GUIDA DI GRAZ

Graz (Gradec in sloveno, Grác in ungherese) è il capoluogo del Land della Stiria in Austria. È la seconda città austriaca per abitanti, al censimento 2010 erano 291.890, di cui 258.605 come prima residenza. È sede di 6 università con circa 40 000 studenti. Il centro cittadino è uno dei più conservati dell’Europa centrale e grazie a ciò nel 1999 Graz venne aggiunta all’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

E’ stata capitale europea della cultura per il 2003. La città è situata sul fiume Mur, nell’Austria sudorientale. Dista approssimativamente 2 ore da Vienna in macchina o 2 ore e mezza in treno. Graz è la capitale e la città più grande della Stiria, una regione verde e ricca di foreste. La città è circondata da basse colline su 3 lati, rendendola particolarmente predisposta alla formazione di nebbie.

Storia

Graz originariamente era un forte romano. Più tardi gli Sloveni costruirono in questo luogo un piccolo castello, chiamato gradec, ovvero “piccolo castello”, che col tempo divenne un luogo pesantemente fortificato. Il nome tedesco Graz venne usato per la prima volta nel 1128, quando i duchi di Babenberg trasformarono la città in un importante centro mercantile. Più tardi Graz divenne parte dei domini degli Asburgo e nel 1281 ottenne speciali privilegi da parte di Rodolfo I. Agli inizi del XV secolo Graz divenne la città di residenza per il ramo più giovane della famiglia Asburgo, che succedette al trono nel 1619 con l’imperatore Ferdinando II, che spostò la capitale a Vienna. La famiglia regnante viveva nel castello di Schlossberg e da lì dominava sulla Stiria, sulla Carinzia e su parti delle odierne Italia e Slovenia (Carniola, Gorizia e Gradisca d’Isonzo). Nel XVI secolo l’architettura cittadina venne ridisegnata da artisti e architetti italiani rinascimentali. Uno dei più famosi edifici costruiti in questo stile è il Landhaus, realizzato da Domenico dell’Allio, e venne usato come centro di potere governativo dai regnanti dell’epoca.

L’università Karl-Franzens, più famosa come Università di Graz, è la più antica università cittadina, fondata nel 1585 dall’arciduca Carlo II d’Austria. Fino a che rimase aperta, venne quasi sempre controllata dalla Chiesa cattolica; venne chiusa nel 1782 da Giuseppe II nel tentativo di ottenere il controllo statale sulle istituzioni educative. Giuseppe II trasformò l’università in un liceo dove venivano istruiti gli impiegati statali e il personale medico. Nel 1827 le fu riassegnata l’originale funzione di università dall’imperatore Francesco I d’Austria e per questo venne chiamata “università Karl-Franzens”. Attualmente vi studiano più di 40.000 studenti. L’arciduca Carlo II bruciò 20.000 libri dei protestanti nella piazza in cui ora si trova un ospedale psichiatrico. L’arciduca Francesco Ferdinando nacque a Graz, nell’edificio che oggi ospita il museo cittadino (“Stadtmuseum”). Nikola Tesla studiò ingegneria elettronica al politecnico di Graz nel 1875. Il premio Nobel Otto Loewi insegnò all’università di Graz dal 1909 al 1938, e Keplero fu professore di matematica dal 1594 al 1599. Erwin Schrödinger fu per breve tempo rettore nel 1936. Nel corso dei secoli Graz venne spesso attaccata, anche se la sua posizione strategica nella valle del fiume Mur ne permise una facile difesa: ci provarono per esempio gli ungheresi guidati da Mattia Corvino nel 1481 e gli Ottomani nel 1529 e nel 1532. Oltre al Riegersburg, lo Schlossberg fu l’unica fortificazione di questa regione a non essere mai caduta nelle mani dei Turchi Ottomani. A Graz è conservata, fin dal 1551, la più grande collezione di armi storiche del mondo, con oltre 30.000 pezzi.

