, toast, funghi, fagioli in salsa di pomodoro e una tazza di caffè, ma questo è solo uno dei tanti modi di fare colazione in Inghilterra (un pranzo più di una colazione!). Oggi, però, la tipica colazione inglese può consistere in una semplice ciotola di cereali, una fetta di pane tostato, succo d’arancia e una tazza di caffè. Molte persone, soprattutto bambini, mangiano cereali diversi, come mais, frumento, avena e, soprattutto in inverno, il porridge (zuppa d’avena preparata in acqua e latte). Il pranzo inglese viene spesso consumato fuori casa e questa è la tradizione di una nazione di grandi lavoratori e soprattutto di una città come Londra. Giovani e adulti lavoratori si portano dietro il cosiddetto ‘packed lunch’, che può consistere in un semplice sandwich (detto anche butty o sarnie) comprato dal rivenditore vicino al posto di lavoro. Anche l’usanza di fare un pasto veloce nella vicina tavola calda o pub è sempre molto frequente. Un tempo, durante la cena inglese si poteva assaporare la più grande varietà di prodotti tipici, oggi questo è relegato più che altro (così come succede anche in Italia) al pranzo della domenica, il cosiddetto ‘Sunday lunch’.
Il Sunday roast non e’ altro che un piatto composto da carne arrosto (lamb/chicken/beef/pork/vegetarian), patate arrosto o pure’ di patate, accompagnati dal tipico Yorkshire pudding, stuffing (ovvero delle deliziose palline preparate con verdure non meglio identificate), verdure bollite e salsa gravy. Sembra tutto molto semplice e basilare, ma posso assicurare che l’unione di questi ingredienti in un unico piatto, con aggiunta di salse come mostarda e horseradish sauce, e’ in grado di saziarvi e soddisfare anche i palati più esigenti. Il Sunday roast e’ una delle tradizioni predilette da tutti gli inglesi, dagli amanti del calcio che si riuniscono la domenica al pub ai giovani, fino alle famiglie.
Le tendenze anche in Inghilterra le fanno i supermercati, che sono riusciti a riconoscere i gusti della popolazione, orientandone la scelta collettiva. Ecco perché ad essere favoriti in una città come Londra, così multiculturale, sono anche i prodotti della cucina continentale ed internazionale e pure italiana (la pasta oggi si trova in tutti i negozi di alimentari inglesi, così come anche l’olio extravergine d’oliva, le mozzarelle, il parmigiano e così via).
Tra il pranzo e la cena, è ancora in voga il tradizionale ‘afternoon tea’: è la pausa per il tè inglese, alle cinque del pomeriggio (o anche prima), che consiste in una tazza di tè (o caffè, all’americana per intenderci), tipici ‘scones’ (dolcetti scozzesi), serviti con della crema e della marmellata, piccoli sandwich ripieni e pasticcini assortiti. Il tè pomeridiano inglese è diventato popolare nell’Ottocento vittoriano, quando le ricche signore iniziarono ad invitare le amiche nel proprio salotto di casa, nel pomeriggio, per una tazza di tè in compagnia.
La classe operaia, dal canto suo, non aveva la pausa del tè pomeridiano. L’usanza era (ed è) quella di mangiare un pasto verso mezzogiorno (sempre fuori casa e vicino al posto di lavoro) e un pasto dopo il lavoro, tra le 17.00 e le 18.00, chiamato ‘high tea’: quasi una vera e propria cena, che può consistere in prodotti usati nel tipico tè pomeridiano e anche di allettanti prodotti salati, come formaggio sul pane tostato, salumi e sottaceti o uova in camicia su pane tostato precedentemente spalmato con del burro salato.
Un po’ di nomi sui piatti tipici inglesi? Roast beef: carne bovina arrostita al forno e quindi servita con un taglio particolare e salsa di ‘gravy’ e accompagnata tradizionalmente dal Yorkshire pudding; Lancashire Hotpot: casseruola di carne e verdure condita con patate affettate; Bangers and Mash: salsiccia e purea di patate (il soprannome di ‘Bangers’ risale al periodo del razionamento durante la seconda guerra, le salsicce allora venivano riempite di poca carne e molta acqua, tanto che una volta fritte spesso si spaccavano e schizzavano a tal punto da assomigliare a dei petardi, dei ‘bangers’ appunto); Shepherds’ Pie: uno sformato d’agnello tritato con verdure e condito con purea di patate; Cottage Pie: sformato di manzo con verdure e condito con purea di patate; Bubble & Squeak: ortaggi avanzati da pasti precedenti, fritti e accompagnati da purea di patate, salsicce, uova. Gli ingredienti principali sono patate e cavoli, ma vengono aggiunte spesso anche carote, piselli, cavolini di Bruxelles e altre verdure. Le verdure tagliate a freddo (a volte si trova anche della carne tritata se utilizzata in precedenza) vengono fritte in padella insieme al purè di patate fino a quando il composto è ben cotto e dorato.
Una citazione a parte va fatta al famoso fish and chips, il piatto tipico di molti take-away inglesi (al posto delle pizze al taglio in Inghilterra trovate i ‘fish & chips’), nientemeno che pesce fritto e patatine fritte, a volte servite con contorno di piselli e sale e aceto come condimento.
Se non riuscite a farvi invitare da una famiglia inglese, non resta che andare in uno dei ristoranti inglesi a Londra o meglio ancora in un pub inglese, più economici e genuini rispetto ai primi. Servono dalle 11.30 alle 14.30 gustosi piatti unici. Londra è oramai da tanto tempo un centro culinario internazionale, dove è possibile mangiare ogni genere di cucina ad ogni ora della giornata: italiana, indiana, cinese, giapponese, nigeriana, messicana e molto altro ancora; ogni paese del mondo sembra essere rappresentato. Crescono i ristoranti di famosi chef, quasi inavvicinabili per i comuni mortali, vedi i locali del celeberrimo Gordon Ramsey (quello di “Cucine da incubo” per intendersi). Anche i ristoranti vegetariani e vegani a Londra hanno raggiunto un livello d’alta classe, così come quelli di cucina macrobiotica e contemporanea. In mezzo a tutto questo fiorire, troviamo anche una rinascita per il cibo inglese e i prodotti locali. Abbiamo dedicato una sezione su dove mangiare a Londra, seguitela e non perdetela di vista! Non rimane che augurarvi un Buon appetito, o meglio un “Enjoy your meal”.
“Mangiare bene a Londra a buon prezzo non è facile, negli ultimi tempi le cose sono migliorate. A fianco delle solite catene di fast food, si trovano molti locali, pub e ristoranti etnici dove si riesce a mangiare bene anche con 10 sterline a persona.
Lo chef più schietto della Gran Bretagna
Gordon nacque in Scozia e all’età di 5 anni la sua famiglia si trasferì a Stratford-upon-Avon, in Inghilterra, dove egli crebbe. Un incidente mise prematuramente fine all’agognata carriera calcistica, e la sua passione ed energia vennero indirizzate al mondo della cucina.gordon-ramsay-has-invaded-our-kitchen-L-qhEzFl