Alla fine del XVI secolo vennero aggiunte nuove fortificazioni allo Schlossberg. Nel 1797 l’esercito di Napoleone occupò la città. Nel 1809 Graz dovette fronteggiare un altro attacco da parte dell’esercito francese, durante il quale la città si difese vittoriosamente pur se dovette fronteggiare un’evidente inferiorità numerica, 900 contro 3.000. Dopo 8 attacchi consecutivi la fortezza dello Schlossberg non era ancora stata espugnata, ma la caduta di Vienna provocò l’ordine di resa da parte dell’imperatore Francesco II. Dopo la sconfitta austriaca nella battaglia di Wagram del 1809 le fortificazioni dello Schlossberg, considerata la più

formidabile fortezza mai costruita, vennero distrutte a colpi di esplosivo, come stabilito dalla pace di Schönbrunn in quello stesso anno. La torre dell’orologio e il campanile, spesso usati come simbolo della città, vennero risparmiati dopo che la popolazione pagò un riscatto alla Francia. Nel 1938, l’anno in cui l’Austria venne annessa dalla Germania nazista, Adolf Hitler venne ricevuto in città con tutti gli onori. La fiorente comunità ebraica venne spazzata via e la sinagoga bruciata. Dopo la guerra una piccola comunità ebraica ritornò a Graz nonostante tutto. Nel 2000, il giorno dell’anniversario della notte dei cristalli, come segno di riconciliazione il comune di Graz offrì alla comunità ebraica una nuova sinagoga. Circa il 16% degli edifici era stato distrutto dai bombardamenti degli Alleati, anche se fortunosamente la città vecchia non venne seriamente danneggiata. Dal 1968 nei mesi di settembre e ottobre, a Graz si svolge un’importante festival di teatro, arti visive, cinema, letteratura, danza, musica, architettura, performance, new media e critica, che si chiama Steirischer Herbst (Autunno Stiriano).

Graz slovena

Graz ha profondissimi legami storici e culturali con la Slovenia. Il nome della città è di chiara origine slovena, così come sloveni furono, seppur per un breve periodo, i suoi sovrani. Qui fu stampato il primo libro cattolico scritto in lingua slovena. Fu l’università di Graz il principale polo studentesco per gli Sloveni, quella di Lubiana infatti aprirà solamente nel 1919. Gli abitanti della Stiria slovena la considerano una città slovena poiché molti di loro gravitano, economicamente, attorno a Graz. Durante la seconda guerra mondiale gli sloveni furono oggetto di discriminazioni. Oggigiorno sono presenti in città diverse associazioni culturali e musicali slovene.

Luoghi d’interesse

Negli ultimi anni a Graz sono stati costruiti numerosi edifici moderni, i più famosi dei quali sono il museo d’arte moderna (Kunsthaus) di Peter Cook e Colin Fournier, un museo costruito sulla riva del fiume Mur e la Murinsel, cioè l’isola sul Mur, un’isola fatta d’acciaio costruita in mezzo al fiume. Essa venne progettata dall’architetto americano Vito Acconci e comprende un teatro open-air e un playground. MUA99F~1I luoghi migliori per una splendida vista dall’alto della città sono Ruine Gösting, rovine di un castello sulla cima di una collina nella parte nordoccidentale di Graz, e Plabutsch, vicino allo Schloss Eggenberg.

La città vecchia Schlossberg, la collina situata nel centro città sulla quale più di mille anni fa fu edificato il piccolo castello (gradec in lingua slava) che diede il nome alla città ed in seguito fu costruita la fortezza che caratterizzò per secoli il centro abitato e fu demolito in larga parte nell’Ottocento per volere di Napoleone. Uhrturm la Torre dell´orologio, situata sulla collina dello Schlossberg, è considerata il simbolo di Graz ed è possibile vederla da ogni parte del centro; la costruzione della torre risale al 1560, mentre il meccanismo dell’orologio indica l’ora esatta dal 1712.Graz_clock_tower

Trasporti

Per la mobiltà urbana sono presenti nove linee di tram gestite dalla Holding Graz Linien.

La città è servita dall’Aeroporto di Graz.

Lo Schlossberg

Lo Schlossberg è il castello arroccato su una collina nel centro della città, attorno alla quale sorse Graz. Si può salire a piedi, facendo 260 scalini, con un piccolo sforzo, ripagato da vedute panoramiche molto belleDächerlandschaft oppure attraverso una funicolare (Schloßbergbahn) o con l’ascensore (Schloßberglift). Qui ci si ritrova per trovare refrigerio in estate o per passeggiate romantiche nei caldi colori autunnali, ascoltando magari la musica che arriva dai vari concertini tenuti durante tutto il corso dell’anno. La funicolare che collega la cittadina con la sommità del colle fu costruita nel 1894, vincendo unauna pendenza del 60%. Il castello, venne danneggiato durante la campagna di Napoleone in Austria nel 1809. Alla parziale distruzione sopravissero la Torre Campanaria e la Torre dell’Orologio, oggi simbolo cittadino. All’ interno della Torre Campanaria si trova l’enorme campana, la più grande di Graz, chiamata ‘Liesl’. La Torre dell´orologio (Uhrturm), simbolo di Graz, accompagna il trascorrere del tempo cittadino ed è visibile da ogni punto della città sottostante. La prima costruzione della torre risale al 1560, mentre il meccanismo dell’orologio venne creato ne 1712. Nella Seconda Guerra Mondiale Schlossberg fu modificato all’interno della montagna utilizzando del lavoro forzato. Fu scavato un sistema di tunnel di 6,3 km di lunghezza, con 20 ingressi e circa 12.000 metri quadrati di superficie, che servì come centro di comando e di ricovero per un massimo di 40.000 persone. Queste gallerie sono ancora oggi in parte ancora in uso, che contengono tra le altre cose: lo Schloßberglift (l’ascensore già citato), la Cattedrale “in montagna” (una sala per eventi), un sentiero attraverso la montagna, la grotta delle fate. Altre parti delle gallerie sono a volte utilizzate per le mostre.