Gordon Ramsey trascorse i primi anni da cuoco tirocinante a Londra, sotto la guida di luminari quali Marco Pierre White and Albert Roux. Più tardi si trasferì in Francia, dove lavorò nelle cucine di Guy Savoy e Joël Robuchon. Nel 1993 divenne chef dell’appena inaugurato Aubergine, che nel giro di tre anni guadagnò 2 stelle Michelin. Conosciuto oltre che per i suoi piatti anche per la natura schietta e il carattere impetuoso, oggi è un popolare personaggio televisivo. Nel programma Ramsay’s Kitchen Nightmares si è dato da fare per aiutare alcuni ristoranti meno fortunati, mentre con la serie F Word si è impegnato nella ricerca di giovani talenti locali. Gordon è oggi proprietario di 14 locali a Londra tra i quali alcuni insigniti delle famose stelle Michelin. Quando sarai nella capitale non perdere l’opportunità di gustare un pasto preparato da uno dei migliori chef al mondo: leggi qui di seguito ulteriori dettagli sui ristoranti e pub di sua proprietà.

Restaurant Gordon Ramsay
Restaurant Gordon Ramsay di Londra venne aperto nel 1998 e fu il primo dei ristoranti di cui ebbe la proprietà al 100%. Fu un enorme ed immediato successo, guadagnò 3 stelle Michelin e ancor’oggi è noto per l’ineguagliabile classe e l’eccezionale qualità dei piatti che vi vengono serviti.