Landeszeughaus

Armeria

Cinque piani in un edificio storico originale della metà del 17° sec voluto dagli stati provinciali della Stiria, raccolgono ben 32.000 armi storiche e utensili di guerra. La Landeszeughaus nella Herrengasse nel centro di Graz è considerata la maggiore per importanza delle collezioni di armi storiche del mondo. L’esposizione al piano terra chiarisce i suoi retroscena storici e l’importanza della Stiria come arsenale principale nella lotta, soprattutto, contro l’impero ottomano dei turchi. Salendo gli scalini ai piani superiori si presenta un completo arsenale di fucili, armature, armi da taglio e da lancio dei secoli 16° e 17°. Pensate che il Landeszeughaus durante le riforme militari di Maria Theresia avrebbe dovuto essere liquidato, ma gli stati provinciali della Stiria riuscirono ad impedirlo e a conservare l’arsenale per dimostrare il coraggio degli stiriani in lotta contro “i nemici della Cristianità”. L’unica armeria originale al mondo conta oggi 32.000 pezzi d’esposizione tra armi storiche e mezzi di guerra della fine ‘400 fino all’inizio ‘900. Si ammirano qui oltre 3.300 corazze ed elmi, oltre 7.800 armi a mano da fuoco, circa 5.400 lance, 2.400 spade, sciabole e tutto ciò che poteva essere usato in campo di battaglia: semplici armi contadine e popolane, splendide corazze decorate per la nobiltà e una corazza completa per cavallo del primo ‘500. I 50 cannoni che erano al pianoterra furono levati all’avvicinarsi delle truppe di Napoleone e più tardi venduti a una fonderia di campane.

Dom Duomo

Dell’epoca in cui Graz era Residenza Imperiale, rimane il Duomo voluto dall’’Imperatore Friedrich III insieme alla sua nuova residenza di Graz. Il corso della storia ha portato ovviamente alcuni cambiamenti nella chiesa. Costruita nel 1438 come parrocchia e chiesa di corte in stile tardo gotico, subì una trasformazione barocca da parte dei gesuiti alla fine del `600, inizio ‘700. Dal 1786 è Duomo, sede vescovile e chiesa principale dei cattolici stiriani. L’esterno si presenta molto sobrio se si pensa che nel barocco le facciate erano dipinte in modo sfarzoso. Un affresco è comunque rimasto. Il cosiddetto Affresco dei Flagelli di Dio che ci racconta quello che successe a Graz nell’anno 1480. Cavallette africane, guerra e peste, interpretati come punizioni divine; il dipinto è quindi una supplica di perdono e di riconciliazione. Thomas von Villach ha voluto creare un imponente dramma teatrale riunendo, in ordine gerarchico, la trinità, i santi e gli angeli circondati da nastri che annunciano la collera di Dio e la richiesta di grazia. L’interno del duomo sorprende sempre, grazie all’armonia che scaturisce dall’architettura gotica e dall’arredamento barocco. Gli affreschi della chiesa risalgono ancora all’era dell’imperatore Friedrichs III, tra i quali meritano citati quello, purtroppo in frammenti, di San Cristoforo con i lineamenti del viso di Friedrich e con la corona stiriana. I gesuiti, che celebrarono nella loro chiesa per quasi 200 anni, chiamarono i migliori artisti locali e stranieri per il rinnovo barocco. Di particolare sfarzo è l’altare maggiore, concepito dal padre gesuita Georg Kraxner. Di straordinaria qualità sono inoltre il pulpito, i banchi, le sedie del coro. I due reliquiari a destra ed a sinistra dell’altare sono senza dubbio i veri gioielli del duomo di Graz. Originariamente appartenevano a Paola Gonzaga. Nel 1477 va sposa a Leonhard di Gorizia e dalla sua città natale Mantova porta, tra l’altro, le due panche nuziali al castello Bruck di Lienz in Tirolo orientale. Un capolavoro attribuito ad Andrea Mantegna, sui rilievi in avorio dei quali sono immortalati i “I Trionfi” del Petrarca. Paola e Leonardo muoiono senza eredi. Per vie traverse i cassoni vengono consegnati ai gesuiti a Graz, che li usano come reliquiari di martiri cristiani. L’organo del duomo risale al 1978 e con 5354 canne e 73 registri è in grado di eseguire qualsiasi repertorio, sia durante le funzioni, sia durante i concerti d’organo.