Pétrus
Serve fantastici piatti della cucina europea in un ambiente raffinato e moderno. La cantina vanta una scelta di 2.000 bottiglie di vino. Aspettati piatti quali manzo Angus con bietole svizzere e funghi selvatici in salsa al vino rosso, o spigola di mare con contorno di finocchi in salsa al caviale.
Maze & Maze Grill
Cool e contemporaneo, Mazesi si affaccia sui deliziosi Grosvenor Square Gardens a Mayfair. Offre piatti di cucina francese ed asiatica, nonché pietanze creative quali triglie della Cornovaglia con purè di seppia in salsa d’aglio, o sandwich alla marmellata di ciliegie e burro di noccioline. Maze Grill, invece, situato proprio accanto a Maze, è più informale: si tratta di una vivace sala da pranzo dove potrai gustare ottime bistecche

Foxtrot Oscar
Costruito come un bistrot di quartiere, Foxtrot Oscar serve piatti di cucina semplice ingentiliti dal tocco di classe tipico di Ramsey. Il menù fisso per il pranzo e quello ideato per una cena leggera offrono un ottimo rapporto qualità prezzo ( 2 portate 18£ 3 portate 25£). Tra le pietanze troverai zuppa di cipolle all’inglese e salmone biologico scozzese servito con salsa di sedano.
79 Royal Hospital Rd, London SW3 4HN, Regno Unito +44 20 7352 4448
Metropolitana più vicina: Sloane Square

I migliori Pub di Londra

Ye Olde Cheshire Cheese
145 Fleet Street, +44 (0)207 353 6170VB-00005204-001

Vecchio pub risalente al lontano 1538, ha visto clienti illustri come Charles Dickens e Samuel Johnson.
Serve un “pub grub” con una portata principale che costa intorno a 7 £.

Metropolitana più vicina: Blackfriars, Temple

Cittie of Yorke
22 High Holborn, +44 20 7242 7670Cittie_of_Yorke,_Holborn,_WC1_(3811845560)
Mentre la gran parte dei pub londinesi hanno il soffitto basso a travoni di legno, questo pub merita di essere visitato per il suo splendido soffitto a volte di legno e per le botti in vista. Essendo non lontano dal British Museum, nel caso visitiate il museo, recuperate le energie con una buona pinta di birra in questo pub. Consigliata una pie di carne stufata nella birra, una fisherman pie con nasello, salmone e gamberetti da leccarsi i baffi, un chili con carne piccante al punto giusto.
Metropolitana più vicina: Chancery lane

The George Inn
77 Borough High St. +44 020 7407 2056The George pub
http://gkpubs.co.uk/pubs-in-london/the-george-inn-pub/
Splendido pub (soprattutto l’esterno) risalente al 1700. Il pub non è visibile dalla strada principale e questo gli regala un fascino ancora maggiore. Purtroppo la pazzia edilizia degli anni 80 ha circondato questa perla con edifici poco piacevoli. Il pub è su due piani. Il vero pub è al piano terra, quello superiore è un ristorante un po’ più raffinato ma dal minor fascino. Consiglio di mangiare nel pub, è più “vero”.
Metropolitana più vicina: London bridge (zona Borough Market)

Jerusalem Tavern
55 Britton Street +44 0207 490 4281
Piccolissimo pub storico con le fantastiche real ales di una tradizionale birreria della contea di Suffolk.
Metropolitana più vicina: Farringdon, Barbican

Prospect of Whitby
57 Wapping Wall +44 20 7481 1095
http://www.taylor-walker.co.uk/pub/prospect-of-whitby-wapping
Uno dei pub più antichi di Londra, sui cui tavoli era solito bersi la sua birra anche il giudice Jeffreys, che condannò centinaia di uomini alla morte dopo la ribellione di Monomout nel 1685. Questo pub è anche detto la taverna del diavolo e al suo interno troverete un ambiente circondato da oggetti marinari e pirateschi.
Metropolitana più vicina: Wapping.

The Windsor Castle
114 Campden Hill Rd, +44 20 7243 8797
http://www.thewindsorcastlekensington.co.uk/
Nel cuore di Nothing Hill non perdetevi questo pub storico di Londra: oltre alla birra potrete scegliere anche tra 5 tipi di sidro. Interno in perfetto stile inglese, con legno a volontà e divanetti di pelle rossa. Cibo ispirato alla migliore tradizione inglese, avrete anche qui un delizioso giardino in cui poter mangiare nelle giornate londinesi più belle.
Metropolitana più vicina: Nothing Hill Gate.

Ten Bells
84 Commercial St, +44 20 7366 1721
http://tenbells.com/home/
Il Ten Bells è probabilmente il più famoso e, se vogliamo dirla tutta, tristemente famoso pub della città. Uno dei suoi più rinomati clienti infatti era niente di meno che Jack the Ripper (ovvero Jack lo squartatore). Aperto in Commercial Street nel 1752, ma ricostruito in epoca vittoriana. Nell’autunno del 1888 ci lavorava al bancone Mary Kelly. Chi era? Probabilmente la più nota vittima del seria killer londinese.
Metropolitana più vicina: Shoreditch High Street, Aldgate east

The Albert
52 Victoria Street, Westminster, +44 020 3468 0369
http://www.taylor-walker.co.uk/pub/albert-victoria/c6737/alberts
L’Albert è un bellissimo pub vittoriano e un vero sopravvissuto del suo tempo. E ‘stato costruito tra il 1845 e il 1852 ed era originariamente conosciuta come’ The Blue Coat Boy ‘. E ‘stato poi ribattezzato Albert in onore del marito della regina Vittoria, il Principe Consorte.
Lungi dall’essere intimidita dai grattacieli che la circondano, la Albert si erge fiero contro i suoi blandi vicini Victoria Street. Ale da ricetta del 1600
Metropolitana più vicina: Victoria (zona Westminster Abbey) e noi ci andremo a cena….

Anchor Bankside
34 Park Street, Southwark
+44 02074071577anchor
http://www.taylor-walker.co.uk/pub/anchor-bankside-southwark/p0977/
In riva al Tamigi vicino al Globe Theatre, splendido panorama e possibilità di mangiare e bere in riva al fiume…..
Metropolitana più vicina: London Bridge

The Harp Pub
47,Chandos Place, Londra
02078360291 www.harpcoventgarden.com/
Eccellente Pub premiato nel 2010-2011 come pub dell’anno famoso per la grande scelta di Birre Real Ale e per le superbe salsicce.
Metropolitana più vicina: Charing Cross (vicinissimo a Trafalgar Square)

The Churchill Arms
119 Kensington Church St, Londra
020 7727 4242 http://churchillarmskensington.co.uk/
Bellissimo all’esterno decorazioni floreali lo rendo meta immancabile per una foto, pub ottima birra cucina Thailandese a prezzi ottimi in ambientazione molto molto particolare fiori e lampada creano un atmosfera incredibile
Metropolitana più vicina: Notting Hill Gatechurchill