Burg

I molti secoli hanno cambiato notevolmente la Residenza degli Asburgo costruita a Graz a partire dal 1438, il Burg, l’odierna sede del Governatore della Stiria. Nuovi elementi furono aggiunti, altri distrutti. Ancora oggi comunque si possono trovare in essa numerose interessanti testimonianze di un tempo che fu. Dal biedermeier al rinascimento e fino al gotico. Al gotico risale la famosa Scala a doppia elica e le lettere – AEIOU.SONY DSC

L´imperatore Friedrich III faceva incidere e scrivere la AEIOU sulle sue proprietà e palazzi che commissionava. Ancor oggi queste 5 vocali sono un enigma per gli storici. Una cosa è certa: semplificarono le ricerche storiche. Anche sulle facciate del Palazzo del Burg ci sono le famose AEIOU. Friedrich, allora duca della Stiria, aveva deciso la costruzione di una nuova residenza a Graz nel 1438 e nello stesso tempo la chiesa di corte, oggi il Duomo di San Egidio, raggiungibile dal palazzo tramite un passaggio diretto e privato che non esiste più. Massimiliano I, figlio di Friedrich, manda avanti i lavori al Burg di Graz e lascerà ai posteri una delle più belle scale gotiche d’Europa. Una scala a doppia elica, due scale separate che ad ogni piano s’uniscono, per poi dividersi, per poi unirsi ancora…. Il capolavoro del 1499 viene spesso interpretato come un simbolo per l’eternità. I grazesi la chiamano ” scala della riconciliazione”. Sentieri separati portano alla riunione. Sarà il principe Karl II che dal 1564 risiederà al Burg di Graz. Da qui regna sulla Austria Interna, un dominio che arrivava fino all’Istria, Trieste e Gorizia. La corte di Karl e di sua moglie Maria della Baviera, il loro sostegno per l’arte e la vivace ed intensa costruzione edilizia significano per Graz un periodo di massimo splendore. I lavori proseguono anche al Burg. Oltre al Karlstrakt si aggiunge il Registraturtrakt con delle arcate e delle decorazioni a sgraffito di stile rinascimentale lombardo-veneto. Davanti all’edificio c’è uno spiazzo verde dove, dal 1959 hanno trovato un luogo meritato busti di molte personalità stiriane, tra le quali il compositore barocco Johann Josef Fux, o l’architetto Johann Bernhard Fischer von Erlach, o l’inventore Viktor Kaplan (turbina), o August Musger (rallentatore), poeti e scienziati. La cossidetta Galleria d’Onore potrebbe essere allargata di altri busti ancora…

Chiostro di S. Francesco

Quasi come la Torre dell’Orologio, il campanile della chiesa dei francescani non manca mai nelle cartoline illustrate di Graz. È il complesso monastico più antico della città, fondato nel 1239 dai fratelli minori dell’ordine di san Francesco a sud-ovest, accanto alle mura cittadine un luogo importante anche dal punto di vista strategico. Nel 17° sec il governo della città ordinò la costruzione della possente torre, cosa insolita per gli ordini caritatevoli. Accanto alla parrocchia di Maria Assunta, una chiesa gotica a navate, si erge il monastero dei francescani. Un chiostro colmo di atmosfera funge da “oasi di silenzio” nel centro città ed aperto a tutti.FKP_920x518_1