La Birra Inglese

Beh, il primo pensiero va all’immagine del “Pub”, la “public house”, dove gli anglosassoni si ritrovano per socializzare, conoscere, acculturarsi e ovviamente consumare cibo e bevande.. una su tutte la birra.
In inglese si usa la parola “bier” per tradurre il concetto generico, ma poi ci si affida molto agli stili di birra per definire e riconoscere il prodotto principe di tutti i pubs.
Quella che più viene usata in vari stili è la Ale. Con questa parola si indica un tipo di birra ad alta fermentazione. A differenza di altre tradizioni brassicole europee, è il prodotto più tipico e riconosciuto nel Regno Unito, insomma la birra di casa.
In Gran Bretagna e in Irlanda si usa consumare di più la birra in fusti (cask), piuttosto che in bottiglia. In questo modo, con la presenza di lieviti vivi nel prodotto, la birra continua a maturare nelle cantine dei pubs, fino al momento di essere consumata.
La Birra Inglese ha una tradizione importante, molto diversa dagli altri paesi. Circa quaranta anni fa, fu fondato il “CAMRA”, Campaign for Real Ale, un’associazione di consumatori che voleva tutelare la qualità della birra tradizionale inglese, a dispetto della nascita e sempre più forte distribuzione di birre commerciali e poco piacevoli da parte dell’industria. Oggi il Camra conta più di 120 mila iscritti e ha ottenuto leggi a beneficio delle piccole birrerie tradizionali che riconoscono le birre di qualità come “Real Ale”, birre vere e ne favoriscono la conoscenza e lo sviluppo.Raven Ale
Tipicamente, le birre inglesi (quelle “real”) si bevono a temperature più alte di quelle usate per le birre a bassa fermentazione, per comprenderne a pieno gusto e personalità. Il metodo di spillatura “a pompa”, cioè che inserisce aria dentro al fusto, aiuta ad alleggerire il sapore spesso intenso e a renderle “vive”.
Gli stili delle birre anglosassoni sono ormai famosi nel mondo e rappresentano di solito le varie regioni di produzione, nonché il carattere e la personalità di coloro che le producono.
In Inghilterra, punto di partenza, per la tradizione brassicola anglo-sassone, abbiamo la più grande varietà di stili e tendenze. Questo dovuto anche al fatto che gli ambienti di produzione e le possibilità di materie prime variavano molto di regione in regione. Gli stili più riconosciuti anche oggi sono parole molto usuali per chi almeno una volta ha visitato un pub inglese: Pale Ale, Bitter, Lager, Porter, Ipa.
Con Pale Ale si intende una birra “pallida” ad alta fermentazione, insomma la birra chiara, prodotta con la tradizione inglese, di solito di grado alcolico contenuto e molto equilibrata e rotonda.
Con Bitter e con tutte le sue varianti (XB – Extra Bitter, Special Bitter ecc.) si intende invece una birra dove i luppoli hanno prevalenza di gusto e rendono la birra amarognola e leggermente secca.
Con IPA – India Pale Ale si intendono quelle birre, adesso molto di moda, che erano una volta prodotte per le Indie, le colonie più lontane dell’impero britannico, che venivano volutamente rese leggermente più alcoliche e amare, per la perdita di gusto e freschezza che causava il trasporto verso le colonie.
Con Porter si intendono invece le birre scure, cremose e intense, precursori dello stile Stout, più tipico dell’Irlanda.
Con Lager invece si intendono quelle birre, prodotte con bassa fermentazione, più vicine alla tradizione germanica e sicuramente prodotte all’inizio per soddisfare un pubblico più estero che anglosassone.
Tradizione simile ma con le dovute differenze si hanno in Irlanda, regno della birra Stout. Questa birra particolare nasce da una versione più forte (stout) della Porter inglese. Una su tutte quella prodotta da Arthur Guinness a Dublino, famosa in tutto il mondo. Si producono anche ottime Ales, caratterizzate da una estrema morbidezza e rotondità, dovute al fatto che non si utilizzano luppoli nella loro produzione. Una novità nel panorama irlandese, è la Irish Red Ale, una ale dai malti affumicati più di carattere.
In Scozia invece, per tradizione (e penso per necessità di temperatura esterna!) si producono birre più strutturate e corpose. La Scotch Ale, originariamente “strong ale” è una birra tipicamente corposa, abbastanza alcolica e carica di sapori, inventata e riproposta da John Martin, mastro birraio scozzese, trasferitosi in Belgio. Grazie alle attività del Camra recentemente si vengono a scoprire altri stili più vecchi e tradizionali.
Lo stile “Barley Wine”, che da un tipo di birra molto forte, di solito quasi sciropposa e poco beverina, piuttosto luppolata, con un finale dolce e maltato; lo stile “Mild Ale”, che da una birra scura, molto beverina, delicata e saporita nonostante la gradazione leggera; lo stile “Olde Ale”, che da una birra ambrata o scura, dolciastra, ma di forte gradazione.
Insomma, un mondo tutto da scoprire e da assaggiare…! In ogni pub la troverete diversa…..

Ristoranti italiani

Gusto Notting Hill
97 Westbourne Park Villas
+44 (0) 2077923369 www.gustonottinghill.com/
Ristorante italiano di buona qualità e prezzi accessibili
Metropolitana più vicina: Notting Hill, Queensway

Blandford’s
65 Chiltern Street
+44 20 7486 4117 www.ilblandfords.co.uk/
Ristorante italiano con pizzeria e cucina casalinga a prezzi adeguati.
Metropolitana più vicina: Baker Street

Sapori Sardi
786 Fulham Road,
+44 20 7731 0755 www.saporisardi.co.uk/
La vera cucina Sarda a londra a prezzi accessibili specie a pranzo.
Metropolitana più vicina: Putney Bridge

Amorino
41 Old Compton Street, Londra
http://www.amorino.com
Gelateria italiana artigiana ma attenzione prezzi londinesi.
Metropolitana più vicina: Leicester Square e Piccadilly Circus
Ristoranti indiani e mediorientali

Masala Zone Earls Court
147 Earls Court Road
+44 (0)20 7373 0220 www.masalazone.com/
Catena di ristoranti indiani, questo vicino al nostro hotel, ambiente carino e buona cucina indiana.
Metropolitana più vicina: Earls Court

Punjab
80 Neal Street, Covent Garden
+020 7836 9787 www.punjab.co.uk/
Il mio ristorante indiano preferito. Si trova a Covent Garden si mangia una cucina dell’india del nord eccellente e sono di una gentilezza estrema prezzo medio meglio presentarsi presto o prenotare.
Metropolitana più vicina: Covent Garden

Meraz Cafe
56 Hanbury Street
+0207 247 6999 www.meraz.co.uk/
Ristorante con cucina indiana, pakistana e del Bangladesh buona a prezzi ottimi per Londra, se gradite alcolici procurateveli prima non ne servono ma vi offriranno i bicchieri adatti a vino o birra.
Metropolitana più vicina: Aldgate east

Rice House of Kebab & Wrap
309 Chiswick High Road
+44 20 8994 1661 www.ricechiswick.co.uk/
Ristorante persiano di ottima qualita a prezzi adeguati (per Londra)
Metropolitana più vicina: Chiswick Park

Ristorante Birmano

Mandalay
444 Edgware Road, London
(020)-7258-3696 www.mandalayway.com/
Ristorante Birmano eccellente un esperienza da provare cucina (a chi piace il genere esotico) indimenticabile, ambiente tranquillo in una zona di Londra ricchissima di ristoranti etnici prezzi buoni.
Metropolitana più vicina: Edgware road
Maroush Bakehouse Earls Court
131 Earls Court Road, Londra
020 7370 4324 http://maroushbakehouse.com/
Cucina libanese (falefel e Hummus) è anche panificio prezzi ottimi.
Metropolitana più vicina: Earls Court
Cucine varie

Baileys Fish and Chips
115 Dawes Rd | Fulham, Londra
020 7385 2021 http://www.baileysfulham.com
Ottimo piccolo economico fish & chips per assaporare il vero cibo inglese.
Metropolitana più vicina: Fulham Broadway

Honest Burgers Soho
4A Meard Street, Londra
(0)203 609 952 http://honestburgers.co.uk/
Catena (lo trovate anche a Camden e King Cross)di paninoteche famosa per gli Hamburgers monumentali.
Metropolitana più vicina: Leicester Square e Piccadilly Circus

Cote Brasserie – St Martin’s Lane
50-51 St Martin’s Lane, Londra
020 7379 9747 www.cote-restaurants.co.uk
Catena di brasserie francesi di qualita prezzi medi. Si trovano altre filiali a Camden, Sloane Square Kensington, Soho, Notting Hill, Oxford Circus, Marylebone, Saint Pauls, Covent Garden e London Bridge
Metropolitana più vicina: Saint Paul’s,Leicester Square e Piccadilly Circus, ecc

Elliot’s Cafe
12 Stoney Street | Borough Market, Londra
0207 407 7436 www.elliotscafe.com/
Eccellente caffè-ristorante con cucina di qualità a prezzi onesti menu particolarissimo si rifornisco al vicino e splendido Bourough Market
Metropolitana più vicina: London Bridge

Benito’s Hat http://benitos-hat.com

 

• 56 Goodge Street, Londra Goodge Street
• 19 New Row, Londra Leicester Square
• 12 Great Castle Street, Londra Oxford Circus
• King’s Cross Station | Mezzanine level, Londra King’s Cross St.Pancras
Catena di ristoranti messicani con eccellente rapporto qualità prezzo e servizio fast.