Coloro che entrano nella chiesa di Maria Assunta, sono impressionati dalla sobrietà che irradia dall’unione dell’architettura gotica con le opere d’arte del 20° sec. Dalla navata piuttosto stretta si stacca l’alto coro del `300 che fu colpito da una bomba nella seconda guerra mondiale e di conseguenza rovinato. Dopo la ricostruzione si optò per una soluzione contemporanea di artisti stiriani. Vetrate colorate immergono lo spazio in una luce sferica. Un sobrio, all’apparenza sospeso Crocefisso in bronzo domina l’altare. Ma è la più recente opera d’arte moderna, dicembre 2004, che i grazesi approvano ed apprezzano molto – il nuovo organo della ditta Schuke di Postdam, in Germania. Il chiostro gotico circonda un grazioso giardinetto, dove panchine invitano al silenzio. Alle pareti è possibile, e divertente, leggere sulle numerose epitafie i nomi, le professioni e i dati personali di distinti cittadini grazesi e nobili, che venivano sepolti qui tra il 15° e il 18° sec. La piccola, pacifica Jakobikapelle nel chiostro riunisce elementi del gotico, barocco e neogotico. Al primo piano- con un contatto visivo con il coro della chiesa – c’è l’oratorio. Si incontrano qui i monaci per la preghiera comune. Tutti sono invitati a partecipare al vespro in una suggestiva sala nella sala, costruita nel 2003 dall’architetto Lingenhöle come una leggera costruzione in legno con elementi di vetro colorati modellati dall’architetto.

Rathaus

L’edificio di grande effetto del Municipio con cupola, orologio e torrette laterali domina la Piazza Centrale di Graz dalla fine del 19° sec. Non serve solamente da ufficio del sindaco e sede dell’amministrazione cittadina.HP_920x518 Vi si trovano anche negozi ed un caffè con tavolini all’aperto nel cortiletto. Per delle coppiette il municipio di Graz evoca dei momenti molto romantici, specialmente, quando nella gran salone hanno risposto “si, lo voglio”. L’espansione di Graz e della sua importanza a seconda città dell’Austria si rispecchia nella storia del suo municipio. Intorno al 1550 l’amministrazione cittadina si stabilisce sull’odierna piazza in un piccolo e modesto edificio di stile rinascimentale, usato anche come prigione che viene sostituito nel 1803 da un palazzo più grande barocco classicistico. Il notevole incremento della popolazione nel 19° sec. accanto ad una nuova stima e sicurezza dei cittadini portò alla costruzione dell’odierno edificio. Il progetto risale agli architetti viennesi Wielemans e Reuter che lo terminarono nel 1893. Tutte le case del blocco dovettero far posto al nuovo edificio del tardo storicismo, non una cosa facile come risultò. Sulla Herrengasse perciò si vedono tre case borghesi strette e forzate nel possente palazzo. I proprietari si rifiutarono di vendere, per molti un segno questo della testardaggine che si dice tipica degli stiriani… La facciata principale dell’edificio fu notevolmente semplificata durante il 20° sec. Le statue che furono eliminate dalle nicchie e da sopra il portale stanno piano piano ritornando: sono le allegorie dell’Artigianato, Arte, Scienza e Commercio ed alcuni personaggi importanti della storia austriaca. Il lavoro del consiglio comunale viene addolcito da una bellissima sala consigliare disposta su due piani. Del mobiliare originale del 19° secolo rimangono un soffitto a cassettoni, una galleria, pannelli di legno alle pareti, lampadari ed orologi a muro. Anche se ora a Graz sia possibile sposarsi in numerosi altri luoghi altrettanto romantici, quello del municipio è l’unico che permetta ad amici e parenti sparsi nel mondo di seguire la cerimonia dal vivo tramite una camera web.

Murinsel

All`inizio doveva essere solo un progetto temporaneo di Graz 2003, la capitale della cultura europea. Si sviluppò ben presto in un’attrazione – l’isola della Mur. L’artista newyorkese Vito Acconci progettò una costruzione di acciaio dalla forma di una conchiglia schiusa. MurinselL’apertura è un’arena per spettacoli e un rifugio per gli amanti del sole. La parte chiusa è invece un café molto trendy.Murinsel La Murinsel è da considerare anche come un nuovo legame tra le due sponde della Mur. L’isola ha ridato ai grazesi il loro fiume, fino a qualche anno fa molto inquinato. Non interessava perciò molto il fatto che il fiume dopo esser stato regolato nel 19° sec. si fosse abbassato di ben 12 metri. La Mur che separa ed unisce Graz, ha ora una buona qualità d’acqua. Murinsel_8_Harry%20SchifferGraz come capitale della cultura europea per il 2003 è stata un impulso per un nuova era presso la Mur e nella Mur. Ma è stato l’architetto grazese Robert Punkenhofer a spronare l’artista di New York Vito Acconci per il progetto di “un’isola pedonale” nelle acque. L’idea iniziale si realizzò in una costruzione reticolare d’acciaio lunga 47 m. la cui dolce e curiosa forma ricorda una conchiglia semiaperta. L’anfiteatro ondulato blu all’esterno serve da location per spettacoli di ogni genere, mentre il bar café in bianco e azzurro sotto la cupola di vetro, raffreddata dall’acqua, è la meravigliosa occasione di risvegliare nuove emozioni, nuove anche per i grazesi – dovute alla vicinanza della Mur. Nello spazio tra café e arena c’è uno scivolo ed un labirinto tridimensionale a rete, concepiti per i bambini. L’avventura è assicurata! Chiamarla isola è scorretto! È piuttosto una nave. È ferma ad un’ancora e fissata alle sponde da due ulteriori passerelle. Ci sono addirittura delle luci segnaletiche ammonitrici- nel caso che un’altra nave si avvicini. Non si sa mai! Ma come si fa a non notarla, di notte, blu.