The Sandwich Shop
54, Gloucester Rd, Londra
Paninoteca da asporto vi faranno il panino come desiderate e con ricette di qualità a prezzi buoni.
Metropolitana più vicina: Gloucester Rd (appena fuori dal museo di Scienze Naturali)

Kua ‘Aina
26 Fouberts Place | Soho, Londra
020 7287 7474 http://www.kua-aina.co.uk

Spettacolare paninoteca Hawaiana. Per 13£ un grande Hamburger farcito sevito con patate e birra/bibita grade
Metropolitana più vicina: Oxford Circus (vicinissimo a Carnaby Street, Hamleys, Apple Store,Desigual…)
Blake e Wordsworth: due volti di Londra. (di Corinzia Monforte).

 

RISTORANTI VEGETARIANI 

Sia che siate vegetariani convinti, sia che mangiate abitualmente carne ma volete sperimentare qualche cosa di diverso, a Londra troverete una vasta scelta di ristoranti vegetariani e vegani che offrono piatti semplici, realizzati con ingredienti genuini e spesso biologici.

Eccovi dunque la Top Five dei migliori ristoranti vegetariani di Londra.

Tibits
Si trova nel pieno centro di Londra, vicino a Piccadilly e rappresenta uno dei migliori ristoranti vegetariani e vegani a buffet della capitale. Si può mangiare nel ristorante oppure optare per l’opzione take-away. La sua popolare “Food boat” mette a disposizione oltre 40 piatti caldi e freddi ogni giorno, tra cui quelli della tradizione africana e asiatica. È un buon posto se si hanno bambini al seguito perchè dispone di una zona al piano terra dove ci sono giochi, libri e una grande lavagna a loro disposizione. Una caratteristica di questo locale è che ciò che si mangia si paga a peso.
Prezzi:Buffet lunch £2.10 per 100g, dinner £2.30 per 100g
Indirizzo: 12-14 Heddon Street, Londra W1B 4DA,
www.tibits.co.uk

Mildred’s
A Soho è un’istituzione ed è uno dei ristoranti vegetariani più frequentati e conosciuti di Londra dagli amanti di questo genere di cucina. Offre prodotti freschi che arrivano dal Mediterraneo e dallo Sri-Lanka, caffè biologico del commercio equo, latte biologico e latte di soia. Specialità della casa sono le verdure saltate e grigliate e gli hamburger di soia. La politica del locale e quella di non accettare prenotazioni, il ristorante tuttavia possiede una sala privata da 10-24 posti che può essere prenotata per la sera.
Prezzi: £8.10-£10.50
Indirizzo: 45 Lexington Street, London W1F 9AN
www.mildreds.co.uk

Vanilla black
In questo locale si fondono insieme la cucina raffinata e la cucina vegetariana. Il menù del pranzo, di alta qualità, è molto creativo e mai banale. Il ristorante è consigliato da Guida Michelin ed è sicuramente un posto che vale la pena provare, specie se volete festeggiare una grande occasione.
Prezzi: £19-23 in su
Indirizzo: 17-18 Tooks Court, London, EC4A 1LB
www.vanillablack.co.uk

Manna
Manna è il più antico ristorante vegetariano di Londra. Offre porzioni non molto grandi, ma non si soffre di sicuro la fame. Il cibo è presentato veramente bene, cosicchè oltre allo stomaco godono anche gli occhi. Gli ingredienti utilizzati da Manna sono tutti ogm free e sono biologici il più spesso possibile.
Prezzi:  £10-£14
Indirizzo: 4 Erskine Road, NW3 3AJ
www.mannav.com

The Gate
The Gate è gestito dai fratelli Adriano e Michele Daniel dal dicembre 1989. Il ristorante è specializzato in cucina vegetariana e vegana e ha una grande capacità di adeguare i piatti alle particolari esigenze alimentari. The Gate utilizza solo frutta e verdura fresca e prodotti biologici, ove possibile.
Prezzi: £12.50-£15.50
Indirizzo: 51 Queen Caroline Street, Hammersmith, London W6 9QL
www.thegate.tv

.. E tu che esperienza hai di Londra?
La metropoli londinese di William Blake è sporca, caotica, risuonante di dolore, quella di William Wordsworth è nitida, rilassata e silenziosa…
Due immagini quelle che Blake e Wordsworth ci danno di Londra, antitetiche in tutti i sensi. Blake che di notte si trova a passeggiare per le strade della metropoli guarda ciò che lo circonda con gli occhi di chi conosce i mali della società -non a caso la poesia appartiene ai “Canti dell’Esperienza” che contrariamente ai “Canti dell’Innocenza” dipingono un mondo disilluso e estraneo alla natura-.
Nella poesia di Wordsworth invece il poeta si trova all’alba sul ponte di Westminster quando la città ancora addormentata sembra quasi campagna talmente calmo e stranamente nitido è il quadro che dà di sé. Così laddove la metropoli londinese di William Blake è sporca, caotica, risuonante di dolore, quella di William Wordsworth è nitida, rilassata e silenziosa. Blake vede in essa l’emblema del potere attraverso i suoi palazzi istituzionali, le chiese luride, le strade dei mercati concessi in licenza e i vicoli della prostituzione di fronte a cui lo Stato chiude gli occhi.
La Londra vista dal ponte ridonda invece di connotazioni positive: é bella e toccante nella sua maestà, silenziosa e inerme nella quiete del sonno, scintillante e luminosa nell’aria che ancora non fuma di smog.
Due Londre, due immagini mentali e due visioni della realtà da parte di due poeti che pur essendo entrambi portatori di ideali romantici vissero la storia e la vita in modo diametralmente opposto.

Londra
di William Blake
Giro per ogni strada concessa in licenza,
vicino a dove il Tamigi concesso in licenza scorre,
e segno in ogni volto che incontro
segni di debolezza, segni di dolore.
In ogni pianto di ogni uomo,
nel pianto di paura di ogni bimbo,
in ogni voce, in ogni divieto,
le manette della mente sento.
Come il pianto dello spazzacamino
annerisce ogni sporca chiesa!
E il sospiro dello sfortunato soldato
si trasforma in sangue tra le mura del Palazzo.
Ma soprattutto per le strade di mezzanotte sento
come la maledizione della giovane meretrice
colpisca la lacrima del bimbo appena nato,
e contamini di piaghe il carro matrimoniale.
London
I wander thro’ each charter’d street,
Near where the charter’d Thames does flow,
And mark in every face I meet
Marks of weakness, marks of woe.
In every cry of every Man,
In every Infant’s cry of fear,
In every voice, in every ban,
The mind-forg’d manacles I hear.
How the Chimney-sweeper’s cry
Every black’ning Church appalls;
And the hapless Soldier’s sigh
Runs in blood down Palace walls.
But most thro’ midnight streets I hear
How the youthful Harlot’s curse
Blasts the new-born Infant’s tear
And blights with plagues the Marriage hearse.
Westminster Bridge.
di William Wordsworth
La terra non ha niente di più bello da mostrare:
insensibile sarebbe nell’anima chi passa indifferente
ad una vista così toccante nella sua maestà:
la città adesso, come un abito, indossa
la bellezza del mattino; silenziosi, inermi
navi, torri, cupole, teatri, e templi stanno
aperti ai campi, ed al cielo;
tutti chiari e splendenti nell’aria tersa.
Mai il sole più meravigliosamente ha immerso
nel suo primo splendore la valle, la roccia o la collina;
mai ho visto, mai ho sentito una calma così profonda!
Il fiume scorre piano come gli pare:
Dio caro! Le stesse case sembrano addormentate;
e tutto quel cuore potente è ancora immobile! (3)
Composed Upon Westminster Bridge
Earth has not anything to show more fair:
Dull would he be of soul who could pass by
A sight so touching in its majesty:
This City now doth like a garment wear
The beauty of the morning; silent, bare,
Ships, towers, domes, theatres, and temples lie
Open unto the fields, and to the sky;
All bright and glittering in the smokeless air.
Never did sun more beautifully steep
In his first splendour valley, rock, or hill;
Ne’er saw I, never felt, a calm so deep!
The river glideth at his own sweet will:
Dear God! the very houses seem asleep;
And all that mighty heart is lying still!3 - Copia - Copia

4 pensieri riguardo “Guida di Londra”

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Viaggio con Monica e le persone che amiamo per cercare di essere migliore ma non sempre riesco….