Gemaltes Haus

Può capitare mentre si passeggia per la Herrengasse di trovarsi ad un certo punto davanti all’olimpo degli dei. Bemaltes HausLa facciata della” Gemalten Hause” fu affrescata dal pittore barocco Johann Mayer nel 1742, rendendo omaggio agli dei ed eroi della mitologia greca-romana. Il Palazzo è conosciuto anche come “la corte del principe”, nel quale, fino alle seconda metà del 15° sec. gli Asburgo vi tenevano corte come Signori della Stiria e colui che abitava nella casa doveva ogni volta preparare l’accoglienza ed il trono, era per questo esente dalle tasse. Come „corte del principe” viene documentato per la prima volta nel 1360 quando i principi della Stiria consegnavano i feudi ai loro sudditi; una volta terminata la Burg di Graz dopo il 1450, il palazzo nella Herrengasse terminò la sua funzione governativa e dall’anno 1600 diventò l’abitazione di un fratello del reggente di allora, il futuro imperatore Ferdinand II. Il pittore e architetto di corte di quest’ultimo, Giovanni Pietro de Pomis, dipinse la facciata della casa per la prima volta – di cui non rimarrà nulla, prima di cominciare più tardi il Mausoleums del suo imperatore. La Casa Dipinta cambiò molte volte di proprietà, fino a Franz von Lathurne, un banchiere che commissionerà un nuovo ciclo di affreschi al pittore di Vorau Johann Mayer. Come spesso accade dopo un po’ di tempo, i dipinti sulla facciata furono ignorati e dimenticati. Solo da alcuni anni sappiamo che si tratta di personaggi mitologici: se rivolgiamo l’attenzione alla fascia dei dipinti in basso, riconosciamo Bacco(dio del vino), Vulcano (dio degli artigiani) e Vesta (dea del focolare) i più vicini al popolo. Nella fascia sopra, seguendo la gerarchia, ci sono Apollo (dio della luce), Giove (padre degli dei) e Plutone (dio degli inferi). A questi si aggiungono Mercurio (dio dei commercianti e viaggiatori), Marte (dio della guerra), Minerva (dea della guerra e delle arti) ed Esculapio (dio della medicina) nella fascia più alta. Fanno parte del ciclo anche gli eroi delle leggende greco-romane. La Casa Dipinta di Graz con i suoi 220 m² di affreschi, è un esempio unico in tutta l’Austria.

Kunsthaus Graz

Cosa ci fa un extraterrestre nel patrimonio culturale mondiale Graz? Sulla riva destra del fiume Mur, emerge il simbolo della nuova Graz, simile ad una abbagliante enorme bolla blu.Kunsthaus_Nacht_Werner%20Krug_5

Chiamata dai suoi creatori Peter Cook und Colin Fournier “Friendly Alien”, la Kunsthaus attira le masse grazie ad un’architettura spettacolare e a diverse mostre d’arte contemporanea. Non solo. È divenuto un simbolo di quell’armonioso contrasto di vecchio e nuovo di Graz. Infatti è cresciuta dalle viscere della Eisernen Haus -casa di ferro-, uno dei primi edifici in ghisa del continente (1848) che all’epoca fece discutere molto. I sogni a volte diventano realtà. Il sogno dei grazesi di avere una Kunsthaus, ad esempio. Non a caso fu scelta la riva destra del fiume Mur, che fino ad allora era stata la parte di Graz messa un poco in disparte. Kunsthaus_detail_Schiffer_1I vicini? La Eiserne Haus, un’audace – per l’epoca – costruzione in ghisa seminascosta e quasi dimenticata dell’architetto grazese Josef Benedict Withalm del 1848. La decisione finale del concorso internazionale per il risanamento della Eiserne Haus e la messa in piedi di una Galleria d’Arte fu assegnata ai due architetti inglesi Peter Cook und Colin Fournier. La forma ed il materiale della struttura vuole coscentemente staccarsi dalle case antiche vicine con le loro tegole di cotto rosso, aderendo tuttavia con molto rispetto all’antico. La “pelle” esterna del Friendly Alien è formata da 1.066 elementi in plexiglas. Di sera, la sua facciata BIX trasmette dei segnali luminosi e delle iscrizioni; la luce del giorno è risucchiata da quelle specie di oblò tutti rivolti al nord. Needle si chiama la piattaforma panoramica sopraelevata di vetro, a mezz’aria tra la Kunsthaus e la Eiserne Haus. Kunsthaus_gross_Schiffer_3Al suo interno ci sono shop, l’amministrazione e la Camera Austria – un’istituzione che si dedica a mostre e all’omonima rivista di fotografia. Il corpo trasparente sottostante ospita un ristorante e la Medialounge. il Travelator, la scala mobile, porta i visitatori nel cuore dell’alieno. Si tratta di una superficie molto flessibile, adatta per ogni tipo di mostre ed esposizioni su due piani che si rivolgono esclusivamente all’arte degli ultimi 40 anni. La Kunsthaus se lo può permettere!

Landhaus

Qualcosa del norditalia nel mezzo della Herrengasse di Graz? Il Landhaus sembra un palazzo veneziano.Graz Tourismus - Info L’architetto italiano Domenico dell’Aglio viene incaricato di erigere un palazzo degno della dieta stiriana. Comincia nel 1557. Non è cambiato nulla, oggi come allora si riuniscono qui gli assessori ed i consiglieri del parlamento stiriano. Basterebbe la facciata da sola ad incantare i passanti. È all’interno che invece si nasconde il vero gioiello del Landhaus, con il cortile ad arcate rinascimentale. Verso la fine del 15° sec gli stati stiriani decidono di non riunirsi più in castelli e monasteri sparsi per la regione, bensì in un edificio proprio nel capoluogo Graz, un Landhaus per l’appunto. Nel 16° sec la piccola “cancelleria” originaria viene trasformata ed ampliata da architetti italiani fino a diventare il più grande edificio del centro storico. Mastro Domenico dell’Aglio, a partire dal 1557, si occupa del tratto principale nella Herrengasse e del magnifico cortile interno. Era venuto dall’Italia settentrionale a Graz come lo specialista della nuova fortificazione di Graz, non solo; diresse anche la ricostruzione dello Schlossberg. Tutti coloro che entrano per la prima volta nel grande cortile rimangono colpiti dalla nobiltà e fierezza che evocano dalla triplice arcata, dai doccioni ramati delle grondaie risalenti al 16° sec, dal pozzo di bronzo – un capolavoro del manierismo. Che questa elegante cornice renda le feste, i concerti, le proiezioni di film, il presepe di ghiaccio, un evento particolare, è risaputo anche al di là dai confini. advent-eiskrippe-2012-19Gli interni del Landhaus presentano della sale di stile barocco, ricordiamo la Landstube, la sala del consiglio, con il soffitto decorato da figure e stemmi di Johann Angelo Formentini, con le due stufe in ceramica con i simboli dell’Aquila asburgica e della la Pantera stiriana, l’adiacente Rittersaal con il soffitto riccamente stuccato con, tra l’altro, i segni dello zodiaco. E poi ci sarebbe anche la cappella del Landhaus, del 1630/31. Dopo la cacciata della nobiltà protestante del 1629, vuole simbolizzare anche il trionfale ritorno del cattolicesimo: l’altare nero e dorato così tipico dell’ordine dei gesuiti, la pala della Maria Assunta, le statue di Santa Caterina e Santa Barbara.

La cucina di Graz, tra le più tipiche dell’Austria, è stata influenzata dalle culture vicine: tra tutte quella slovena, italiana e ungherese. La città è la capitale della Stiria, una delle regioni più belle e ricche di charme, territorio noto per le sue Buschenschanken (tipiche locande e taverne) e la Verhackertes (una salsa spalmabile a base di pancetta cruda tritata). La Stiria è forse nota ancor di più per il suo celebre vino e in particolare per gli itinerari della Weinstrassen (la Strada del vino). In genere, la cucina tradizionale stiriana è ricca di selvaggina, agnello, funghi e prosciutti affumicati, wurstel, e pane cotto nel forno a legna. Anche qui, la famosa ‘wiener schnitzel’ (la cotoletta alla viennese) va per la maggiore, ma la variante stiriana la vuole accompagnata ai semi di zucca e porta il nome di Kürbiskernschnitzel. Di impanato in Stiria si trovano anche il galletto e l’anatra e i semi di zucca, neanche a dirlo, sono alla base di quasi tutta la gastronomia di Graz. I piatti tipici di Graz hanno una forte tradizione locale, rappresentata per esempio dalle calde zuppe (la Gulaschsuppe su tutte) o dal bollito di carne alla stiriana, servito con della salsa al rafano (kren). Non si manchi di provare il Wurzelfleisch (carne di maiale stufata e servita a fette con contorno di patate) e lo Sterz, un porridge di grano saraceno. Dalla tradizione contadina arrivano le salsicce fatte a mano, accompagnate – così come tutta la carne – da piatti di pasta fatta in casa, come gnocchi o heidensterz (polenta locale). Si noterà, un po’ ovunque nel centro storico, la presenza di numerosi chioschi alimentari mobili: sceglieteli per un fragrante panino caldo ed un boccone veloce, tra una kotelett semmel, una salsiccia grigliata o anche un succulento doner kebab. La carne non cambia, è sempre quella prelibata dei pascoli alpini. Quando si sceglie uno snack, sia che siate a Graz o nei dintorni della città, si prediliga un panino con formaggio ‘steirerkas’, prodotto ancora oggi secondo la più antica tradizione gastronomica stiriana.

I ritmi della cucina stiriana continuano a seguire le stagioni e i raccolti vengono sempre celebrati con sagre ed eventi vari. La tradizione è fatta inoltre anche di specialità nate dalla combinazione tra montagna (Alpi) e mare (Adriatico), mai troppo lontano viste le poche ore di tragitto per raggiungerlo. Tra i ristoranti di Graz si noteranno così specialità della cucina locale e piatti tipici della tradizione culinaria d’oltre confine. Non sarà difficile trovare nel menù un piatto di manzo bollito e zucca o la fonduta, sempre molto presente soprattutto nei mesi invernali (l’usanza predilige il pane tostato e l’aglio coltivato negli altopiani stiriani); non mancheranno la polenta e il risotto (ottimo quello con aglio selvatico). In relazione ai pasti tipici della Stiria e quindi anche di Graz, l’usanza è quella di dare inizio alla giornata con un’abbondante prima colazione, simile a quella italiana e cioè con caffè, latte, tè o cioccolata. Non manca mai il pane, servito croccante, ai cereali o con i semi di zucca e tagliato a fette, da spalmare con marmellata o miele e in genere accompagnata dal burro. Lo spuntino di metà mattino è d’obbligo, soprattutto nelle regioni agricole dove si apprezza il classico ‘Gabel Fruhstick’, pane casereccio, salsicce e wurstel. In genere il pranzo è abbastanza ricco e include un primo (spesso composto da una zuppa o una minestra), un piatto di carne, contorno e dolce. La tradizione imperiale continua a persistere nella tipica pausa pomeridiana, con caffè o tè, accompagnata da una quantità enorme di paste e pasticcini. La cena è simile al pranzo e si compone di un primo, un secondo con contorno e dolce.

Tra i dolci della Stiria non si può non menzionare il krapfen, fragrante dolcetto ripieno di marmellata o crema, conosciuto anche come ‘Faschingsk krapfen auf Grazer art’ (dolce di Carnevale alla moda di Graz), come dicono austriaci e tedeschi. Le pasticcerie e le caffetterie di Graz sono numerose, abbiamo preferito la tipica atmosfera di Fin de Siécle del Café Sacher (nella Herrengasse 6) o del Cafe Schwalbennest (nella Franziskanerplatz), sempre molto ben frequentato dai residenti locali.

Tra i vini della Stiria (che si distinguono per freschezza e sapore fruttato) ricordiamo il classico rosè Schilcher, tipico della Stiria Occidentale, e i delicati bianchi come il “Weissburgunder” (Pinot bianco) e il “Welschriesling”. Frankowitsch Pasticceria famosa anche per le tartine, troverete spuntini dolci e salati accompagnati da vini e birre di qualità.

Stempfergasse 2-4,

tel.00433168222212

Glöckl Brau birreria tipica nella piazza con vista sul Carillon.

Glockenspielplatz 2-3, (Innere Stadt)

Tel.0043 0316 81 47 81

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Viaggio con Monica e le persone che amiamo per cercare di essere migliore ma non sempre riesco….